Come infatti anticipato già nella preview di questo settimo fine settimana di Formula 1, Mercedes ha portato a Montreal alcune novità aerodinamiche per migliorare le prestazioni di una W09. Una vettura anglo tedesca che, per ora, non si è distinta in pista per la quantità e la qualità degli sviluppi aerodinamici; basta prendere qualche immagine della W09 dell’Australia e confrontarla con quella che è scesa in pista nella giornata di ieri per capire che gli ingegneri della Mercedes sembra stiano lavorando più sui dettagli che su delle novità più importanti (in termini visivi). Dal punto di vista prestazionale la W09 quando è riuscita a sfruttare gli pneumatici si è sempre contraddistinta per essere una vettura molto veloce sia in qualifica che in gara. L’attenzione degli ingegneri, in questi ultimi mesi, si è concentrata principalmente nel comprendere al meglio gli pneumatici perchè rappresentano un elemento fondamentale per la competitività della vettura.
Come potete osservare dall’immagine in basso sono state introdotte delle modifiche nella zona dei bargeboards evidenziate con la freccia verde e quella rossa. Per comprendere l’effetto cercato dagli aerodinamici con questi piccoli interventi bisogna comprendere la funzione che tutti questi profili ricoprono in una vettura di Formula 1. I bargeboards sono semplicemente dei deviatori di flusso posti dietro le ruote anteriori, in corrispondenza delle prese d’ingresso dell’aria di raffreddamento dei radiatori. Questi particolari aerodinamici svolgono molteplici funzioni quali separare, canalizzare e indirizzare i flussi provenienti dall’ala anteriore verso il fondo, le prese d’aria radiatori e l’esterno delle fiancate. I bargeboards vengono utilizzati per guidare l’aria turbolenta dalla scia dell’ala anteriore, lontano dal flusso d’aria vitale sotto la vettura. Il bordo inferiore e posteriore di un bargeboard crea un vortice che viaggia lungo il bordo inferiore esterno del sidepod, agendo come un a vera e propria diga che permette di sigillare il più possibile il fondo piatto .
In queste vetture moderne, inoltre, vengono sfruttati come dei veri e propri generatori di vortice per garantire il miglioramento del flusso diretto verso il fondo vettura con conseguente aumento del carico aerodinamico.
La novità evidenziata nel rettangolo dovrebbe essere un sensore che gli ingegneri della Mercedes hanno utilizzato per raccogliere dati.
Come potete osservare dal confronto in basso è stato modificato anche il diffusore nella zona evidenziata con le frecce gialle per cercare di aumentare l’efficienza aerodinamica ed incrementare il carico aerodinamico. Per riuscirci è fondamentale aumentare il rapporto di espansione del diffusore ossia lavorare sul rapporto tra la sezione trasversale del diffusore e quella del fondo vettura senza avere nessuna separazione del flusso. Il problema dei vari progettisti è che man mano si cerca di espandere il flusso lateralmente, più ci si avvicina alla scia dello pneumatico posteriore, una zona di bassa pressione ad altissima turbolenza quindi con tanta dissipazione di energia che spesso genera separazione.
Per espandere lateralmente il diffusore senza far interagire tale flusso con la scia turbolenta degli pneumatici posteriori, i vari Team vanno quindi a staccare dei vortici dalle parti esterne del diffusore per “spingere” il più lontano possibile dal diffusore la scia della ruota. Questo permette sicuramente di aumentare il rapporto di espansione del diffusore senza provocare la separazione del flusso che causerebbe una duplice conseguenza: deleteria perdita di carico aerodinamico e conseguente aumento di resistenza all’avanzamento sul posteriore della vettura.