Con il secondo appuntamento del mondiale di Formula Uno oramai alle porte, il team Ferrari arriva in Bahrain con grande voglia di riscatto pronto a dimostrare che l’inaspettata
mancanza di competitività dimostrata ad Albert
Park è storia. Il tracciato di Sakhir,
ubicato nella zona desertica di Manama,
arriva alla sua quindicesima edizione. Rispetto alla prima prova del calendario
prevede caratteristiche molto diverse, sicuramente più probanti per iniziare a
definire il reale valore delle differenti scuderie.
Secondo il team manager Mattia
Binotto la prestazione della SF90
non ha di certo rispecchiato il potenziale della vettura, e dopo aver
analizzato i numeri provenienti dalla pista si dichiara speranzoso, convinto di aver trovato assieme alla squadra le cause del brutto fine settimana di Melbourne.
Ecco le sue parole…
“Il Gran Premio del Bahrain è la
seconda tappa di una stagione molto lunga e impegnativa. Rispetto alla pista
australiana il circuito di Sakhir ha
caratteristiche molto diverse, con trazione e frenata che sono gli elementi più
importanti. Credo che come squadra dobbiamo verificare in Bahrain di aver capito e gestito le aree di debolezza che in Australia, per tutta una serie di
fattori non ci hanno permesso di sfruttare appieno il potenziale della monoposto.
In Bahrain ci aspettiamo di poter
vedere l’effetto delle correzioni che abbiamo apportato, anche se siamo
consapevoli che i nostri avversari saranno ancora una volta molto forti. Detto
questo, non vediamo l’ora di scendere in pista e confrontarci con loro”.
Dall’altra parte il 4 volte campione del mondo della Ferrari preferisce non menzionare l’Australia, concentrandosi esclusivamente
sul fattore tecnico del tracciato, sapendo che la pista nasconde molte insidie
nonostante a prima vista possa sembrare un layout
non troppo difficile.
“Dal punto di vista
della guida direi che il livello di difficoltà di questo circuito è normale.
Ciò nonostante risulta spesso difficile trovare il giusto ritmo nel deserto,
soprattutto a causa del vento che soffia la sabbia verso la pista. La diversità
delle curve può essere davvero un fattore decisivo…soprattutto per le
qualifiche”.
“Infatti se ti sposti di qualche centimetro fuori dalla
traiettoria ideale inizi a scivolare buttando al vento il giro, non riuscendo poi a
recuperare il tempo perduto. Qui il tasso di errore è più alto rispetto ad
altri circuiti, e per questa ragione si deve essere pazienti prima superare,
magari aspettando che il pilota di fronte a te commetta un piccolo sbaglio.”
Dello stesso parere il ferrarista Charles Leclerc, che tra le sue gare in Bahrein annovera grandi ricordi anche nelle categorie propedeutiche.
Il monegasco non vede l’ora di poter scendere in pista, speranzoso realizzare un buon fine settimana.
.
“Il Bahrain è un circuito molto tecnico e
le condizioni spesso risultano molto estreme. Durante le prove libere sarà per noi
interessante provare differenti cose sulla vettura, al fine di prepararci al
meglio per le varie situazioni che possono verificarsi in gara. Apprezzo molto
il Bahrain perché ho dei ricordi
molto belli.
Sono partito qui in Formula
2 e ho fatto grandi gare, anche se l’anno scorso è stato abbastanza
difficile essendo l’inizio della mia carriera in Formula Uno. Adesso però non vedo l’ora di guidare con la Ferrari, e spero di portare a casa un
ottimo risultato.”
Foto: Ferrari