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GP BAHRAIN – ANTEPRIMA: ci si aspetta una pronta e immediata reazione della Ferrari ma basterà?

La stagione 2019 è iniziata in Australia con la grande debacle Ferrari da cui sicuramente ci si aspetta una pronta e immediata reazione in Bahrain. Quello visto a Melbourne non è sicuramente il massimo potenziale esprimibile dalla SF90 visto che i tecnici del team italiano si aspettavano si di essere dietro a Mercedes, ma di soli 3 decimi in qualifica, non di un gap più che raddoppiato. Cosa non ha funzionato in Australia lo abbiamo analizzato in vari articoli (123), ora è bene concentrarsi “sulla seconda tappa di una stagione molto lunga e impegnativa per riprendere le parole di Binotto.
Cosa successe l’anno scorso?


Al via Vettel mantiene il comando, mentre Raikkonen viene superato da Bottas. Hamilton parte dalla 9^ posizione, per la sostituzione del cambio e cerca di tenersi lontano dai guai. Viene infatti attaccato anche da Verstappen che però subisce una foratura ed è costretto a rientrare ai box. L’altra Red Bull di Ricciardo, invece, è vittima di un guasto elettrico e si deve ritirare. Passato lo start, Hamilton, riesce ad effettuare un triplo sorpasso al quarto giro, passando Alonso, Hulkenberg e Ocon e portandosi al sesto posto. Alla fine dell’undicesimo giro, dopo aver passato Magnussen e Gasly, il campione del mondo è già in quarta posizione. Al giro 18 la Ferrari ferma Vettel, monta gomme soft e tenterà di andare fino alla fine. Raikkonen si ferma al giro 19, mentre nel giro successivo tocca a Bottas, che però monta gomme medie. Al giro 26, Vettel torna in testa alla gara, passando Hamilton, alla prima curva.


L’inglese attende il giro 35 per la sua sosta, rientrando sempre quarto. Il giro seguente effettua la seconda sosta Raikkonen: il pilota finlandese, però, parte prima che le gomme siano bene fissate, a causa di un’errata indicazione, e travolge un meccanico, che rimane infortunato. Raikkonen è quindi costretto al ritiro per il mancato fissaggio della gomma posteriore sinistra. Negli ultimi giri Bottas, grazie alla gomma media, più prestazionale a fine vita, riesce a portare il suo distacco sotto il secondo rispetto al tedesco della Ferrari ma, dopo un accenno di sorpasso all’inizio dell’ultimo giro, non riesce comunque a scavalcare Vettel, che va a vincere per la seconda volta consecutiva. Chiude il podio Hamilton, con il 3° posto.


GP BAHRAIN: il Gran Premio di correrà alle 17.10 (replica su TV8 alle 21.30)


Ecco gli orari ITALIANI:

Prove Libere 1: 12:00 – 13:30

Prove Libere 2: 16:00 – 17:30 
Prove Libere 3: 13:00 – 14:00 
Qualifiche: 16:00 – 17:00 (ore 21.30 su TV8) 
Gara: 17:10 (ore 21.30 su TV8) 


GP BAHRAIN: si utilizzeranno compound di una “gradazione” più dura rispetto all’Australia

Le mescole scelte da Pirelli per il Gran Premio di Bahrain saranno le tre più dure del 2019 ossia Soft per la qualifica e Medium e Hard gli altri due compound utilizzabili in gara. Al contrario dell’Australia, in Bahrain il nome dei compound (sempre uguale in tutti gli appuntamenti, Soft, Medium e Hard) è uguale alle denominazione “vecchia” a cui eravamo abituati fino lo scorso anno. Nessuna importante differenza sulla scelta del numero di set dei vari compound da parte dei Top Team come possiamo vedere dalla prossima immagine; tutti i Top Team avranno a disposizione 1 set di Hard (tranne Gasly), 3 set di Medium (tranne Bottas) e ben 9 di SuperSoft (tranne Gasly).


Pirelli è uscita dal primo appuntamento stagionale con notizie piuttosto positive: gli pneumatici 2019, almeno a Melbourne, si sono rivelati molto consistenti e con un gap tra i vari compound piuttosto ampio come si aspettava il costruttore italo cinese. L’UltraSoft di Giovinazzi è stata utilizzata per ben 30 giri in Australia senza importanti segni di degrado mentre 45 sono addirittura i giri percorsi da Kimi Raikkonen sulla Soft.
Quello di Sakhir è un circuito che enfatizza l’accelerazione, la frenata e la trazione ed è soprattutto “rear limited” ossia è fondamentale gestire al meglio i pneumatici posteriori, un qualcosa che metteva molto in difficoltà Mercedes nelle stagioni passate. Teoricamente potrebbe adattarsi leggermente meglio alle caratteristiche della SF90 mostrate durante i test spagnoli e in Australia per via della presenza di alcune curve veloci come la 2, 5, 6, 7 e 12. Sia nei test a Barcellona che in Australia infatti, la SF90 ha deluso nelle curve di bassa e soprattutto media velocità, recuperando in quelle ad alta velocità e sui rettilinei in Spagna, un qualcosa che non si è ripetuto invece in Australia per via anche di un utilizzo non esasperato della Power Unit.
Il Bahrain ospita la prima gara in notturna dell’anno, con partenza e arrivo sotto le luci artificiali e di conseguenza il comportamento dei pneumatici e l’evoluzione della pista sono diversi rispetto a quanto accade solitamente nelle gare pomeridiane. L’asfalto è il più abrasivo della stagione, con il fondo che è stato realizzato con granito proveniente dalla Gran Bretagna: anche per questo motivo sono state nominate le tre mescole più dure.
Nel 2018, Sebastian Vettel ha vinto con un solo pit stop, mentre la maggior parte dei piloti ha fatto due soste. La gara è stata dominata dalla tattica, con stint lunghi per molti piloti.


