Nel Gran Premio di Singapore è successo quello che nessuno poteva prevedere alla vigilia ossia una Ferrari, telaisticamente parlando, in difficoltà, con Mercedes e Hamilton invece a dominare. Il quattro volte campione del mondo è riuscito a conquistare Pole Position e vittoria portando il suo distacco in classifica piloti a ben 40 punti sul pilota tedesco della Ferrari. Il Team italiano è inciampato in un fine settimana molto negativo, completamente rovinato dalle qualifiche dove le SF71H non sono andate oltre il terzio e quinto posto. Difficile fare bene su questa pista partendo da queste posizioni visto che i sorpassi sono quasi impossibili e la strategia, anche per questo evento, era pressoché obbligatoria.
GP SINGAPORE: come mai la Mercedes è stata così veloce in questo fine settimana?
Grazie ad uno sviluppo continuo e ad una miglior comprensione del pacchetto macchina / gomme. Mercedes era considerata da molti, noi compresi, come la seconda forza in questo fine settimana; per questo, la prestazione offerta da Hamilton tra la qualifica di sabato e la gara del giorno successivo è stata veramente sorprendente. Soprattutto analizzando le prestazioni di Bottas che per tutto il fine settimana è stato lontanissimo dalle prestazioni del suo compagno di squadra. “Uno dei più grandi successi di sempre” secondo Toto Wolff. E questo perché il Team anglo tedesco ha sempre avuto problemi nel far funzionare la sua vettura a Singapore con problemi legati principalmente alle gomme, soprattutto posteriori, in surriscaldamento dopo poche curve. Niente di tutto questo nella scorso fine settimana. “E’ il risultato di uno sviluppo continuo, a piccoli passi, della vettura per comprendere al meglio gli pneumatici” secondo Toto Wolff.
Analizzando la W09, in effetti il team è arrivato a Singapore senza un aggiornamento specifico. Mercedes non ha portato in pista grosse novità tecniche: un’ala posteriore da alto carico, un nuovo cestello posteriore e qualche piccolo tweak sul diffusore e nella zona degli pneumatici posteriori sono le novità viste sulla forte vettura anglo tedesco. Una Mercedes che, dopo la pausa estiva, sta sorprendendo per quanto riguarda la gestione degli pneumatici, ora (quasi) perfetta e non più problematica come avevamo visto nella prima parte di stagione. Dopo la pausa estiva ha fatto il suo debutto a Spa un telaio alleggerito e dei nuovi cerchioni posteriori che sembra stiano dando dei buoni risultati mentre a Monza è stata rivista parte della sospensione anteriore. Ma il tutto non può essere solo ricondotto a questi aggiornamenti poiché, come afferma il Direttore Tecnico James Allison, l’importante passo in avanti sulla W09 lo si era già visto nell’ultimo settore a Budapest, storicamente molto ostico per le loro precedenti vetture.
Concludendo, anche Hamilton è stato sorpreso di quanto è riuscito ad andare forte: “Iniziamo col dire che qui non abbiamo portato alcun aggiornamento sulla monoposto; il nostro “segreto” è che stiamo lavorando sempre meglio sulla comprensione della vettura, intendo ad esempio variando l’altezza della monoposto e altri parametri tecnici, cose che sembrano piccole cose ma che danno un grande aiuto nell’adattamento alle piste. Siamo arrivati ad un punto in cui se il potenziale della nostra monoposto è 100, riusciamo a tirar fuori 102, ed è una sensazione fantastica”. Bisognerà ovviamente attendere i prossimi appuntamenti per capire se in casa Mercedes i problemi alle gomme saranno stati definitivamente risolti; una prima “prova del 9” l’avremo a Sochi dove l’anno scorso Hamilton ha sofferto tantissimo mentre Bottas, pur non avendo ottenuto la pole position è andato a vincere la sua prima gara in carriera.
GP SINGAPORE: come mai la Ferrari è stata così lenta in qualifica e in gara?
Un compromesso d’assetto non ha dato i risultati sperati. Difficile prevedere quanto successo
alla Rossa nello scorso fine settimana. Doveva essere un weekend favorevole e lo è stato fino alle FP3 quando Mercedes era lontana circa 5 decimi di secondo a RedBull addirittura oltre il secondo. Ma è proprio nelle FP3 che è suonato il campanello d’allarme in casa Ferrari, con i preoccupanti long run provati da entrambi i piloti a fine turno. L’HyperSoft, praticamente perfetta nel riscaldamento e nelle performance sul singolo giro fino a quel punto, non stava funzionando a dovere nel long run effettuato non solo da Vettel ma anche da Raikkonen. Un compound “rosa” fondamentale da far funzionare per puntare alla singola sosta (HyperSoft – Soft), quella chiaramente impostata da Mercedes e RedBull, poiché il delta time tra Hyper e Ultra era troppo importante per passare agevolmente il taglio nel Q2 con le “viola”. Con un problema in più per Ferrari, ossia il dubbio di come potrebbe comportarsi la Soft sulla SF71H, visto che la scelta troppo aggressiva dei compound non ha permesso né a Vettel né a Raikkonen di provarle durante il venerdì/FP3.
E nel momento decisivo, quello delle qualifiche, il Team italiano è mancato in modo apparentemente inspiegabile. Il tutto sarebbe da ricondurre alle modifiche di setup post FP3, quindi “al buio”, utili a far funzionare il compound più morbido nel long run. Modifiche che hanno portato la Ferrari in una direzione molto sbagliata sul giro secco. A posteriori è importante far notare che il mancato contributo di Sebastian Vettel nei classici long run di fine Prove Libere 2, autore di una toccata con i vicini muri di Singapore in uscita di curva, ha sicuramente messo maggiormente in difficoltà il Team italiano.
GP SINGAPORE: la strategia Ferrari con Vettel è stata corretta?
A posteriori NO, durante la gara NI. E’ parso abbastanza chiaro: in gara il muretto della Ferrari ha provato a giocare il jolly con una SF71H che proprio non aveva il passo della Mercedes come ammesso anche da Vettel a fine gara: “Oggi non eravamo abbastanza veloci, non avevamo il passo gara ma all’inizio della corsa abbiamo cercato di essere aggressivi. Poi le cose non hanno funzionato”.
Come ben detto dal quattro volte campione del mondo tedesco, a posteriori è sicuramente sbagliata la strategia adottata dalla Ferrari ma nel momento in cui è stata scelta il Team italiano ha provato a guadagnare 14 punti rispetto a quel momento di gara, vincendola, piuttosto che perderne “solo” 3. Una strategia sicuramente molto aggressiva, chiamata però da una importante supremazia sul passo di Lewis Hamilton che quando ha iniziato a spingere sulle HyperSoft guadagnava svariati decimi al giro sulla SF71H di Vettel.
C’era da provare una strategia rischiosa con una bassissima possibilità di riuscita per cercare di ribaltare una situazione molto difficile. Per gli strateghi di Maranello, tentare l’undercut con un compound più morbido della “dura” Soft era l’unica soluzione per vincere una gara insperata insomma. Una volta davanti, Vettel avrebbe potuto gestire il passo con l’UltraSoft sperando nel fattore pista (molto difficile superare) e nella velocità sul dritto molto importante della SF71H per evitare il sorpasso di Hamilton. Un undercut che aveva pochissime possibilità di riuscita poiché, intelligentemente, il pilota inglese della Mercedes nella prima parte di gara aveva corso notevolmente sotto ritmo per risparmiare benzina e per preservare soprattutto le gomme. Nel momento del pit stop della Ferrari, Hamilton ha aumentato sensibilmente il ritmo difendendo senza nessun problema la posizione visto che la sua Mercedes con HyperSoft usate era più veloce della Ferrari con UltraSoft nuove. Pneumatici, sia UltraSoft che Soft, che facevano fatica ad entrare subito in temperatura, rendendo l’undercut ancora più complicato. Così facendo, la Ferrari, ha perso la posizione anche nei confronti di Verstappen che è riuscito ad ottenere un overcut nei confronti della Rossa rimanendo in pista.
