Formula 1

“1000 e non più 1000”

Era la leggendaria citazione per esorcizzare la fine del mondo…

Certo la fine del mondo sarebbe vedere il “weekend dei 1000” con tutto il pepe che un Gran Premio puó dare: sorpassi, incertezza, colpi di scena.  Ma una grande sfida a 5 è possibile? La logica ci dice che forse in 5 sono troppi, dopotutto Shanghai è un tracciato che privilegia vetture a basso Drag e grande PU, tutto quello che per loro stessa ammissione in Red Bull dicono di non avere.  Max Verstappen ha molta pazienza, Jos molta meno, e il fatto che Marko chiami in mezzo gratuitamente Toto Wolff è un segnale o un tentativo di bruciare sul nascere qualsiasi strana pista alternativa.

Quindi – ricapitolando – il gioco sembrerebbe dei Fantastici 4, ancora per un po’ almeno, mentre la suspense ci sta uccidendo dopo il Bahrein, per dirla con un proverbio cinese: “a una mente tranquilla l’universo intero si arrende”. Mi attenderei in ordine sparso: Leclerc sportivamente arrabbiatissimo ‘inside’ ma misteriosamente calmo ‘outside’ così come vorrebbe  Confucio, Hamilton ormai il santone che benedice (forse) gli altri ma solo se ha vinto lui, Bottas l’uomo tornato dal deserto nuovamente invisibile e Vettel al momento discusso persino dalle riviste più trash, davvero troppo.

Se ci pensate bene ognuno è all’opposto dall’altro e ognuno ha un solo risultato in testa per rispondere o confermarsi dopo Sakhir. Il tutto condito da questo numero che impressiona, 1000 e non più 1000 e, come per la teoria ottocentesca, non sarà lo sventolate della bandiera a scacchi a decretare un traguardo della F1, bensì il rinnovarsi di sfide e competizioni leggendarie delle macchine e degli uomini.

Autore: Giuliano Duchessa – @GiulyDuchessa

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT