Quella che doveva e poteva essere una grande festa per tutti i tifosi accorsi numerosi a Monza (186.000 spettatori nella quattro giorni di GP), dopo pochissime curve dal via, si è trasformata in una vera e propria “Caporetto” nonostante il secondo posto di Raikkonen. L’ennesimo errore di Vettel, il quarto in questa stagione considerando quelli commessi a Baku, in Francia e in Germania, ha portato il vantaggio di Hamilton a ben 30 punti di e quello della Mercedes a 25 punti.
Dopo i positivissimi aggiornamenti portati a Silverstone dal Team italiano, Vettel ha perso 31 punti nei confronti di Hamilton, Ferrari 35 rispetto a Mercedes. Incredibile.
Tante sono le domande a cui vogliamo rispondere in questa quattordicesima analisi della stagione, ed è per questo che nel titolo di questo articolo potete leggere “prima parte”; se su questa pagina vogliamo concentrarci maggiormente sulla bellissima lotta Ferrari / Mercedes, nella seconda parte capiremo qualcosa di più sulla Serie B di questa F1 2018.
GP ITALIA: a cosa faceva riferimento Vettel nel Team Radio post qualifica?
Ad una mal gestione dei tempi di uscita dai box per l’ultimo tentativo. Nessun caso come ha voluto far credere certa stampa. Partiamo dal sabato. “Yes, P2. Kimi è in pole position, sei secondo“ comunica al quattro volte campione del mondo Riccardo Adami, suo ingegnere di pista. La risposta è molto fredda: “Ne parliamo dopo“.
Stiamo parlando dell’ultimo tentativo della Q3. Vettel avrebbe dovuto uscire dietro Hamilton con Raikkonen subito alle sue spalle. Era tutto pianificato. Anche con la lotta molto serrata per il titolo, Vettel ha comunque accettato di proseguire la turnazione dei vari GP sull’ordine di uscita dai box in fase di qualifica. Il problema è che la lentezza nel preparare l’uscita della SF71H #5 non ha permesso a Vettel di uscire nella coda di Hamilton, con addirittura la Renault di Sainz tra loro due. Che questo abbia innervosito il pilota tedesco, poi non cosi perfetto nel suo ultimo tentativo che gli è valso solo la seconda posizione in grigia?
GP ITALIA: nelle prime fasi di gara Raikkonen ha ostacolato Vettel?
La risposta è no. Poi possiamo aggiungere che certamente Raikkonen non ha facilitato il sorpasso di Vettel, arrivando perfino al bloccaggio dell’anteriore destra in staccata di curva 1 come si può ben vedere dall’immagine in basso. Ma questo fa parte degli accordi Raikkonen – Vettel – Ferrari. Nessun gioco sporco del finlandese. I due piloti hanno libertà di battagliare nelle prime fasi di gara e solo in un secondo momento il Team può prendere decisioni “per il bene della squadra”. Come in Germania e cosi come si comporta anche Mercedes.
Basti vedere la partenza di Silverstone, dove Bottas, entrando duro all’interno di Hamilton, ha permesso a Raikkonen di sferrare l’attacco all’inglese in curva 3. Per maggior chiarezza consiglio la visione di
questo video.
GP ITALIA: di chi è la “colpa” nell’incidente tra Vettel e Hamilton?
Di Vettel. Molto interessante quanto pensa Jarno Trulli: “Da pilota a volte fai le cose giuste, a volte no. Vettel pur avendo la macchina migliore non ha sempre fatto le scelte giuste, a Monza poteva fare meglio“.
Forzare l’ingresso alla Roggia con Hamilton ormai affiancato all’esterno non aveva gran senso. La gara era ancora molto lunga, e il 2 (Raikkonen – Vettel) contro 1 (Hamilton) che poteva crearsi, non era certamente da buttare.
GP ITALIA: Vettel ha sprecato un’altra chance?
SI. La Ferrari crede che avremmo visto sicuramente un’altra gara, con una nuova vittoria rossa dopo quella ormai lontana del 2010. E i numeri dicono questo se si considera che i danni sulla SF71H (bargeboard, deflettori laterali e soprattutto fondo), a quanto capito da FUnoAnalisiTecnica, valevano per 5 decimi al giro (danni molto minori al fondo e alle pance per Hamilton). Vettel è arrivato a 16 secondi da Hamilton, un passo inferiore quindi di circa 3 decimi al giro se consideriamo i 53 giri di gara. Per Vettel ci sono stati i sorpassi da effettuare, per Hamilton un passo non cosi brillante di Kimi Raikkonen che sicuramente lo ha rallentato.
