Nelle ultime due
stagioni disputate Mercedes ha fatto
piazza pulita di titoli, guadagnandosi meritatamente in pista i grandi
risultati ottenuti. Le monoposto sfornate dal team di Brackley hanno sciorinato grandissime prestazioni, che unite alla
grande compattezza della squadra tedesca hanno fruttato molti punti anche
quando la domenica non era delle migliori. Senza dubbio il
cinque volte campione del mondo Lewis
Hamilton é stato il piú grande protagonista, capace di trascinare tutto e
tutti quanto l’ambiente tedesco non era al top.
Ma altresì è giusto sottolineare il prezioso supposto di Valtteri Bottas, che soprattutto nella prime gare del 2018 ha saputo tenere a galla le quotazioni di Mercedes,
proprio quando Ferrari voleva
prepotentemente emergere.
Le motivazioni
per un pilota di Formula Uno sono
tra le skill più importanti,
fondamentali nell’ accompagnare l’uomo durante tutte le sfide che compongono il
calendario mondiale. Qui forse possiamo incontrare una delle ragioni del
rendimento globale del finlandese, definendo come punto debole il lato
caratteriale. Effettivamente Bottas,
perdendo lentamente contatto con i primi, è “pressoché scomparso” durante la
stagione, proprio mentre il suo compagno di squadra faceva il cammino inverso
erigendosi su alte vette.
L’ex pilota Williams una volta resosi conto che
titolo iridato non era più alla sua portata ha esaurito le proprie speranze, cadendo
sotto i perentori colpi di “The Hammer”,
capace di intaccare poco a poco quella fiducia che gradualmente scomparve dal
freddo sguardo del finlandese. Quest’anno però
il pilota nato a Nastola sembra aver
“resettato” la situazione e, come abbiamo potuto vedere direttamente in pista
nella prima settimana di test, Valtteri
(con il suo nuovo look che li regala un tocco di cattiveria) è carico più che
mai pronto per la nuova sfida iridata.
“Non ho preoccupazioni alcune… l’anno
scorso c’è stato un grosso divario tra me e Lewis, e poi le cose tra di noi andarono in maniera leggermente
diversa. C’è stato sicuramente un momento nella stagione, non ricordo
esattamente quale, che fu ben chiaro che non avrei potuto più lottare per il
campionato. Si deve quindi provare a resettare tutto per fissare nuovi
obiettivi, e questo francamente non è sempre facile. Quest’anno però dipenderà
tutto da me, vediamo come andrà la stagione “.
Lavorare in un
team votato alla vittoria significa anche saper mettersi da parte, contribuendo
alla causa nei momenti opportuni per spiacevole (sportivamente parlando) che
sia la situazione creatasi. In questo il pilota finlandese ha saputo adattarsi
agevolmente, chinando il capo in varie occasioni e rosicchiando tanti punti
preziosi a Sebastian Vettel e Ferrari.
Guardando al 2019
però la filosofia di Bottas sembra
aver intrapreso un altro cammino, cosciente che alcune “situazioni subite”
hanno temprato ancor più il suo carattere rendendolo meno vulnerabile, reo
d’altro canto della presenza di un gruppo capeggiato da Esteban Ocon che punta al suo sedile per il 2020.
“Non ho nessuna preoccupazione per gli ordini
di squadra, perché circa due anni fa siamo giunti ad un accordo con Mercedes che sarà all’altezza delle mie
prestazioni in pista. Il mio obiettivo annuale è quello di vincere il più
possibile, avendo come target per tutta la stagione il titolo”.