Cosa successe l’anno scorso? “Hamilton si riprende la pole position che gli mancava dal gran premio di Australia e al via riesce a mantenere il comando della gara, con Vettel che riesce ad infilarsi tra le due Mercedes portandosi al secondo posto. Un incidente caratterizza subito le prime fasi di gara: nelle retrovie Grosjean esce di pista, tenta di riprendere la vettura ma si ritrova al centro della pista, dopo aver alzato una grande nuvola di fumo. Viene quindi colpito da Hulkenberg e Gasly. I tre piloti sono incolumi, ma sono costretti al ritiro. Per i detriti presenti entra in pista la safety car. Alla ripartenza Hamilton comanda, davanti a Vettel, Bottas, Raikkonen, Verstappen e Ricciardo. Le posizioni rimangono congelate fino al diciassettesimo giro, quando Vettel effettua la sua prima sosta, passando a gomme medie. Il tedesco rientra in gara settimo. Due giri dopo tocca anche a Bottas, che rientra ancora alle spalle del ferrarista. Al 24° passaggio Hamilton effettua la sua sosta, mentre, poco dopo, Raikkonen ha una perdita di potenza che lo costringe al ritiro. In testa ora si trova Verstappen, davanti a Hamilton e Ricciardo. Nei giri 33 e 34 si fermano le due Red Bull. Hamilton torna al comando, davanti a Vettel, Bottas, Verstappen e Ricciardo. Al giro 38 Ocon si ritira per una perdita di potenza del motore; si ferma in pista ed entra in scena la virtual safety car. La Ferrari richiama ai box Vettel, per montare gomme medie. Il tedesco scala da secondo a quarto, in mezzo alle due Red Bull. Al termine della VSC, Verstappen danneggia l’alettone anteriore, in un contatto con Stroll, tuttavia la classifica non cambia più. Hamilton vince davanti al compagno di squadra e Verstappen.” di Alessandro Rana
Perché questo? Per via del fatto che i tre settori presentano caratteristiche piuttosto diverse:
– il settore 2 è composto da due pieghe a 180°, una curva da terza marcia verso sinistra in leggera salita e una curva abbastanza veloce verso destra che si percorre in pieno (qualifica e non per tutti i Team). In questo caso oltre a del carico aerodinamico piuttosto elevato serve anche una vettura con buon grip meccanico per uscire forte da curva 5.
– il settore 3 è contraddistinto da sei pieghe abbastanza lente e una curva veloce verso destra che porta i piloti sul rettilineo principale. In questo settore è richiesto un ottimo grip meccanico dato che le curve sono tutte abbastanza lente e un’ottima trazione.
Rispondendo ad una domanda che mi hanno fatto molti, il Montmelo è un circuito da catalogare come leggermente front limited. Niente a che vedere con i due estremi incontrati in questa stagione, tutto front limited come Shanghai, o tutto rear limited come il Bahrain.
Nonostante due zone DRS e il rettilineo lungo più di un chilometro, il sorpasso è tradizionalmente molto difficile. Il Gran Premio di Spagna non è solitamente uno dei più divertenti del calendario. Dal punto di vista del setup, le ali devono essere impostate per un alto livello di carico aerodinamico che garantisce stabilità nelle curve veloci. Nel settore finale, con la chicane lenta, la trazione è ciò che più conta. Le meccanica quindi deve essere impostata leggermente più morbida sull’asse posteriore. Per quanto riguarda l’usura dei freni non è un problema. Cosi come le Power Unit non sono eccessivamente stressate.
Come abbiamo già detto in precedenza, la casa milanese ha deciso di portare le tre mescole più dure ossia la mescola C3 – vecchia denominazione Soft, la C2 – vecchia denominazione Medium e la C1 – vecchia denominazione Hard.
