Baku, Caucaso, Azerbaijan, quarto appuntamento del mondiale di Formula 1
fondamentale soprattutto per la Ferrari che si ritrova ancora a secco di vittorie. C’è sicuramente da sottolineare però come
il GP di Bahrain fosse saldamente nelle mani di Charles Leclerc, fino al problema alla centralina elettronica (CE) della sua SF90 che lo ha privato di una meritata vittoria.
Staremmo parlando di un 2 a 1 Mercedes per ora e non 3 a 0: W10 sicuramente più competitiva in Australia e in
Cina, SF90 invece sicuramente più competitiva in Bahrain. Con l’Australia, appuntamento piuttosto complesso da valutare per la Ferrari visti gli importanti problemi di Power Unit che ne hanno pregiudicato le prestazioni.
Cosa successe l’anno scorso? “Sebastian Vettel è in pole per la 3^ volta consecutiva. Al via, mantiene il comando della gara, davanti alle due Mercedes; poco dietro c’è un contatto tra Raikkonen ed Ocon, con il ferrarista che è costretto subito ai box per sostituire l’ala anteriore, mentre il rivale finisce a muro e si ritira. Entra in pista la Safety Car. Alla ripartenza, Vettel riesce a difendere la sua prima posizione, mentre Verstappen e Sainz passano Ricciardo, mettendosi in quarta e quinta posizione. Al nono giro Sainz riesce a passare anche Verstappen, e poco dopo, anche il suo compagno di squadra riesce a sopravanzare i due della Red Bull. Inizia un bel duello tra le due Red Bull, con Ricciardo che tenta a più riprese di passare Verstappen. Al giro 16 Raikkonen prosegue la sua rimonta e passa prima Stroll poi Leclerc, salendo così in sesta posizione. Hamilton effettua la sosta al giro 23. L’inglese rientra terzo, trovandosi subito alle sue spalle Verstappen che però deve però continuare a difendersi dal compagno, il quale lo attacca, ma senza successo. Al trentesimo giro c’è anche la sosta del leader, che rientra in pista secondo, fra le due Mercedes. Al giro 35 Ricciardo passa Verstappen, alla prima staccata. L’australiano si ferma poi ai box due giri dopo, montando gomme Ultrasoft. La stessa scelta è fatta da Verstappen, nel giro seguente. Con la sosta, l’olandese si riprende la posizione, ma un giro dopo i due sono protagonisti di un incidente, lungo il rettilineo dei box: Ricciardo, in un nuovo tentativo di sorpasso, tampona Verstappen e entrambi sono costretti al ritiro. Viene nuovamente inviata in pista la Safety Car. Bottas, leader della gara, che non ha ancora cambiato le gomme, va alla sosta, seguito subito da Vettel, che era secondo, ma che aveva già effettuato il cambio gomme. Alla ripartenza Vettel tenta subito l’attacco a Bottas, anche per difendersi da Hamilton, ma giunge lungo alla prima staccata, e scende così in quarta posizione. Il tedesco perde inoltre un’ulteriore posizione il giro dopo, quando è passato da Perez. Ma non è finita: al giro 48 Bottas colpisce un detrito sul lungo rettilineo, e subisce una foratura della posteriore destra che lo costringe ad abbandonare la gara a tre giri dal termine. Passa al comando Hamilton che va così a vincere anche con un pizzico di fortuna. Completano il podio Raikkonen e Perez, segue quindi Vettel.” di Alessandro Rana
GP BAKU: il Gran Premio di correrà alle 14.10 (replica su TV8 alle 15.00)
Ecco gli orari ITALIANI:
Prove Libere 1: 11:00 – 12:30
Prove Libere 2: 15:00 – 16:30
Prove Libere 3: 12:00 – 13:00
Qualifiche: 15:00 – 16:00 (ore 18.00 su TV8)
Gara: 14:10 (ore 18 su TV8)
GP BAKU: fondamentale rigenerare energia tramite il motogeneratore MGU-H
Il circuito che ospita il Gran Premio d’Azerbaijan è lungo 6.003 metri ed è composto da 12 curve a sinistra e 8 a destra, tutte percorse in senso antiorario. Una caratteristica molto interessante, che lo rende unico anche rispetto a moltissimi altri circuiti presenti nel calendario di F1, è che gran parte dei sei chilometri di lunghezza si trovano al di sotto del livello del mare. Da un punto di vista tecnico la pista di Baku non è sicuramente il miglior tracciato che Tilke potesse disegnare: troppe curve a 90° tipiche dei circuiti di Formula E più che di Formula 1 inframmezzate da tratti rettilinei.
