Formula 1

GP BAHRAIN – ANALISI QUALIFICHE: doppietta Ferrari nel segno della (ritrovata) potente Power Unit italiana

Dopo aver deluso in modo veramente importante in quel di Melbourne, la Ferrari si prende prepotentemente tutta la prima fila in Bahrain con Charles Leclerc in Pole Position grazie ad prestazione perfetta. Seconda posizione per Sebastian Vettel, staccato di 0.294 secondi, poi le due Mercedes a cui, dopo il dominio australiano, è rimasta solamente la seconda fila. Le grandi sorprese delle qualifiche odierne sono Kevin Magnussen e Carlos Sainz, che hanno guidato con tempi molto vicini a quelli della RB15 di Max Verstappen. Sempre ottima prestazione per Kimi Raikkonen che ha portato la Sauber in Q3 (Giovinazzi solo sedicesimo). Il resto della griglia lo potete leggere nell’immagine successiva.
Partendo da Mercedes, nella giornata odierna entrambe le W10 sono apparse piuttosto in difficoltà soprattutto nei lunghi rettilinei del circuito di Manama come sottolineato nel post qualifiche anche da Toto Wolff: “E ‘una grande delusione; perdiamo molto nei rettilinei rispetto alla Ferrari. Dobbiamo capire se abbiamo un po troppa ala o se loro hanno un vantaggio in termini di potenza”. I dati GPS effettivamente danno ragione al Team Principal della scuderia anglo tedesco con Ferrari che guadagna quasi 5 decimi sul dritto per poi perderne poco più di 1 nelle 15 curve del tracciato di Manama. Entrambe le W10, cosi come in Australia, non hanno potuto utilizzare la mappatura più aggressiva disponibile nelle fasi delle qualifiche per problemi di raffreddamento che verranno risolti con l’arrivo in Europa. Attenzione comunque alla gara di domani, dove gli anglo tedeschi sembrano aver puntato forte. La positività di Hamilton può essere sicuramente un segnale: “La Ferrari qui in Bahrain è incredibilmente veloce, ma questo non significa che siano imbattibili. Abbiamo lavorato per batterli domani”.
Sabato invece molto positivo invece in casa Ferrari. Per introdurre la grandissima prima fila tutta rossa del Bahrain faccio utilizzo dell’ultima parte dell’analisi post GP d’Australia:

Quello che in molti si chiedono è: che fine ha fatto l’ottima Power Unit Ferrari, l’arma in più della rossa nella passata stagione? La vettura 2019, cosi come quella 2018 da cui deriva, ha l’importante necessità di essere supportata da una importante quantità di cavalli, pena far uscire quelle noie telaistiche mai risolte a Maranello ossia un progetto che è migliorato si in termini di efficienza aerodinamica ma che ancora non eccelle a livello di RedBull o meglio di Mercedes. La necessità di utilizzare ali posteriori (l’elemento aerodinamico che genera più resistenza sulle attuali vetture) sempre molto cariche, accoppiate ad un macro concetto aerodinamico a medio/alto rake, generano importanti livelli di resistenza all’avanzamento che possono creare sicuramente dei problemi se la Power Unit non è all’altezza. Un po quanto succedeva a RedBull la scorsa stagione dove la coperta troppo corta metteva in difficoltà l’eccellente telaio della RB14 in molte piste.

La Ferrari è arrivata in Bahrain con delle correzioni sotto il cofano motore per risolvere i problemi avuti nei test di Barcellona che hanno comportato l’utilizzo di mappature più blande in Australia. Per questo è stata modificato il “classico” programma di lavoro del venerdì, con una prima sessione dedicata interamente alla valutazione di tali novità grazie all’utilizzo di mappature insolite per la prima ora e mezza di libere. I risultati sono stati positivi anche se c’è ancora qualche timore per la gara di domani. Non più sul giro secco dove si sono potuti sbloccare cosi i CV non utilizzati in Australia. Questo ha permesso l’utilizzo di assetti più consoni e ottimizzati su entrambe le SF90 con i positivi risultati mostrati nelle qualifiche odierne.

Prestazione praticamente perfetta per il baby talento Charles Leclerc mentre per Vettel, nell’unico giro lanciato del Q3, ci sono stati dei problemi in alcune curve del tracciato che hanno denotato un maggior sottosterzo sulla sua SF90 rispetto a quella del compagno di squadra.

In Q2 il tedesco della Ferrari ha dovuto utilizzare un set in più di Soft: “In linea di massima è stata sfortuna. Sono rimasto bloccato dietro a Daniel, per questo il mio primo giro è stato lento. Abbiamo dovuto farne un secondo, con un set di gomme che non avevamo programmato, quindi ne avevamo solamente uno nuovo per il Q3. Peccato”.
Pensando alla gara di domani, sarà interessante la gestione di entrambi i piloti al via. Di questo ne ha già parlato Binotto, Team Principal del Team italiano: “È importante che i nostri due piloti non combattano e non corrano il rischio nelle prime curve. A Charles, proprio come gli è stato permesso di andare in pole position, gli è permesso di rimanere in testa anche in gara e noi non lo fermeremo”.
Di questa idea è anche il diretto interessato: “Farò di tutto per mantenere il primo posto. Ma non dobbiamo dimenticarci che siamo una squadra e dobbiamo lavorare insieme”.
Uno dei Team più deludenti della qualifica odierna è stata sicuramente la RedBull che soprattutto con Gasly ha mostrato evidenti problemi nel far funzionare il compound più morbido portato dalla Pirelli in Bahrain. Gasly: “Ho lottato per tutto il fine settimana. Abbiamo provato molto, ma non abbiamo migliorato nulla; semplicemente non mi sento a mio agio in macchina, specialmente il posteriore si comporta in modo imprevedibile”.

Dall’altra parte del box, un Verstappen in modalità Alonso riesce a metterci una pezza portando la sua RB15 in terza fila. Ma anche l’olandese non è soddisfatto: “Ho avuto difficoltà nel bilanciare la macchina tanto che non abbiamo ottenuto il set-up ideale per far funzionare al meglio il compound più morbido. Speriamo di essere più competitivi in gara sul compound Medium”.

Per concludere, molto interessante il mix di scelte di compound “nuovi” per la gara di domani. Hamilton con una Soft nuova (da utilizzare nell’ultima parte di gara?), Bottas solamente con una Medium nuova mentre per il duo Ferrari e Verstappen due set di Medium nuove. Nell’ultima immagine le strategie Pirelli.
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Pubblicato da
Redazione FUnoAT