La Renault ha presentato oggi, nella fabbrica di telai di Enstone, la sua R.S.19, monoposto di Formula 1 per la stagione 2019, alla presenza dei due piloti Nico Hülkenberg e Daniel Ricciardo e parte del management del Team francese.
Gli obiettivi sono ambiziosi considerando che nel quarto anno della recente storia del Team il divario con i tre top team vuole essere in gran parte chiuso.
Abiteboul: “L’obiettivo è quello di riuscire a lottare per il mondiale nel 2020; per ora posso essere comunque molto soddisfatto del progresso positivo e costante nei tre anni fin qui corsi. Per questa prossima stagione ci siamo concentrati in particolare sulla Power Unit e crediamo di aver fatto i nostri più grandi progressi in un inverno dall’introduzione dei motori V6. Il design è piuttosto nuovo anche se siamo partiti dalla “famosa” Spec-C utilizzata da RedBull nell’ultima parte della scorsa stagione”.
Il lavoro si è concentrato in molte aree anche se i progressi maggiori sono stati ricercati nelle due macro parti della Power Unit ossia il sistema di recupero energetico (ERS) e il motore a combustione interna.
Al primo colpo d’occhio, possiamo sicuramente dire che la livrea della RS19 è la migliore di quelle presentate finora; molto interessante il giallo nella parte interna delle ali accoppiata all’ormai classico nero come ci eravamo abituati nella passata stagione. Lo stesso non si può però dire della vettura che dalle immagini mostrate non impressiona per innovazione ma piuttosto per un copia incolla di soluzioni già viste negli anni precedenti.
Iniziamo ad analizzare le soluzioni tecniche mostrate dal Team francese partendo ovviamente dall’anteriore della RS19. Cosi come sulle vetture finora presentate,
l’ala anteriore (1)
è semplice, e rispetta appieno il nuovo regolamento tecnico. Da notare rispetto alle ali anteriori precedentemente analizzate, la profondità del mainplane (si vede molto bene nell’immagine successiva). Cosi come Toro Rosso
gli endplate non presentano ancora l’inclinazione verso l’esterno permessa dal regolamento tecnico, vista per ora solo su Haas, vettura più completa e con le migliori caratteristiche tecniche finora analizzate. Questo lascia presagire che non è la versione di ala definitiva in quanto sarà molto importante sfruttare questa curvatura per incanalare esternamente agli pneumatici anteriori parte del flusso d’aria.
Il muso (2) mantiene la filosofia aerodinamica della passata stagione: si privilegia il passaggio del flusso d’aria tra i piloni di sostegno sfruttando i piloni come “semplici” deviatori di flusso, una filosofia ormai seguita da tutti i team di Formula 1 ad eccezione della Mercedes che molto probabilmente continuerà a sfruttare il passaggio d’aria verso il nosecone esternamente ai piloncini di sostegno dell’ala anteriore.
La sospensione anteriore ha un disegno piuttosto classico, cosi come quelle viste sulle ultime vetture progettate ad Enstone, conservando il sistema push rod. Il braccio dello sterzo è stato allineato al triangolo superiore per migliorare l’andamento dei flussi verso la zona posteriore della vettura, comunque non una novità tecnica per quanto riguarda le vetture di F1 moderne.
Sotto il muso non sono stati mostrati i turning vanes mentre sembra essere presente una presa al di sotto nel nosecone. Da capire se potrà fungere da ingresso del sistema S-Duct, che ha la funzione di incanalare l’aria turbolenta da sotto il naso espellendola sotto forma di flusso laminare al di sopra della vettura, o da apertura per il raffreddamento dell’abitacolo come sulla RS18 2018.
Cosi come Haas, anche Renault sembra avere dei cerchioni (5) con soffiaggi esterni per simulare l’effetto dei mozzi soffianti, ricordiamo vietati dal regolamento tecnico 2019. Scorrendolo infatti si può arrivare alla nuova versione dell’articolo 11.4.3 che ora stabilisce che il flusso d’aria non può passare attraverso una sezione circolare di 105 mm di diametro dall’asse centrale della ruota e il relativo fissaggio (il dado ruota). Ciò sicuramente sarà da confermare con immagini reali dei test che inizieranno lunedì sulla pista del Montmelo.
Ben poco da analizzare nell’area dei bargeboard che sembra essere un’area tenuta ben nascosta dai vari Team in queste (farlocche) presentazioni. Interessante ma non innovativa la zona delle fiancate (7) che sono state miniaturizzate e alzate maggiormente rispetto alla scorsa stagione. La scorsa stagione il Team francese utilizzava delle prese di raffreddamento dei radiatori molto tradizionali mentre sulla vettura 2019 sono state diminuite come area ed hanno una forma maggiormente rettangolare. La soluzione mostrata nella giornata odierna prende spunto da quanto portato in pista la scorsa stagione dalla RedBull. Tutti i Team stanno cercando di enfatizzare il sotto-squadro nella parte bassa delle pance che genera un effetto di downwash molto potente e quindi di conseguenza, teoricamente, un maggior differenziale pressorio nella parte posteriore (diffusore) della vettura. Ferrari docet.
Il fissaggio degli specchietti retrovisori (6) al telaio è molto semplice, a singolo supporto.
Passando al posteriore della RS19, il fondo (8) è stato ben nascosto
nelle immagini rilasciate al pubblico nella giornata di oggi presentazione e lo si capisce molto dalla mancanza degli slot in
prossimità delle ruote posteriori.
La novità più interessanti al posteriore sono i doppi piloni di sostegno dell’ala in chiaro stile Ferrari. Ricordiamo che il team di Enstone la scorsa stagione utilizzava la soluzione a singolo pilone di sostegno. La specifica a doppio pilone, secondo un tecnico all’interno del circus, è migliore poiché
si può “programmare” la flessione dell’ala alle alte velocità.
La seconda novità interessante sul posteriore è relativa ai tre scarichi che sembrano aver perso la caratteristica unica di essere molto inclinati verso l’alto per cercare il soffiaggio sul dorso dell’ala posteriore. Ricordiamo che lo scorso anno Renault aveva montato lo scarico centrale e i due della wastegate con un’inclinazione massima di 5 gradi, vale a dire il valore limite concesso dal regolamento.
Gli endplate (11) sono molto semplici: Renault, al contrario di Haas per esempio, ha mostrato una soluzione piuttosto scolastica che segue alla lettera il nuovo regolamento tecnico.
Cosi come per Toro Rosso, la RS19 è una vettura fin troppo semplice per essere vera. Bisogna portare pazienza ancora sei giorni per ammirare totalmente quanto progettato ad Enstone.
Foto: Renault F1
Di seguito ecco il calendario delle presentazoni vetture 2019, clicca sui link per saperne di più...