Ricordiamo che tutte e tre le mescole sono High Working Range che potrebbero non dare importanti problemi alla SF90 anche viste le caratteristiche del tracciato; sul Montmelo c’è infatti tanto trasferimento di energia agli pneumatici per via delle tante curve veloci presenti, confermato da Grosjean: “Barcellona è una pista ad alta energia, quindi non sono troppo preoccupato dal far funzionare le gomme, in teoria”.
Come sempre però, essendo a cinque giorni di previsione, aspettiamo le previsioni più dettagliate del nostro meteorologo Andrea Pini che arriveranno tra la giornata di mercoledì e quella di giovedì.
Se nella passata stagione la Ferrari si presentava in Spagna come il team da battere, nonostante in Cina e a Baku avesse raccolto molto meno di quanto mostrato in termini prestazionali assoluti, in questa stagione 2019, al primo appuntamento europeo, il Team italiano ci arriva con l’acqua alla gola almeno in termini di campionato mondiale costruttori. Il clima a Maranello è un po da ultima spiaggia ed è per questo che il Team italiano, per dirla come piace al nostro sempre molto letto Giuliano Gemma, “porterà tutto quello che può portare” anticipando delle novità inizialmente pianificate per i prossimi GP. La SF90 è chiaramente una vettura con tanto potenziale ma difficile da estrarre come afferma anche Leclerc: “In Australia e in Cina le Mercedes sono state più veloci, ma in Bahrain e in Azerbaijan invece siamo stati noi ad avere la vettura più rapida. La Ferrari ha bisogno di essere settata alla perfezione per dare il massimo, ma il potenziale c’è. Abbiamo tutto quello che ci serve per vincere, e anche il team crede fermamente in questo”.
La Mercedes, grazie al lavoro effettuato durante l’inverno che l’ha portata a gestire, per ora, perfettamente gli pneumatici Pirelli Spec 2019, è riuscita a recuperare in qualifica quasi 2 decimi al giro (circuito “medio” da 5 km) su Ferrari e RedBull se si considera l’intera stagione passata, che si raddoppiano se si confrontano invece solamente i primi quattro appuntamenti stagionali.
Per cercare di ribaltare la situazione, il Team italiano porterà sicuramente in Spagna, oltre che al proseguo degli aggiornamenti aerodinamici portati a Baku, novità alla meccanica della SF90, aggiornamenti che sono stati validati poche ore fa al simulatore di Maranello da Vettel. In termini di aerodinamica non mi aspetto significativi cambiamenti in termini di concetto aerodinamico sull’anteriore ma piuttosto un continuo lavoro sull’ottimizzazione/influenza del/sul vortice Y250 che sta creando problemi a molti Team, tra cui Ferrari, soprattutto nelle curve lente.
Probabile, ma non ancora certa, l’introduzione anche del primo step evolutivo dell’unità motrice inizialmente previsto per il GP del Canada accoppiato ad una nuova benzina. Una prima evoluzione di PU Ferrari che ha dato qualche problema di affidabilità ai tecnici della rossa sui banchi ed è per questo che solamente nelle prossime ore ne verrà deciso il suo utilizzo. In Haas sono già pronti, nel caso, a dare il loro contributo come spesso è successo la passata stagione.
Novità aerodinamiche e motoristiche dovrebbero essercene però anche per Mercedes. Il Team anglo tedesco potrebbe sbloccare tutto il potenziale della sua unità motrice, ancora non pienamente sfruttata per dei problemi di raffreddamento che ne hanno limitato le performance nei primi quattro appuntamenti stagionali.
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Ho una domanda di carattere logico, visto che le temperature saranno simili al Bahrein, mescole più dure, e asfalto abrasivo, cioè caratteristiche che sembrano favorire la Ferrari, serve portare tante novità e perdere molto tempo in comparazioni su questo circuito?
Perché altri porteranno novità, e secondo me mercedes le novità le aveva anticipate nel secondo test di montmelo' perché aveva capito di essere troppo dietro ferrari. Ora vedremo la verità, gli aggiornamenti ci diranno il vero potenziale delle vetture fino a fine anno, se mercedes vince se ne parlerà nel 2020