Fossimo stati ad inizio stagione, l’errore dato dalla troppo aggressività sarebbe stato più importante ma a cosi pochi GP, con 30 punti da recuperare, ci fanno dire che forse era giusto provarci.
Nell’ultima parte di gara, con Hamilton e Verstappen on fire, il binomio Ferrari / Vettel ha deciso di risparmiare la Power Unit, alzando quindi il ritmo.
GP SINGAPORE: Verstappen aveva il potenziale per vincere?
NO. Anche in casa Red Bull sono convinti che Verstappen non aveva il potenziale per vincere. Realmente l’unica chance di infastidire Hamilton c’è stata quando il quattro volte campione del mondo è stato rallentato da alcuni doppiati tra Romain Grosjean. In quella fase Max si è portato in scia a Lewis ed ha anche tentato l’attacco ma il pilota inglese ha chiuso la porta e non appena si è liberato dei doppiati ha aperto un gap piuttosto importante sulla Red Bull, a dimostrazione della forza Mercedes / Hamilton nella gara di domenica scorsa.
“Considerando i nostri problemi al motore, il secondo posto era il massimo.”, queste le parole di Helmut Marko mentre Horner fa i complimenti a Mercedes e Hamilton: “Non siamo riusciti a tenere il passo con la Mercedes, lontana 2 decimi di secondo di passo, e la prestazione di Lewis Hamilton è stata incredibile, quindi puoi solo congratularmi”. Questo era un appuntamento molto sentito in casa dei “bibitari” perché era, molto probabilmente, la penultima chance di ottenere una vittoria (l’ultima in Messico?) senza aspettare errori di Ferrari e Mercedes. Così non è stato perché Hamilton si è dimostrato più performante ed ha gestito la corsa senza nessun problema.
Considerando i problemi con le mappature del motore incontrati da RedBull a Singapore, ufficiosamente generati dall’elevata umidità presente nel paese asiatico e non riprodotta sui banchi dal motorista francese, almeno uno dei due “tori” potrebbe tornare in penalità in Russia con l’introduzione di nuove componenti. Penalità in quello che “per noi sarà ancora un weekend difficile e quindi è giusto pensare di prendere penalità”, secondo Horner. Power Unit Spec C che potrebbero essere nuovamente utilizzate in Giappone.
GP SINGAPORE: super Alonso anche grazie a migliorie di setup o solamente per via delle caratteristiche tecniche della pista?
Un mix. Nel Gran Premio d’Italia Mclaren è riuscita a trovare qualcosa di importante nella macchina che si adatta principalmente in circuiti da più basso carico ma che hanno aiutato anche a Singapore. Il resto ce lo ha messo Alonso, in una delle sue piste preferite.
“Abbiamo sperimentato diverse cose nel venerdì di Monza per migliorare il comportamento della vettura con bassi livelli di carico aerodinamico generati dalle ali. In Russia sarà la prima occasione per testare nuovamente questo assetto”. Naturalmente, lo stretto circuito di Marina Bay a Singapore è stato eliminato come campo di prova. A conferma di ciò anche le parole di Gil De Ferran che parla di “direzione completamente diversa nella messa a punto della vettura”. Resterà invece l’handicap trasmissione ossia i rapporti del cambio della PU Renault troppo corti che penalizzano la MCL33 sui lunghi rettilinei.
Mclaren, molto concentrata anche sullo sviluppo della vettura del prossimo anno, che, dagli ultimi rumors provenienti da Woking, sembrerebbe un netto passo in avanti rispetto alla deludentissima MCL33.
Autori: @spontonc & @smilextech