Non mi è mai dispiaciuta l’atmosfera invernale che precede la carrellata di presentazioni più o meno sobrie delle nuove vetture di F1, per poi gustarle una dopo l’altra come ciliegie. Per il vero appassionato è forse il momento più sacro, una rinascita, nel senso che tutto si azzera, vittorie e delusioni, in cui ogni aspettativa è lecita. Per il tifoso di qualsiasi team è il momento in cui sognare, per i tecnici è quello di spiarsi con un occhio “presuntuoso”; infine, per i piloti c’è la fretta di “saltar su“, sperando di avere una vettura migliore di quel che osavano credere. Insomma, ancora fuori da ogni polemica, la definirei un’attesa bella e “pulita”.
L’inverno come avete visto non ci ha annoiato e ci sta regalando diverse clamorose novità, alcune sono tuttora in evoluzione, e direi determinanti per gli equilibri poiché riguardano il team più importante. Nel dettaglio su questo ne hanno parlato già Mariano (@MarianoFroldi) e Nicoletta (@Nikifloris) con i loro articoli pubblicati su queste pagine.
Tornando invece alle presentazioni, può sembrare strana quella annunciata come molto asettica e minimal dal team campione del mondo, sempre favorito d’obbligo, cioè Mercedes AMG con la sua nuova W10. La sensazione al riguardo è che c’è un motivo piuttosto preciso, alla faccia del narcisismo, cioè che visto il cambio regolamentare piuttosto significativo, i tecnici di Bracley vogliano mostrare il meno possibile le scelte tecniche più visibili adottate.
Nel complesso il 2019 è già ricco di temi trasversali, intanto scoprire a che punto sia il binomio RedBull – Honda, e se i giapponesi, sfruttando anche crudelmente Toro Rosso come “cavia”, si dimostreranno finalmente una carta vincente per Verstappen e Gasly, coppia secondo me giovane ma eccezionale o se Renault servirà la sua vendetta al team inglese e per mano di Ricciardo!
Altre due squadre che potremo confrontare e valutare saranno Haas e Sauber Alfa Romeo; un po’ perché ovviamente hanno la stessa Power Unit (Ferrari 2019), un po’ perché a me sembra che potrebbe esserci un sorpasso definitivo in termini di performance. Dobbiamo considerare che a Hinwil hanno posizionato molto budget per il 2019 e il gruppo di Simone Resta potrebbe mostrarci una certa creatività tecnica, motivo per cui Kimi Raikkonen ha accettato pare con molto ottimismo (nei limiti di ciò che realisticamente si può aspettare, magari quarta / quinta fila costante, che non è per nulla poco s’intende).
Un bel punto interrogativo di curiosità lo metto sulla Racing Point anche Force India (in attesa di un nuovo nome e una nuova livrea) perché ha sempre dimostrato di saper ottimizzare le risorse e inventarsi una macchina solida, ma ha anche accusato alcuni cambiamenti non proprio sereni, tecnici e non solo, che a mio avviso potrebbero mettere in imbarazzo la nuova proprietà.
Infine i team inglesi storici McLaren e Williams si risolleveranno? Speriamo di sì, onestamente vederli nella ultima file non è stato piacevole.
Non c’è dubbio che a rendere tutto molto accattivante ai piani alti sarà la sfida nella sfida Vettel – Leclerc. A prescindere dal campionato è chiaro che la posizione del tedesco non è comodissima, eppure allo stesso modo ha una grande opportunità di rispondere alle molte critiche arrivatogli nei mesi scorsi.
Fare una griglia di partenza ad oggi appare un po’ più difficile e rischioso rispetto agli ultimi anni, certamente i valori potrebbero anche essere rimasti simili, ma a me piace pensare che finalmente dopo troppo tempo ci possano essere delle sorprese e magari, perché no, dei podi diversi dal solito.
Concludo nel dirvi che ringrazio
FUnoAnalisiTecnica perché avrò il piacere di potervi raccontare le mie impressioni, sensazioni o notizie dopo ogni Gp con una rubrica nei martedì post gara che ho voluto chiamare Vengo dopo il GP, hashtag Social
#VengodopoilGP. La mia generazione e oltre capirà subito che non è certo tutta farina del mio sacco.