Un’edizione di Regoliamoci un po’ speciale questa. Siete ormai abituati che quando c’è un Back To Back tendo a raggruppare il tutto alla fine del secondo appuntamento. In questo caso ho voluto fare un’eccezione per parlare della penalità, che ha fatto tanto discutere, assegnata a Lewis Hamilton nel Gp di Germania.
Iniziamo con l’analizzare quanto successo: siamo al giro 52, la pista è scivolosa e Vettel va a sbattere con la sua Ferrari. Safety car in pista. Bottas, secondo in quel momento, rientra ai box e i Mercedes richiamano dentro anche Hamilton. Ma l’inglese si accorge che Raikkonen, poco davanti a lui, non si ferma. Ecco così che c’è un improvviso cambio di strategia.
Fin qui tutto bene, se non fosse che Hamilton già aveva imboccato la pit entry, tenendosi il conetto alla sua sinistra, quando gli viene detto di non entrare ai box; così “taglia” attraverso la parte in erba per tornare in pista.
Ecco che iniziano a sorgere dei dubbi. Poteva fare questa manovra? Tutti sappiamo che è vietato attraversare la riga di uscita dalla Pit Lane, ma per l’ingresso? Vale la stessa cosa?
Generalmente quando ci sono delle particolari “regole” da seguire il direttore di gara ne parla all’interno della nota che manda ai team prima del gran premio:
Leggendo la parte che riguarda la pit entry non c’è nulla di particolare segnalato se non il fatto che per motivi di sicurezza i piloti devono passare a destra del paletto quando rientrano il pit lane (8.2)
E allora perché Hamilton è finito sotto inchiesta? Le zone di Pit Entry, Pit Lane e Pit Exit sono regolamentate anche dal codice sportivo internazionale:
Se andiamo a vedere quanto previsto al punto 4, lettera D, si legge che: “ad eccezione di cause di forza maggiore che, devono essere accettate dagli steward, il taglio in ogni direzione della linea che separa la pit entry dalla pista da una macchina che sta entrando in pit lane è proibito”.
Dunque, se per le note del direttore gara è tutto regolare, per il codice sportivo internazionale c’è stata una violazione. Giusto quindi aprire un’investigazione nei confronti dell’inglese. Investigazione che ha portato all’assegnazione di una reprimenda nei suoi confronti.
I commissari hanno chiaramente affermato che c’è stata un’infrazione all’articolo di cui sopra e hanno deciso di assegnare una reprimenda in quanto:
- il pilota ha ammesso di aver compiuto un errore a causa della confusione con il team per il meteo del momento
- il tutto è accaduto in regime di Safety Car
- non ha creato pericolo ad alcun altro pilota e il cambio di direzione è stato fatto portandosi in zona sicura sulla pista.
A voler guardare la sanzione assegnata, una reprimenda, è quindi la decisione giusta; certo, avessero dato anche una sanzione più severa, come 5 secondi di penalità, nessuno si sarebbe scandalizzato.
Ora, in molti hanno confrontato quanto successo domenica con il “caso” di Baku 2016 dove Raikkonen fu sanzionato con 5 secondi di penalità proprio per aver tagliato quella riga in ingresso Pit Lane; o anche il caso di Brasile 2013 dove Massa fu sanzionato per lo stesso motivo.
In realtà, pur sembrando i casi molto simili, ci sono delle differenze.
– A Baku la linea bianca si trova in traiettoria sul rettilineo principale. Per evitare problemi di sicurezza, la prima parte è stata tratteggiata e il direttore gara, nella sua nota pre evento, ha chiaramente avvisato i team che chiunque si trovava con le quattro gomme oltre la riga bianca dopo la parte tratteggiata doveva obbligatoriamente rientrare ai box. Raikkonen, forse ingannato da chi gli stava davanti, si era ritrovato proprio in quella condizione, proseguendo poi in pista. Ecco perché era stato giustamente sanzionato con dei secondi di penalità.
– A San Paolo, anche qui la linea bianca si trovava (ora la Pit Lane è stata modificata) nella traiettoria che porta sul rettilineo principale. Sempre per evitare problemi di sicurezza la linea era stata “tagliata” poco prima della zebratura e anche qui il direttore di gara nella sua nota aveva avvertito che chi si trovava con le quattro gomme oltre la riga bianca dopo quel punto doveva obbligatoriamente rientrare ai box. Molti tagliarono in quel punto, ma solo Massa si ritrovò nella situazione peggiore che gli costò la sanzione.
Autore: Alessandro Rana (@AleRana95)
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Se il regolamento recita che è proibito il taglio della riga bianca continua, su base logica ritengo che ciò equivalga a dire che il pilota è obbligato a proseguire la sua marcia verso i box allorquando abbia imboccato la corsia di ingresso e si trovi in zona di riga continua.
In tale circostanza - dunque - il regolamento non consente manovre alternative (figurarsi addirittura l'attraversamento di zona inerbita) al proseguimento della marcia verso i box; a meno di cause di forza maggiore.
Verosimile causa di forza maggiore potrebbe essere una condizione di pericolo associata alla stessa manovra di ingresso al box (p.e. una vettura ferma a ingresso box).
Ma nel caso di specie non vi era nessuna ragione che impedisse il rientro al box del pilota, se non la valutazione che la manovra avrebbe rappresentato una perdita di tempo.
Dunque la manovra eseguita in contravvenzione al regolamento ha determinato un indiscutibile vantaggio per il pilota rispetto all'obbligo dettato dalla norma.
Da ciò deriva l'obbligo di una sanzione e non di una "reprimenda". E' pura coerenza logica.
Oltre che imparzialità di giudizio. Pur in relazione a un raro esempio di abilità sportiva.
Concordo!
Spiace dirlo, ma fosse stato Raikkonen sarebbe scattata la sanzione
Ragazzi è Hamilton, quindi... Può tutto
È semplicemente vergognoso applicare la regola di due pesi due misure.
Fosse stato Vettel o Raikkonen o altri, scattava la sanzione, eccome!
Se le cose stanno così diventa fruttuoso per i piloti fingere l'ingresso ai box per trarre in inganno gli avversari?!