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Foto Alessandro Arcari (@berrageizF1) |
Anche a Monza insomma la SF71H aveva un grosso potenziale. Una vettura che, allo stato attuale, ha un vantaggio tecnico sulla Mercedes specialmente in qualifica mentre in gara le due vetture hanno un passo pressoché simile. Ma il partire davanti in questa F1 è molto vantaggioso, basti ricordare come ha vinto Mercedes il mondiale lo scorso anno ossia salvandosi in più situazioni grazie a cruciali prime file pur, in quel caso, contro una Ferrari superiore in condizioni di gara. Più superiore di quanto mostrato mediamente dalla Mercedes nelle domeniche di questa stagione 2018.
Contro questo Hamilton, alla Ferrari serve il miglior Vettel perché anche il pilota inglese sta commettendo qualche piccolo errore (la partenza sbagliata a Silverstone e la qualifica negativa di Montreal per dirne due) portando comunque a casa tanti punti anche grazie a molte situazioni incerte come i cambi meteo che gli hanno permesso di vincere in Germania e di costruire la vittoria in Ungheria.
GP ITALIA: meglio Ferrari o Mercedes a Monza?
Ferrari al sabato, Mercedes la domenica. Ma la domenica il confronto è più difficile poiché mancano le vere prestazioni della SF71H di Vettel. Realmente quindi Mercedes, idealmente invece, basandosi su quanto capito da FUnoAnalisiTecnica (danni per 5 decimi a giro), poteva essere un confronto almeno alla pari quello che avremmo potuto vedere tra Vettel e Hamilton.
Come scritto anche nel paragrafo precedente, Ferrari mediamente più forte il sabato mentre la domenica le prestazioni mediamente si avvicinano. Secondo il Team Principal della Mercedes, il tutto è da legare alle prestazioni super della PU italiana il sabato che non possono essere riproposte in gara. Insomma, Toto Wolff sta dicendo che la decina di CV a vantaggio di Ferrari nelle qualifiche (sarebbe meglio parlare in termini di “energia”, ossia MJ, essendo il vantaggio relativo alla parte elettrica) vanno a sparire in gara dove è sicuramente più importante la gestione degli pneumatici, migliore a Monza sulla W09 di Hamilton rispetto alla SF71H di Raikkonen. Migliore a Spa sulla SF71H di Vettel rispetto alla W09 di Hamilton.
GP ITALIA: giusta la strategia scelta dalla Ferrari con Kimi Raikkonen?
SI. Siamo al 20° giro della gara, il gap tra Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton si è ridotto a 0,6 secondi. Mercedes si prepara in corsia box per tentare l’undercut, Ferrari risponde portando ai box il finlandese. Hamilton, consigliato dalla squadra di fare il contrario del suo avversario (non ha senso entrare insieme nel Pit), rimane fuori.
In molti si sono chiesti se il possibile Pit Stop di Hamilton poteva essere solamente un’esca per portare ai box la SF71H di Raikkonen. Ricordiamo che ciò sarebbe vietato dall’articolo 28.12 del Regolamento Sportivo. Una regola introdotta dopo il Gran Premio del 2013 al Nürburgring quando un operatore TV che sostava davanti ai box è stato colpito da una ruota proveniente dalla RedBull di Webber. Difficile comunque mettere in pratica un articolo che vuole garantire la sicurezza e non prevenire le tattiche della squadre. Facendo un piccolo passo indietro, il Pit Stop non era una esca nei confronti della Ferrari, secondo Wolff: “Non era una fermata fantasma. Eravamo pronti a fare esattamente l’opposto di Kimi. Se Kimi non fosse entrato, saremmo entrati. Abbiamo detto a Lewis di fare esattamente l’opposto”.
Ferrari ha coperto giustamente l’undercut e la posizione in pista. Non facendolo, Hamilton avrebbe preso il comando della gara grazie ad una migliore strategia. In Mercedes sono stati molto bravi a cogliere poi l’opportunità offerta da Vettel al primo giro ossia sfruttare il 2 (Hamilton / Bottas) Vs 1 (Raikkonen) strategico.
GP ITALIA: Mercedes ha usato Bottas come “tappo”?
SI. Molte discussioni nel post GP si sono concentrate sui Team Order utilizzati da Mercedes. E’ stato infatti molto chiaro come Mercedes abbia sacrificato Valtteri Bottas per la vittoria di Lewis Hamilton.