In termini di layout, Baku è quasi l’opposto della Cina. Invece di curve veloci, sono presenti principalmente curve ad angolo retto. Il carico aerodinamico conta molto meno e i pacchetti da medio / medio- basso carico devono risultare piuttosto efficienti.
Il layout del circuito è molto vario. Il rettilineo prima della curva 1, lungo quasi 2 km, è il più lungo dell’anno e sicuramente favorirà la SF90. La sezione più lenta che attraversa la città vecchia sarà più territorio di Mercedes e Redbull. Mentre il primo settore sicuramente Ferrari e Mercedes potranno dire la loro. In generale mi aspetto una Ferrari piuttosto vicina a Mercedes, in una condizioni di mezzo tra la Cina e il Bahrain. Ma ovviamente tutto dipenderà da come la Ferrari riuscirà a sfruttare il potenziale della sua SF90. Difficile inserire Red Bull tra i favoriti almeno per la Pole Position seppur Honda vada ad introdurre a Baku la Spec 2 del suo motore combustione interna. Vantaggi? Maggiore durata, migliore affidabilità e un leggero miglioramento delle prestazioni, sicuramente non i 20 CV che qualcuno ha supposto nei giorni scorsi.
La parte più interessante, soprattutto dal punto di vista fotografico, è la zona vicina alle fortificazioni della città vecchia, tra le curve 8 e 12, ma con una sede stradale fin troppo stretta viste anche le nuove larghezze delle nuove vetture. Proprio per via di questa parte lenta e delle numerose curve a 90° non si può optare per una configurazione aerodinamica troppo scarica che vada a privilegiare il lungo rettilineo presente nel terzo settore. A Baku la sfida più importante è proprio trovare il bilanciamento del carico aerodinamico. Ecco le parole di Vettel: “Questo circuito ha un tratto lungo 2,2 chilometri da fare in pieno in cui sfioriamo i 360 km/h prima della frenata molto impegnativa della prima curva verso sinistra. La ripida salita intorno alle mura della città vecchia è larga solo sette metri, che in una vettura di Formula 1 sembrano anche meno. Non c’è abbastanza spazio per due monoposto in quel punto per cui se stai duellando con un altro pilota è meglio mettersi d’accordo su chi deve passare per primo. Una delle sfide di Baku è trovare il giusto bilanciamento a livello di carico aerodinamico: devi poter affrontare bene le curve lente ma c’è bisogno di essere anche velocissimi sui rettilinei. È un compromesso non facile da trovare”. A causa dei lunghi rettilinei, la parte posteriore viene notevolmente “adattata”. Su molte vetture faranno il debutto nuove ali posteriori, sicuramente più scariche di quelle viste nei primi tre appuntamenti. Ma bisogna fare attenzione a non scaricare troppo poiché la perdita di tempo nella parte tortuosa rischia di divenire troppo alta. Gli ingegneri devono quindi cercare di trovare un buon compromesso tra downforce e velocità massima. Anche sull’anteriore non si può scaricare molto altrimenti si induce la vettura troppo al sottosterzo, male maggiore della Ferrari vista nei primi tre appuntamenti.
GP BAKU: tracciato da medio/medio basso carico aerodinamico dove conta avere una Power Unit al top
Da un punto di vista tecnico, più precisamente di Power Unit, il circuito di Baku (insieme a Spa) è il tracciato ove la parte ibrida ha il maggior peso nell’arco di un giro in tutto il mondiale. A Baku sarà cruciale avere un efficiente recupero di energia elettrica da parte del motore elettrico MGU-H per avere a disposizione il più a lungo possibile i ben 120 kW.
Oltre ad una parte ibrida al TOP, le varie squadre dovranno essere anche assistite da una parte endotermica molto efficiente. Il motore endotermico dovrà, oltre che garantire un quantitativo importante di cavalli per oltre il 70% del giro ove la valvola a farfalla risulta essere completamente spalancata, avere una efficienza molto elevata poiché il consumo di carburante sul tracciato di Baku è forse il fattore tecnico più critico. Per percorrere i 51 giri da 6.001 chilometri serviranno tutti e 105 kg permessi dal regolamento.