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GP RUSSIA – ANALISI GARA: cosa sta succedendo alla Ferrari?

Altra doppietta Mercedes con Hamilton che è riuscito a precedere al traguardo Bottas e Vettel. Il vantaggio in classifica di Hamilton è ora di ben 50 punti mentre, per quanto riguarda la classifica Costruttori, Mercedes dovrà difenderne 53 in questi ultimi 5 appuntamenti.
Una vittoria “regalata” dalla Mercedes al suo pilota di punta, sfruttando un intelligente ma molto criticato team-order, vista la pericolosità di un Vettel e di una Ferrari SF71H rinati dopo un sabato piuttosto opaco. Per la rossa e il quattro volte campione del mondo tedesco si fa sempre più dura perché il distacco in classifica permetterà a Hamilton di far segnare ben 2 zeri su “soli”  appuntamenti mancanti; quello che deve preoccupare però maggiormente il team di Maranello non sono tanto i punti di distacco, quanto la grave e nebulosa perdita di performance della SF71H tra Monza e Sochi.


GP RUSSIA: Bottas ha aiutato Hamilton in partenza?
SI. Mercedes, nelle prime centinaia di metri del GP di Russia, ha lavorato ottimamente di squadra a dimostrazione che il momento della partenza, particolarmente importante qui a Sochi, era stato preparato nei minimi dettagli.

Bottas, scattato ottimamente dalla prima posizione, si è spostato immediatamente verso destra per cercare di dare la sua al proprio compagno di squadra piuttosto che al ferrarista. Effetto scia che è stato cruciale per fare in modo che Hamilton potesse difendersi da Vettel; il tedesco ora infatti partito meglio dell’inglese, portando le sue ruote anteriori davanti a quelle dell’anglo caraibico. Curioso poi il comportamento di Bottas in staccata di curva 1 che, un po come Raikkonen a Monza, con Hamilton leggermente avanti, ha allungato la staccata per evitare un sorpasso del proprio caposquadra.

GP RUSSIA: un grosso errore quello del muretto Mercedes?
A posteriori SI, a inizio gara NO, perchè in Mercedes credevano che l’Undercut anticipato su Soft non poteva funzionare. Facendo un piccolo passo indietro, grazie ad un Vettel e ad una Ferrari SF71H molto più competitivi in gara rispetto alle qualifiche, Mercedes non è riuscita a costruirsi un margine di sicurezza nella prima parte di gara che gli permettesse di effettuare Pit Stop tranquilli.

Il Team anglo tedesco ha deciso di portare ai box come primo pilota il Leader della gara, Valtteri Bottas, lasciando strada libera ad un Lewis Hamilton che sembrava averne di più in quel momento. E qui si è andata a incasinare Mercedes: portare ai box nel giro successivo Lewis Hamilton, coprendo un possibile undercut di Vettel, o cercare l’overcut su Bottas viste le ancora buone prestazioni delle viola UltraSoft? Si è optato, sbagliando in modo abbastanza clamoroso, per la seconda scelta, lasciando in pista Hamilton, parzialmente nel traffico di Sirotkin. Una box Ferrari bello pimpante ha preso l’occasione servita su un piatto d’argento dai colleghi anglo tedeschi e ha portato ai box Vettel. Visti i crono fucsia di Bottas, il box Mercedes si è accorto immediatamente di aver sbagliato decisione con James Vowles, capo stratega del Team, che ha aperto la radio e ha ordinato da li a pochi secondi a Valtteri Bottas di rallentare il suo ritmo per far perdere terreno al ferrarista che lo seguiva. Un qualcosa che anche lo stesso pilota finlandese ha confermato a fine gara: “Ho provato a rallentare Sebastian, per fare uscire Lewis davanti a lui ma non davanti a me. Non ha funzionato”. Insomma, un Bottas che ha rallentato si (1.5 secondi) ma è molto chiaro anche dalle dichiarazioni che non ha voluto rallentare troppo per non permettere l’overcut pensato dal box Mercedes. Permettendo cosi però, per difendere la sua prima posizione, l’undercut di Vettel nei confronti di Hamilton. Una mossa “furba” che gli avrebbe permesso di vincere la gara se Hamilton non avesse sorpassato velocemente Vettel.



GP RUSSIA: come ha fatto Hamilton a superare Vettel?
Dopo l’errore del muretto, Hamilton si è ritrovato alle spalle di Vettel e dopo solo un giro è riuscito a riprendersi la posizione nei confronti del pilota tedesco grazie ad un bel sorpasso in curva 4. Per analizzare quanto successo in curva 1 e curva 4 del giro 16 serve fare un leggero passo indietro, e guardare l’intero giro di uscita dai box di Hamilton. Perchè diciamo questo? Perchè Sebastian Vettel ha commesso un’importante errore in staccata di curva 13, permettendo cosi ad Hamilton di guadagnare decimi preziosi che gli hanno garantito l’utilizzo del DRS nel main straight.
Con il DRS aperto e con una vettura più scarica aerodinamicamente, Hamilton si è avvicinato velocemente al posteriore della SF71H in staccata di curva 1 ma il pilota tedesco, in modo molto aggressivo, forse troppo, è riuscito a resistere. In questa fase ha colpito molto la differenza di velocità tra le due vetture che si spiega anche per la mancanza di energia proveniente dalla parte ibrida della Power Unit Ferrari che Vettel aveva sfruttato al massimo nel giro precedente per riuscire a portare a termine l’undercut su Hamilton. Pilota inglese della Mercedes che poi ha sferrato l’attacco decisivo in approccio di curva 4 anche complice un Sebastian Vettel piuttosto arrendevole, come se non volesse essere nuovamente aggressivo dopo quanto successo in curva 1.

GP RUSSIA: perché è arrivato il team-order di Mercedes? 

Se la partenza era stata pianificata nei minimi dettagli, lo stesso non si può dire dell’ordine di scuderia che ha permesso ad Hamilton di aggiudicarsi la gara numero 70 in carriera. Durante il briefing era stato deciso che avrebbe vinto la gara il pilota in testa alla prima curva. Ma l’ottima competitività della Ferrari e il Pit Stop ritardato con Hamilton ha imposto un cambiamento di strategia da parte di Wolff & Co.

L’aver spremuto a fondo le nuove Soft per i primi due giri di vita, ha comportato un problema piuttosto importante per Lewis Hamilton appena si è messo a seguire il compagno di squadra ossia la formazione di piccole bolle di blister sulla posteriore sinistra. Un po quanto successo a Kimi Raikkonen a Monza, e che poteva avere conseguenze ben più importanti senza un sorpasso immediato nei confronti del pilota tedesco della Ferrari e senza un Team Order del proprio box. Per questo Wolff ha aperto la radio e ha chiesto a Bottas di far strada a Lewis Hamilton. Con precisione svizzera, gli è stata comunicata anche la curva ove far passare il proprio caposquadra. Una decisione difficile che Wolff ha giustificato cosi in diretta TV: “A volte capita che qualcuno debba interpretare il ruolo del cattivo, ed oggi quel ruolo è stato il mio. Hamilton dopo aver attaccato Vettel aveva un principio di blistering ed abbiamo deciso di proteggersi da un eventuale attacco di Vettel scambiando le posizioni tra i due piloti”.
Sicuramente una scelta poco sportiva ma comprensibile per un Team che vuole aggiudicarsi il prima possibile entrambi i mondiali. Per dirla sempre alla Wolff “meglio cattivi a Sochi che idioti (o meglio idiotici) ad Abu Dhabi”. La differenza tra 43 punti di vantaggio e 50? La possibilità per Lewis Hamilton di permettersi ben 2 zero su 5 Gran Premi.

GP RUSSIA: cosa sta succedendo alla Ferrari?
Se a Singapore c’era stato il primo campanello d’allarme, a Sochi è suonata proprio la campana. La Rossa non è più la vettura da battere in quanto, a livello tecnico, Mercedes ha dimostrato di essere davanti nel trittico Monza, Singapore e Russia.
Prendendo anche il grafico relativo al distacco chilometrico in qualifica, a partire da Spa Mercedes ha fatto passi in avanti accoppiato a qualcosa di veramente “strano” che sta succedendo/è successo in casa Ferrari.

Nelle ultime due gare la vettura non è parsa bilanciata come l’abbiamo ammirata per molti GP dei primi due terzi di stagione e questo è dipeso dagli sviluppi aerodinamici che hanno mandato fuori strada gli ingegneri. E non è la prima volta visto che già in Spagna c’era stato un qualcosa di simile, risolto solamente a Silverstone.

La Ferrari è arrivata a Sochi con un setup aerodinamico e meccanico fallimentare. Un’ala ben più carica all’anteriore non ha dato il bilanciamento sperato con l’ala posteriore da medio basso carico. Dopo i compare del venerdì, il Team ha optato per l’assetto aerodinamico utilizzato da Raikkonen nelle prime tre ore di libere quindi un’ala da medio alto carico per evitare scivolamenti nel terzo settore che avrebbero messo in crisi gli pneumatici (surriscaldamento) sulla distanza. Così facendo però si è penalizzata la qualifica, dove solitamente un assetto più scarico paga maggiormente. Oltre a queste modifiche aerodinamiche, si è optato anche per dei cambiamenti molto importanti dal punto di vista meccanico. Un qualcosa che però, fin dal primo tentativo delle FP3, non è sembrato positivo con annesse importanti modifiche alle sospensioni posteriori durante la sessione. Il lavoro al simulatore di Giovinazzi e soprattutto Kvyat è stato spesso lodato ma, in Russia, Giovinazzi era impegnato sul tracciato con la Sauber mentre il pilota russo non stava più lavorando al simulatore già da diverse settimane in quanto pilota Toro Rosso 2019. 

Il fattore che però ha maggiormente sorpreso e che è stato osservato anche da altri Team, come Mercedes e Renault, grazie al GPS è che la SF71H è sembrata essere scesa di potenza rispetto ai Gran Premi precedenti. Potenza, velocità di punta e trazione che sono state sicuramente le armi migliori della SF71H nella parte centrale del mondiale (e non solo). Un qualcosa che, secondo importanti rumors riportati su queste pagine, dipendeva da un trick che il Team italiano utilizzava sulla parte elettrica della Power Unit e che la FIA ha, almeno ufficialmente, sempre considerato legale. Trick utilizzato dall’inizio del mondiale ed ulteriormente evoluto in modo importante in Austria grazie ad un aggiornamento software. La cosa molto strana è che, sempre parlando di Federazione, non sono mai smessi i controlli nelle prove libere e in gara, sintomo che qualche motorista (si parla di Renault principalmente) ha continuato a mettere pressione agli ingegneri diretti da Tombazis. Che Renault sia riuscita a far vietare l’importante evoluzione portata in Austria dagli uomini di Maranello (valeva 15 CV)?
GP RUSSIA: la RB14 aveva il passo per vincere?
NO. RedBull, per prepararsi al meglio agli ultimi appuntamenti stagionali, ha deciso di sostituire su entrambe le RB14 le Power Unit in quel di Sochi. Una scelta pensata e fatta poiché secondo Horner & Co il tracciato russo non doveva essere molto favorevole alla RB14. Ed invece non è stato proprio cosi. Anche se, nonostante le ottime prestazioni, in RedBull sono convinti che non avevano nessuna possibilità di lottare con Mercedes e Vettel ma potevano sicuramente infastidire la SF71H di Raikkonen.
Analizzando il ritmo gara è stato sorprendente il passo tenuto da Verstappen con gomme Soft, mescola perfetta per gestire l’alto carico di carburante, e che vedendo il passo poteva tranquillamente finire la gara senza effettuare il pit stop previsto dal regolamento.

Nonostante gomme con parecchi giri è riuscito a tenere dietro di se le due Mercedes anche se va detto che i piloti del team anglo-tedesco erano più concentrati nel gestire la gara che cercare di attaccare Verstappen sapendo che aveva ancora un Pit Stop da effettuare. Ciò è stato ben evidente quando Hamilton ha provato l’attacco nei confronti dell’olandese in curva 1 ma vista la sua resistenza ha preferito prendersi del gap e controllare nuovamente la gara. Se è stato sorprendete il passo con Soft ha sorpreso in negativo il ritmo avuto con le UltraSoft che è stato inferiore alle attese, come dimostra le medie dei passi gara qui in basso.
GP RUSSIA: importante il passo in avanti di Honda ma le vibrazioni sono troppo elevate?
A detta di Tost, la Spec 3 di Honda vale di più in termini cronometrici della Spec 2 di Renault. Secondo i rumors, confermati dalle parole di Tost, la nuova unità può valere 40 CV. Questo praticamente vuol dire che c’è stato il sorpasso del motorista giapponese nei confronti di quello francese. Ma, c’è un MA importantissimo. La Power Unit giapponese sembra non essere ancora cosi pronta per debuttare in gara. Ricordiamo che l’ultima specifica di PU Honda è stata portata in pista da entrambi i piloti Toro Rosso nel venerdì russo per poi tornare alla specifica precedente. Se inizialmente sembrava una mossa precauzionale, per evitare di mettere chilometri sulle nuove unità viste gli arretramenti in griglia, nelle ore successive alla gara sembra stia uscendo una nuova verità.
Honda avrebbe riscontrato vibrazioni anomale che necessiterebbero di una nuova ottimizzazione della calibrazione di entrambe le Power Unit. E’ per questo che Toro Rosso non è ancora sicura di poter utilizzare le nuova unità nel GP di casa del suo motorista. Dipenderà dal via libera di Honda che si avrà solamente nelle prossime ore.
Concludendo, e soffermandoci sui ritiri di Gasly e Hartley, il tutto sarebbe da ricondurre alle elevate temperature dei freni anteriori. Un qualcosa di simile su entrambe le vetture, su cui il Team di Faenza sta cercando di capirne di più in queste ore.
Autori: @spontonc & @smilextech
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Pubblicato da
Redazione FUnoAT