Gp Francia, è il pilota o l’auto ad aver fatto la differenza?
Il post-gara del gran premio di Francia ha portato alla ribalta le qualità di Lewis Hamilton. Il pilota britannico, che nelle ultime uscite non era apparso così brillante anche quando i risultati lo avevano premiato, sul circuito del Paul Ricard ha messo a tacere tutti i dubbi valorizzando le prestazioni di una Mercedes al top sotto tutti i punti di vista. Almeno a Le Castellet, la differenza tra lui e Sebastian Vettel è stata considerevole: Hamilton, infatti, non ha commesso errori, mentre il tedesco ha sbagliato senza ombra di dubbio – e ha avuto anche l’onestà di confermarlo – la frenata che ha causato l’incidente che si è verificato subito alla prima curva.
A rimetterci è stato l’altro pilota Mercedes, il finlandese Bottas, che ha ricevuto le scuse dirette del portacolori della Ferrari anche se non è apparso troppo convinto nell’accettarle. Bottas era all’esterno rispetto a Vettel, nella traiettoria ideale che avrebbe dovuto mantenere: nel momento in cui il ferrarista ha frenato, finendo sullo sporco non è riuscito a evitare di andare addosso alla Mercedes del finnico, rovinando la sua gara e venendo per questo motivo penalizzato.
D’altro canto la Mercedes è sembrata impossibile da battere per tutto il fine settimana, a partire dalle prove libere, e anche se il Cavallino Rampante poteva mostrare un passo gara più che discreto probabilmente non sarebbe stato sufficiente per far cadere Hamilton dal gradino più alto del podio. In casa Mercedes, il super motore che era stato promesso non è arrivato, e così la prevista evoluzione di cui tanto si era parlato, ma ciò non ha impedito di conseguire risultati apprezzabili, grazie a un’unità nuova che ha comunque preso il posto di quella montata la settimana scorsa. Dal punto di vista dell’aerodinamica, invece, non sembrano esserci differenze così consistenti tra il brand tedesco e quello italiano, con minuscole regolazioni che di volta in volta fanno propendere per l’una o per l’altra parte.
Ecco perché allo stato attuale ciò che decide i risultati è semplicemente la prestazione del pilota. Vettel, al di là del luogo comune che lo vorrebbe freddo e calcolatore come tutti i tedeschi, sbaglia ancora troppo, sprecando molti punti. Non è così, invece, per Lewis Hamilton, che anche nei momenti in cui sembra in crisi riesce sempre e comunque a salvarsi. E chissà che magari i successi del britannico non possano contribuire ad aumentare le vendite di
auto usate Mercedes: lo scopo delle competizioni motoristiche è anche questo, no?