Nel secondo round del mondiale di Formula Uno 2019 la Ferrari
è riuscita a dimostrare un gran potenziale, che per differenti ragioni aveva “latitato”
durante il primo fine settimana stagionale in quel di Melbourne. Como dichiarato in lungo ed in largo da Binotto e compagni, lungo le strade del
tracciato semi permanente di Albert Park
la SF90 non è riuscita a sfoderare
la prestazione attesa, deludendo milioni di tifosi ferraristi in tutto il
mondo. Tra le cause scatenanti si
annovera un problema con la parte ibrida della vettura, che non ha permesso
di sfruttare tutta la potenza a disposizione del propulsore italiano.
Da Maranello hanno volutamente e fortemente negato
questi problemi relazionati alla parte elettrica, giustificando la “scarsa”
prestazione della Rossa con motivi
riguardanti il set up, che concretamente
nella pista australiana avrebbero limitato il vero valore del progetto Ferrari. Dopo aver realizzato una qualifica
fantastica conquistando la prima fila con una doppietta, nel Gran Premio del Bahrain la scuderia più
titolata del mondo incappa negli stessi problemi, facendo riaffiorare i fantasmi
dell’affidabilità che risultano fatali per la gara di Charles Leclerc.
Se il giovane monegasco ha saputo trovare immediatamente un
approccio molto positivo con la propria Ferrari,
il ben più esperto 4 volte campione del
mondo tedesco non è certo partito con il piede giusto. In effetti dopo una
prova incolore nel primo appuntamento del calendario 2019, a Sakhir il trentunenne ferrarista ha dato (ancora una volta)
sfoggio della propria insicurezza alla guida, lamentando l’ennesimo errore
quando la pressione è salita alle stelle nel duello con Lewis Hamilton.
Pertanto tutti quanti si sono nuovamente ritrovati a parlare
di Sebastian Vettel, essendo il
centro dell’attenzione mediatico per diversi giorni. Le critiche sono cadute
senza pietà sul ragazzo di Heppeheim,
reo di aver gettato alle ortiche una buona possibilità per ottenere punti
preziosi in chiave mondiale piloti. Tra le voci del coro che hanno stritolato
mediaticamente il tedesco spicca quella dell’ex pilota di Formula Uno Joylon Palmer, che con un acuto degno del miglior
tenore ha definito Vettel
addirittura come un principiante.
Senza dubbio l’uscita del ventottenne inglese ex Renault (sebbene veritiera) non è stata
molto delicata, soprattutto pensando che lui stesso non ha certo saputo
ricoprirsi di gloria durante la propria “corta e nefasta” carriera,
cuando al volante della RS16 prima e
della RS17 poi é stato oggetto di
pesantissime critiche da tutti gli addetti al lavoro della massima categoria
del Motorsport.
Ecco le parole
dell’attuale opinionista della BBC…
“Il suo testacoda è
stato da dilettante. Inoltre questo caso è differente rispetto agli altri 3
errori commessi nella passata stagione. Infatti, al contrario delle altre 3
occasioni quando la monoposoto era posizionata o in entrata o all’apice della
curva con l’altra vettura che lo spingeva dall’esterno, in questa situazione
l’auto si trovava in fase d’uscita. Le motivazioni sembrano affondare le radici
nella stessa faccenda. Il tedesco entra in uno stato di panico quando si trova
improvvisamente nel centro di una lotta. In Bahrain le condizioni climatiche e i forti venti possono portare
sabbia in pista riducendo l’aderenza, ma trattasi di una scusante effimera per
un testacoda al quanto banale”.
Dopo una breve pausa per riprendere il fiato Joylon non soddisfatto della critica
rincara la dose, definendo inaccettabile il comportamento del pilota tedesco
della Ferrari.
“Se un rookie avesse
commesso un errore del genere girandosi nel modo in cui lo ha fatto Vettel, tutti quanto lo avrebbero
deriso a fine gara. Per un quattro volte campione del mondo tutto ciò dovrebbe
essere una cosa impensabile. Possono capitare gli errori, ma se partiamo da Monza 2018 stiamo parlando di 4
testacosa nelle ultime 10 gare. Per un pretendente al titolo mondiale tutto ciò
è francamene inaccettabile.”
Le dure parole di Palmer
mettono a fuoco il momento no del pilota di Heppenheim, che sembra aver effettivamente perso lo smalto di un
tempo, anche grazie ai colpi psicologici sferrati durante la passata stagione
dall’attuale campione del mondo in carica Lewis
Hamilton, che dall’alto del suo olimpo ha saputo sfruttare a pieno il
proprio stato di grazia affossando colpo dopo colpo il tedesco della Ferrari.
Autore: Alessandro Arcari –
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Purtroppo Vettel è forte se scatta al comando , ma quando deve lottare con qualcuno a parità di macchina , va nel panico , e devo riconoscere che Hamilton é di un altro pianeta sotto questo aspetto
Detto da un brocco come palmer
Non riesco a ricordare le gesta epiche su quattro ruote di Palmer....ma sicuramente è un mio problema
Il fatto che non sia stato un grande pilota non vuol dire che non sia in grado di giudicare un ex collega.ricordo inoltre che quando era in RB se partiva senza disturbi vinceva ma ci fu una gara in cui Button recuperava notevolmente ,e ancora prima di riprenderlo Vettel andò fuori pista
Mi sono guardato su YouTube 5 minuti di gesta epiche di palmer in formula 1 e.. .niente fa gig ridere cosi. A volte ci vuole molto coraggio a parlare
Palmer? Ma è quello cacciato a pedate dalla Renault? Ah! Ora si capisce tutto. Dall’alto della sua dimostrata capacità può ben giudicare un pluri campione del mondo che guida una FERRARI! Palmer....stai al posto tuo!