Categorie Formula 1 Stagione 2019

REDBULL RB15 – ANALISI TECNICA: Newey sorprende con novità in tutte le aree della monoposto

Dopo averci mostrato i render della RB15 appena dopo l’orario di pranzo, il Team anglo austriaco ha portato in pista per il tradizionale shakedown la sua nuova vettura a poche centinaia di metri da dove si stava esibendo Mercedes.
Ad effettuare i primi chilometri a bordo della RB15, che mostra una livrea provvisoria blu e rossa, è stato Max Verstappen. Nessun chilometro invece per il suo nuovo compagno di squadra, Pierre Gasly, che potrà testare per la prima volta la vettura molto probabilmente nella giornata di martedì. Un filming day che, come per Mercedes, è stato piuttosto positivo: “Oggi è stato un giorno di riprese, quindi c’è una quantità limitata di dati che si possono ricavare. Dopo il mio primo run ho sorriso e sono molto contento di come si è comportata la macchina e anche il motore.Questo è un bel gruppo di persone con cui lavorare, ora non vedo l’ora di iniziare a Barcellona per lavorare in vista di Melbourne. È stata una giornata davvero positiva, sono molto contento”.

Della stessa opinione il Team Manager Cristian Horner: “È sempre bello vedere una nuova macchina fare i suoi primi giri soprattutto la RB15 che è la nostra prima auto con un propulsore Honda e sembra davvero straordinaria nella sua livrea unica qui a Silverstone. Oggi è stata un’opportunità davvero preziosa per verificare che tutti i sistemi funzionino e che la vettura sia fondamentalmente in buona forma prima di dirigerci a Barcellona la prossima settimana, dove spero ci sia più caldo! Abbiamo otto giorni di test ed è importante ottimizzare il tempo e ottenere il massimo in attesa della prima gara della nuova stagione a Melbourne”. Un TP austriaco che crede che nei primi tre, quattro mesi della nuova stagione, ci sara una importante gara di sviluppo sull’aerodinamica delle varie vetture.

Andando ad analizzare la vettura, possiamo dire con buona certezza che non sono state snaturate le caratteristiche della RB14 anche se Adrian Newey ed il suo staff hanno voluto sviluppare alcuni concetti che avevano già dimostrato di funzionare molto bene lo scorso anno. Ricordiamo che nella seconda metà della stagione la vettura di Milton Keynes è stata almeno alla pari del duo Mercedes / Ferrari, certo con Power Unit più fresche ma se questo vuol dire che i tre Top Team erano su livelli di potenza simili allora si può ben mostrare con ciò la bontà del telaio anglo austriaco.

L’ala anteriore (1) montata sulla RB15 è una delle più complesse di quelle viste finora, nella semplicità generale che il nuovo regolamento tecnico impone. I flap sono divisi in due macro parti seguendo la filosofia dell’ala già utilizzata la passata stagione mentre per quanto riguarda il bordo d’ingresso del mainplane si nota un piccolo “ricciolo” nella zona di raccordo al profilo neutro anche se in una soluzione meno aggressiva di quanto visto sulla Mercedes W10. 

Il muso (2) continua ad essere piuttosto alto e con l’ormai classico foro sulla punta per favorire l’afflusso d’aria al nosecone sfruttando la sezione che si viene a creare tra i due piloncini che sostengono l’ala anteriore. Piloni che sembrano essere stati allungati per cercare di guidare il flusso più aria al di sotto del nosecone.

Interessante la specifica di turning vanes (5): sulla RB15 hanno infatti una forma davvero particolare. Non siamo ancora arrivati alle “zanne” in stile Mercedes ma la nuova soluzione ha chiaramente tratto ispirazione da quanto portato in pista già da vari mesi dalla Mercedes. La prima parte dei turning vanes è infatti un convogliatore di flusso che porta aria nella zona del T-Tray.

Sulla RB15 vista quest’oggi, sia nei render che in pista, è presente il sistema S Duct; la posizione dell’ingresso del sistema è stata spostata leggermente più in alto per via dell’allungamento dei piloni mentre ben più curioso è lo sfogo posto in prossimità dello scalino presente per via dell’ingombrante terzo elemento idraulico sottostante.

Dall’immagine è facile notare un profilo superiore alla classica uscita dell’S Duct utile ad aumentare l’estrazione d’aria (freccia verde) dal condotto.

