Il Team RedBull, nonostante l’aggiornamento alla Power Unit Renault introdotto in Canada, non riusciamo ancora a considerarlo mediamente a livello di Ferrari e Mercedes. Il pacchetto è molto buono ma l’ormai carenza cronica di potenza, soprattutto nella fase decisiva della qualifica, non permette alle RB14 di lottare ad armi pari in quei momenti rispetto alle ottime SF71H e W09. Per questo, in generale, consideriamo ancora la RB14 come la terza forza in pista distanziata di un paio di decimi da Ferrari e Mercedes.
C’è però da sottolineare che la vettura 2018 del Team anglo austriaco è quella che costantemente genera in assoluto il maggior carico aerodinamico e meccanico senza creare problemi di sbilanciamento (e qui entra in gioco la distribuzione dei pesi, e anche il passo) tra avantreno e retrotreno. Una vettura che si è adattata perfettamente alle sempre difficili Pirelli, soprattutto sulle mescole più morbide, mai mostrando problemi di riscaldamento delle anteriori, né di surriscaldamento delle posteriori. Cosi come in RedBull sono sempre riusciti a limitare graining e blistering, un qualcosa che sia Ferrari che soprattutto Mercedes, non sono riusciti sempre a tener sotto controllo. Una vettura che secondo Hulkenberg sembra avere le quattro ruote sterzanti da tanto va forte in curva rispetto alla sua Renault RS18 (a parità di Power Unit). Tra i fattori tecnici fondamentali per progettare una vettura cosi “dolce” sugli pneumatici entra sicuramente in gioco la parte meccanica della monoposto. Proprio riguarda a ció e soffermandoci sulla sospensione anteriore, è curioso notare come le RB14 viste nei box del Paul Ricard, cosi come a Montecarlo, sono state dotate del terzo elemento meccanico (a molla) con comando idraulico, abbandonando la sospensione anteriore con terzo elemento completamente idraulico.
Una specifica di terzo elemento più vicina a quella utilizzata dalla Ferrari rispetto a quella totalmente idraulica utilizzata sulla Mercedes W09, ma comunque ben conosciuta dal Team anglo austriaco visto che, in modo molto similare, è stata utilizzata sulle ultime tre vetture (RB11, RB12 e RB13). Sarà proprio per questo motivo, ossia una maggior conoscenza del comportamento dell’elemento, che su un circuito completamente nuovo la RedBull ha scelto di effettuare un passo indietro?