Un Bottas che a fine gara l’ha presa con filosofia mettendo in risalto indirettamente l’aiuto offerto da Vettel per programmare questa strategia: “Mi è piaciuto farlo perché ciò non ha peggiorato il mio risultato. La strategia è stata molto positiva per la squadra perché Lewis è riuscito a ricucire il gap con Kimi e io ho avuto la possibilità di attaccare Max alla fine con gomme nuove”. Continua Wolff: “Dovevamo lasciarlo fuori il più a lungo possibile perché aveva già perso il suo posto su Verstappen (si è coperto da un possibile undercut). Abbiamo quindi optato per una strategia che ci permettesse di essere più veloci alla fin della gara. Ciò è stata anche la migliore occasione per Lewis poiché gli ha permesso di avvicinarsi a Raikkonen”.
Bottas è chiaramente il secondo pilota del team anglo tedesco, essendo a ben 97 punti da Lewis Hamilton nella classifica piloti e si è messo a completa disposizione del Team. “Il mio distacco da Lewis ora è molto grande. Il team vuole ottenere entrambi i titoli, quindi devo essere realistico: sono disposto ad aiutare Lewis per vincere il mondiale. Se poi per aiutarlo non devo compromettere la mia strategia, come a Monza, è ancora tutto migliore”.
GP ITALIA: perché Raikkonen ha avuto cosi tanto blistering?
Per numerosi fattori. Secondo Pirelli per sfortunate circostanze. Ferrari esclude importanti problemi di assetto. Partiamo con il sottolineare alcuni importanti fattori tecnici. Innanzitutto, il blistering visto a Monza ha colpito in modo nettamente maggiore il compound Soft rispetto al più morbido SuperSoft. Ed è giusto cosi. Rispetto alla “rosse”, il compound Soft ha un battistrada maggiore e quindi è soggetto già di per sé ad un maggior movimento. Se a questo aggiungiamo la bassa usura e la grande possibilità di scivolamento in una pista come Monza per via dei bassi livelli di carico aerodinamico, il gioco è fatto. Surriscaldamenti all’interno della carcassa provocano delle bolle d’aria che creano dei veri e propri distaccamenti della gomma.
Oltre a questi fattori intrinsechi agli pneumatici, ci sono da tenere in considerazione altre due situazioni di gara: il passo tenuto da Raikkonen nei giri successivi al suo primo e unico pit stop e i giri effettuati alle spalle di Valtteri Bottas. Per questa seconda situazione di gara, se Raikkonen avesse avuto, come Hamilton nel primo stint, il compound SuperSoft al posto della Soft, i problemi sarebbero stati notevolmente minori sia per il minor battistrada che per il miglior grip / maggiore usura. Per questo motivo Hamilton è riuscito a non stressare gli pneumatici nel suo primo stint di gara pur rimanendo sempre ad una distanza attorno al secondo dal pilota finlandese della Ferrari. Per quanto riguarda invece la prima parte di gara, cercando di evitare un overcut, Raikkonen è andato a stressare in modo importante le sue Soft nuove. Ossia quando c’è il maggior rischio di permettere la formazione di blistering. Dal giro 22 al giro 27, il pilota finlandese ha spinto anche in modo troppo eccessivo portando il suo distacco da 22 secondi a 17 secondi. Per evitare l’overcut bastava mantenere il distacco inferiore ai 24 secondi. Qui soprattutto il muretto avrebbe dovuto far meglio, comunicando a Raikkonen che non serviva spingere eccessivamente sugli pneumatici ed invece è stato proprio il contrario. L’unica spiegazione potrebbe essere legata ad una possibile copertura su una eventuale Virtual Safety Car che avrebbe fatto guadagnare tanti secondi al Pit Stop da Lewis Hamilton.
Autori: @smilextech & @spontonc
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La mia sensazione è che se ci fosse stato Vettel al posto di Raikkonen avrebbe vinto la gara. Raikkonen non ha vinto nessuna gara nell'era ibrida, non possiede ahimè quella completezza di visione che ha invece Vettel. Non ci avrei scommesso una lira sulla sua vittoria in tutta onestà.
Il problema è che Vettel ne sta facendo di ogni per sbagliare e buttare al vento la possibilita di lottare mentre Lewis è perfetto se non può vincere perche la macchina non è competitiva non se la mena, non sbaglia anzi ci mette le pezze e si piazza. Ho sempre visto il bicchiere mezzo pieno anche in Germania consapevole che la macchina questanno c'è e alla grande, ma Seb questo bicchiere lo sta forando, da sotto, alla grande