La sospensione anteriore push rod (4) è molto curata aerodinamicamente e come sulla Toro Rosso il puntone è stato ancorato al telaio in una posizione piuttosto alta e il braccio dello sterzo è stato mantenuto in posizione abbassata. Comunque nessuna importante novità in questa zona.

Passando alla parte centrale della vettura, è bene soffermarsi sugli specchietti retrovisori (6); il supporto è, come su molte altre vetture presentate finora doppio, con un profilo più aerodinamico che va a collegarsi a lato del cockpit mentre il secondo si collega alla parte alta dell’ingresso pance. Cosi come lo scorso anno, RedBull ha deciso di proseguire con gli specchietti simil Ferrari e quindi con una ampia soffiatura che corre lungo tre lati dello specchietto vero e proprio.

Le fiancate (7) sono un evoluzione della vettura dello scorso anno collocando il cono anti intrusione superiore in posizione ribassata; l’ingresso di raffreddamento dei radiatori è rimasto posizionato in alto per riuscire ad ottenere un’impostante svasatura nella parte bassa che è fondamentale per generare un effetto di downwash che serve a migliorare le prestazioni del posteriore vettura. I bargeboard e i deviatori laterali alle pance sono stati adattati al nuovo regolamento tecnico ma c’è un qualcosa di molto interessante da mettere in evidenza. Con le frecce azzurre abbiamo infatti indicato la parte anteriore dei bargeboard che è alta oltre i 350 mm permessi. Buco nel regolamento o non pieno rispetto di quest’ultimo da parte di Redbull? C’è da capirne di più poiché il regolamento è piuttosto chiaro con l’articolo 3.5.6.

Le fiancate (8) sono in stile RedBull, molto corte con una zona Coco Cola molto rastremata. E’ facile notare il lavoro svolto in quest’area guardando quanto fondo sono riusciti a liberare Newey & Co.  Sul fondo (9) si nota la presenza di molte feritoie e la presenza dei classici slot utili a gestire il fenomeno del tyre squirt. Non presenti invece, i profili verticali che erano stati portati in pista prima da Ferrari e poi proprio da RedBull, grazie ad una velocissima prototipazione virtuale con stampa 3D. La sospensione posteriore conserva lo schema pull rod con tirante perfettamente visibile grazie alla pulizia del posteriore. Per concludere, RedBull con sembra credere nella soluzione del doppio pilone che, per esempio, Mercedes ha portato sulla propria W10. Si continua con il singolo pilone, in una specifica molto simile a quella dello scorso anno.

Il Team anglo austriaco è uno dei pochi che ci ha mostrato anche il Lato B della sua vettura. Inutile perdere tempo per quanto riguarda il diffusore, in una specifica ancora molto simile a quella vista sul finire della scorsa stagione; molto più interessante invece notare dove RedBull ha posizionato gli scarichi in uscita dalla wastegate (11). Per poter alzare il braccio superiore della sospensione posteriore, il posizionamento dei due “piccoli” scarichi è stato modificato rispetto alla scorsa stagione; ora c’è molta distanza tra loro e lo scarico principale. Quest’ultimo è ancora piuttosto inclinato per far sentire il suo effetto sul dorso dell’ala posteriore, migliorando leggermente l’efficienza di generazione del carico aerodinamico della stessa. Concludendo, endplate dell’ala posteriore ancora piuttosto scolastici con delle soffiature presenti solamente nella parte bassa del macro pezzo interno. In questa area il regolamento tecnico sembra essere stato applicato alla lettera.
Di seguito ecco il calendario delle presentazoni vetture 2019, clicca sui link per saperne di più...
Haas Review Tecnica
Toro Rosso Review Tecnica
Williams Galleria Fotografica
Renault Review Tecnica
Mercedes Review Tecnica
Racing Point Galleria Fotografica
Red Bull Review Tecnica
McLaren Galleria Fotografica
Ferrari 15 febbraio
Sauber Galleria Fotografica

Foto: Red Bull Racing

Vedi commenti

  • Osservando una foto della RB sul sito della casa ho notato in basso all'altezza della presa d'aria laterale un tubo piuttosto grezzo di cui non si vede la partenza perche' coperto dal deviatore di flusso ma si comprende che si innesta nel fondo come se questo fosse vuoto all'interno. Insomma un doppio fondo che dovrebbe ricevere aria dal tubo per poi espellerla non si sa dove. Forse serve per creare una bandella fluidodinamica per sigillare il fondo?

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT