Quello corso ormai tre giorni fa è stato un Gran Premio del Brasile non banale, con i primi quattro piloti raggruppati in soli 5 secondi e con molti argomenti su cui soffermarsi. Lewis Hamilton è riuscito a cogliere la sua 73esima vittoria pur non essendo sicuramente il pilota più veloce in pista; il pilota inglese è infatti riuscito a vincere sfruttando l’incomprensione tra Verstappen ed Ocon che ha fatto perdere la meritata leadership al giovane pilota olandese. In casa Ferrari la gara brasiliana non è stata del tutto negativa visto che Raikkonen è riuscito a terminare sul podio mentre Vettel, a causa di un grave qualche problema tecnico, non è andato oltre il sesto posto.
Nel post qualifiche è stato proprio Sebastian Vettel a mettere in risalto la grande scelta strategica Ferrari: “Partiremo con una gomma diversa dagli altri domani e forse questo potrà fare la differenza. La Soft è la gomma che la maggior parte di noi avrebbe voluto avere in partenza, ma con le condizioni così complicate è stato difficile. Sono contento che siamo riusciti a passare il taglio con quelle gomme“. Anche Toto Wolff era della stessa idea: “La Ferrari ha scommesso sulla Soft e la scelta potrebbe pagare domani con il primo stint che sarà molto interessante”. Ma 24 h dopo, pur con una pista piuttosto calda (attorno ai 40°C) che avrebbe dovuto favorire il compound Soft delle due SF71H rispetto alla SuperSoft di Mercedes e RedBull, i gap tra le mescole era molto contenuto.
Sempre Vettel, piuttosto lucido nella varie analisi post evento: “La prima parte di gara mi ha sorpreso: le nostre Soft non erano lente, piuttosto erano le SuperSoft degli altri a funzionare meglio del previsto soprattutto per quanto riguarda la durata”.
Il pilota tedesco della Ferrari fa riferimento soprattutto alla durata della SuperSoft su entrambe le RedBull RB14: ben 35 giri per Max Verstappen e addirittura 39 per Ricciardo. Più problemi per Mercedes che soprattutto con Valtteri Bottas ha avuto importanti problemi di blistering andando ad anticipare l’unica sosta preventivata.
GP BRASILE: una domenica nerissima per gli strateghi Ferrari
Se RedBull ha confermato di essere al top in termini di gestione gomme, Ferrari ha confermato di avere qualche problema di troppo nel lato strategico del Team. La scelta della Soft nel Q2 delle qualifiche chiamava facilmente una strategia Soft – SuperSoft per entrambe le SF71H; una prima parte di gara “difensiva” (partenza e primi giri soprattutto dove era scontato aver maggiori problemi di riscaldamento degli pneumatici) per poter fruttare una seconda parte di gara più aggressiva rispetto alle possibili Soft – Medium degli altri due Team concorrenti.
Se con Vettel la strategia può trovare delle scusanti, resta inspiegabile la strategia con Raikkonen. Perché portare ai box l’unica Ferrari in grado di provare a vincere la gara per metterla nuovamente a pochissimi secondi da Bottas a parità di mescola? In RedBull spesso insegnano (agli altri Team) lato strategie ed è stato cosi anche la scorsa domenica quando hanno comunicato ad entrambi i piloti di massimizzare il loro primo stint per poter passare al Plan B, ad una strategia quindi SuperSoft – Soft rispetto al Plan A che vedeva l’utilizzo della Medium nella seconda parte di gara.
GP BRASILE: RedBull al top grazie ad una perfetta gestione gomme ed a Power Unit Mercedes e Ferrari “spompate”
Se la “perfetta gestione degli pneumatici” ce la si poteva aspettare da una vettura che globalmente è stata la migliore sulle Pirelli 2018 (vergognoso il costante innalzamento delle pressioni tra venerdì e sabato: 23.5 psi all’anteriore, 21.5 psi all’anteriore) soprattutto nella seconda parte di questa stagione, più difficile prevedere la facilità con cui Verstappen e Ricciardo sono riusciti a dettare legge anche nei due settori veloci della pista in gara.
Se il gap in qualifica è dovuto principalmente alla differenza di cavalli tra la Power Unit Renault con Mercedes e Ferrari, in gara la situazione si è sempre equilibrata da questo punto di vista; ancor di più in questo finale di stagione dove RedBull può sfruttare Power Unit più fresche rispetto ai due Team che hanno dominato almeno due terzi del mondiale. Mercedes e Ferrari stanno scendendo in pista con unità molto utilizzate e stanche, non riuscendo più a spremerle al massimo potenziale durante le varie fasi di gara. Insomma, la mappature da qualifica che Ferrari e Mercedes riuscivano ad utilizzare anche la domenica non vengono più utilizzate per garantire l’affidabilità delle ultime unità motrici. Oltre a ciò, importante il problema avuto da Hamilton con il surriscaldamento di uno scarico che ha costretto gli ingegneri ad utilizzare una mappatura della Power Unit molto tranquilla. Un abbassamento di potenza che secondo Mercedes è costato ad Hamilton circa 4 decimi al giro, una ventina di CV. Questo ha ulteriormente comportato un avvicinamento molto importante tra le potenze dei due Team che si stavano giocando la vittoria mostrandoci bene cosi le enormi doti telaistiche e meccaniche della RB14 che equiparando le prestazioni nel primo e terzo settore, i due più veloci, è riuscita a mantenere quell’importante vantaggio che si costruiva nel settore più guidato, il secondo.
GP BRASILE: imperdonabile l’errore di Ocon ma Verstappen…..
Al giro 44 il patatràc per RedBull e Verstappen: il pilota olandese stava comandando la gara piuttosto agevolmente con qualche secondo di vantaggio nei confronti di Hamilton e gomme più fresche e prestazionali rispetto al 5 volte campione del mondo. Ocon aveva effettuato il suo pit stop al giro 40 ed aveva montato le SuperSoft. Il team Force India era convinto di riuscire a mandare in pista il pilota francese davanti a Verstappen ma, a causa di alcuni problemi nel cambio gomme, sono stati persi 5 secondi e questo ha fatto si che il pilota francese sia uscita dietro al pilota olandese.
Nei primi giri con le SuperSoft, Ocon era più veloce di Verstappen e questo lo si nota analizzando il passaggio nel giro 42 dove la Force India è riuscita a guadagnare mezzo secondo sulla vettura che fino a quel momento era leader della gara. Per sfruttare al meglio le gomme “rosse”, Ocon ha cercato di sdoppiarsi ma la manovra ha portato i due a toccarsi alla curva 1 mandando in testacoda Verstappen e danneggiando in modo piuttosto importante nella zona del fondo la RB14 che sono costati, secondo RedBull, circa mezzo secondo al giro. Ocon ha sicuramente commesso un grave errore piuttosto grave ma Verstappen poteva sicuramente prestare maggiore attenzione per evitare questo contatto.
Questo è quello che Hamilton ha chiaramente detto al forte pilota olandese RedBull nel retro podio di Interlagos: “Gli è permesso dal regolamento. Quello che aveva tutto da perdere eri tu, lui ben poco”. Un modo per sottolineare che serviva più attenzione da parte sua, comportamento cauto e intelligente che Hamilton ha più volte mostrato in questa sua stellare stagione 2018, la migliore della sua ormai lunga carriera.
GP BRASILE: che aveva la Ferrari SF71H di Vettel?
Alla vigilia della gara si pensava che il favorito per la vittoria fosse Sebastian Vettel visto anche la scelta che la Ferrari aveva fatto durante le qualifiche qualificando i suoi piloti con le più durature gomme Soft. Questo lasciava presagire una prima parte di gara piuttosto lunga per poi montare le prestazionali SuperSoft fino al termine della corsa.
Purtroppo il pilota tedesco non è però praticamente mai riuscito a mostrare il vero potenziale della sua SF71H a causa di un problema ad un sensore che ha compromesso il regolare funzionamento del differenziale. Questo è un elemento della trasmissione fondamentale in tutte le monoposto, disposto tra la scatola del cambio e le ruote motrici. In una curva la ruota esterna dovrà coprire una distanza maggiore rispetto alla ruota interna: in questo caso, quindi ogni ruota presenterà una diversa velocità di rotazione. I gruppi differenziale presenti sulle vetture di F1 sono dotati di impianti elettronici che possono adattarsi a tutte le situazioni, trasferendo, se necessario, parte della coppia motrice della ruota che gira più rapidamente, alla ruota che presenta la maggiore aderenza. I piloti devono trovare un giusto compromesso, nella regolazione di questo sistema, tra l’energia cinetica e la tenuta di strada nelle curve: aumentando il coefficiente di bloccaggio si guadagna motricità, riducendolo si migliora l’aderenza. Il malfunzionamento di un sensore legato a questo macro componente spiega le non positive prestazioni della sua SF71H in curva nonché il consumo anomalo degli pneumatici.
GP BRASILE: nel 2019 le famose gomme 0.4 “ribassate” per combattere il blistering
Concludiamo l’analisi di questo interessante penultimo appuntamento stagionale con una notizia che riguarda la prossima stagione. Si aggiunge infatti una macro informazione sugli pneumatici 2019: la Pirelli ha deciso di deciso di ribassare di 0.4 mm i battistrada di tutte le mescole che verranno portate in pista il prossimo anno. Ricordiamo che già in questa stagione si è corso per motivi di sicurezza con mescole “ribassate” (Barcellona, Paul Ricard e Silverstone). La ragione tecnica è dettata dal blistering, presente in molte delle gare di questa stagione: “Le gomme 2019 faranno parte della famiglia di quelle che abbiamo già utilizzato a Barcellona, Paul Ricard e Silverstone. Proporremo delle nuove costruzioni a base di mescole diverse, ma la direzione è quella. L’obiettivo è migliorare le prestazioni”.
Oltre a ciò, da ricordare che la prossima stagione avremo tre colori ‘fissi’ per le tre mescole del weekend: rosso per la Soft, giallo per la Media e bianco per la Hard. Attenzione però che ogni GP avrà le sue mescole, similarmente alla stagione in corso, solo i colori rimarranno sempre quelli.