GP BAHRAIN: un tracciato “Stop & Go” dove la gestione dei consumi sarà fondamentale

I carichi aerodinamici saranno molto simili a quelli già utilizzati in Australia e che verranno utilizzati anche nel Gran Premio in Cina che si correrà tra tre settimane: tutti e tre i circuiti sono infatti tracciati da medio/alto carico aerodinamico. Quello a Sakhir (periferia di Manama) è un tracciato disegnato da Hermann Tilke come quello in Cina, ma la presenza di numerose curve strette lo rende non troppo diverso a quello di Melbourne come caratteristiche di stop&go (accelerazione da marce basse) che portano a privilegiare le qualità di trazione delle monoposto, e di conseguenza a sforzare soprattutto le gomme posteriori. Anche il consumo di carburante ne risentirà, come pure quello dei freni date le numerose staccate. La maggior diversità rispetto all’Australia sta nel manto stradale, molto meno sconnesso e che potrebbe ridurre i problemi nella ricerca del setup a team come Ferrari.
La presenza di due allunghi considerevoli porta a non esagerare con il carico aerodinamico e metteranno a dura prova le Power Unit delle varie vetture. Ci sarà da valutare il degrado termico delle varie mescole e i problemi che la sabbia creerà ai vari piloti soprattutto nelle prime sessioni. Questi sono tutti fattori che portano i tecnici delle squadre a dover considerare opportunamente il variare delle condizioni nel corso della giornata e dei giri per valutare anche i cambiamenti di setup tra una sessione e l’altra. Ciò che non cambierà tra il circuito del Bahrain e quello di Melbourne saranno gli sforzi sugli pneumatici poiché infatti anche sul circuito australiano erano maggiormente preponderanti gli sforzi longitudinali rispetto a quelli laterali.
GP BAHRAIN: uno dei problemi maggiori è trovare il giusto setup nel raffreddamento della vettura


Uno dei maggiori problemi che i vari Team incontreranno in Bahrain è sicuramente quello delle condizioni atmosferiche molto differenti tra la varie sessioni. Negli ultimi anni, le temperature dell’aria sono arrivate a toccare anche i 38°C che si traducevano in oltre 50°C di pista. Questo durante la prima e terza sessione di allenamento. Nella seconda, qualifiche e gara le temperature calano significativamente, e questo influisce in modo importante sulle prestazioni delle varie auto.

Power Unit, trasmissione e gli accessori di queste Formula 1 sono particolarmente sensibili ale temperature ambientali ed è per questo che in ogni GP viene studiata la miglior soluzione di raffreddamento. Un qualcosa che lavora in piena sinergia con l’aerodinamica della vettura poiché privilegiare il raffreddamento della vettura significa sacrificare alcuni decimi di aerodinamica.
Le sessioni di libere più significativa e importante per il weekend di gara è sicuramente la seconda, normalmente ma in Bahrain ancor di più, poiché è l’unica sessione che si svolge con temperature paragonabili a quelle che i vari Team si troveranno in gara. La prima sessione di prove libere è invece spesso utilizzata per la comprensione degli pneumatici alle alte temperature con conseguente raccolta dati da utilizzare per la preparazione dei più caldi GP stagionali.
GP BAHRAIN: tanto sole e attenzione al vento che sarà fastidioso

E’ giusto poi soffermarsi anche sul meteo che i vari Team incontreranno in Bahrain. Previsioni piuttosto semplici: sole e caldo (comunque non eccessivo) soprattutto nelle ore diurne con basse possibilità di pioggia. Caldo “smorzato” nell’ora e mezza di gara per via della mancanza del sole.


Durante la gara non dobbiamo aspettarci temperature dell’asfalto elevatissime come quelle che i team sperimenteranno nelle FP1 e FP3. Tra la giornata di domani e quella di giovedì il nostro Andrea Pini sarà comunque ancora più preciso riguardo alle temperature dell’aria previste per i prossimi giorni.

Autore: PG – @SmilexTech 
Collaboratore: Alessandro Rana – @AleRana95

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT