Le caratteristiche del circuito, con le sue famose curve veloci, significa che Suzuka è tutta una questione di forze laterali, piuttosto che trazione e frenata. L’usura e il degrado sono tradizionalmente elevati. I team tendono a scegliere livelli piuttosto alti di carico aerodinamico elevato, spingendo le gomme verso il basso, al fine di massimizzare il grip.
A livello meteo sarà un fine settimana piuttosto complicato, in quanto sono attesi almeno 2 giorni instabili. Le temperature ambientali saranno superiori ai 25°C con picchi anche vicini ai 30°C sulla domenica, giornata di gara. Possibile pioggia invece nei primi due giorni del weekend con temperature di conseguenza più “fresche”.
Nella giornata di domani sarà comunque più preciso il meteorologo ufficiale di FUnoAT, Andrea Pini.
GP GIAPPONE: chi la spunterà tra Ferrari e Mercedes?
Il trend delle ultime gare tende molto verso Mercedes visto i tanti miglioramenti fatti soprattutto nella gestione delle gomme. Gomme che da qualche gara a questa parte non stanno più creando grossi problemi ad ingegneri e piloti e questo sta facendo emergere il vero potenziale della W09.
Fino al Gp di Monza l’impressione della pista e i dati relativi al distacco chilometrico, che noi di FUNOAT aggiorniamo costantemente, indicavano come fosse la Ferrari SF71H la vettura più veloce in pista. Dati che, grazie ai risultati delle ultime due gare, sono stati completamente stravolti con il sorpasso del team anglo-tedesco su quello italiano.
I motivi dei problemi che sta affrontando la Rossa in queste ultime settimane li abbiamo già affrontati nell’
analisi post Gp di Sochi e quindi non dedichiamo ulteriore spazio in questa preview del Gp di Suzuka. Circuito giapponese Suzuka che secondo i pensieri del Team Principal, Maurizio Arrivabene, si dovrebbe adattare molto meglio alle caratteristiche della SF71H visto che il tracciato nipponico ha molto punti in comune con Silverstone dove Sebastian Vettel è riuscito a trionfare. Questa sarà sicuramente una tappa cruciale perchè, dopo due gare veramente opache, avremo indicazioni più precise sul potenziale della vettura; se saranno positive gli uomini di Maranello potranno cercare di togliersi qualche soddisfazione in questa parte terminale del 2018 altrimenti sarà opportuno dedicarsi al 100% alla stagione 2019.
Il ruolo di “guastafeste” è da assegnare alla Red Bull che, vedendo le prestazioni di Sochi, è parsa nettamente in ripresa. Negli appuntamenti post pausa sulla RB14 erano state introdotte delle nuove componenti aerodinamiche che avevano creato qualche problema di troppo e per questo è stato fatto un deciso passo indietro e le performance sembra averne beneficiato. Una RedBull che, nonostante il gap di motore, è riuscita ad aggiudicarsi 3 gare ed è alla caccia del quarto successo stagionale e, sentendo le dichiarazioni di Horner, puntano molto su questo appuntamento e su quello del Messico che secondo loro saranno due piste che si adatteranno molto bene alle caratteristiche della loro vettura.
Per finire, completiamo questa preview, con la tabella aggiornata al Gp di Sochi, delle componenti utilizzate sulla Power Unit.
Autori: @spontonc & @smilextech