A Montecerlo, dove la triste
notizia della scomparsa del tre volte campione del mondo Niki Lauda ha preso la scena, un altro avvenimento di invidiabile
entità è passato in secondo piano. Stiamo parlando della trecentesima
partecipazione a un evento di Formula
Uno da parte di Kimi Raikkonen,
festeggiata proprio nel Gran Premio
di Monaco.
Dopo
l’esordio nella massima categoria del Motorsport
avvenuto il quattro marzo del 2001 con la scuderia Sauber, Kimi approda in McLaren prendendo il posto del
connazionale Mika Hakkinen. Successivamente
Raikkonen passa in
Ferrari,
dove nell’anno 2007 ereditando il sedile lasciato libero da Michael Schumacher, si laureò ultimo
campione del mondo del team italiano. In seguito all’avventura con Il Cavallino, il pilota finlandese decise
abbandonare il Circus per due
stagioni, tornando in Formula Uno
con la Lotus dove disputa i due
campionati antecedenti all’introduzione dei motori turbo ibridi, sommando due
vittorie e differenti podi.
Nella
stagione 2014 Kimi decide di
accettare l’offerta della Ferrari
tornando in Italia, sostituendo l’ex
compagno di squadra Felipe Massa e accompagnando
Fernando Alonso in un’annata che risulterà avara
di soddisfazioni. Nei successivi quattro anni Raikkonen divide il box
con Sebastian Vettel, godnedo
di un ottimo rapporto visto l’amicizia di lunga data che lega i due piloti. L’
esperienza di Kimi nello sviluppo
della vettura è stata fondamentale nell’era ibrida, contribuendo alla creazione
di una monoposto capace di battagliare per il titolo mondiale contro Mercedes.
Dopo
cinque annate consecutive Iceman
lascia nuovamente la storica scuderia, questa volta facendo spazio al giovane
talento Charles Leclerc. La presenza
del finlandese nel rinnovato team Alfa
Romeo Racing risulta di fondamentale importanza per il lavoro intrapreso
dalla squadra. Il team svizzero
infatti, forte di una partnership con la scuderia di Maranello e con il marchio automobilistico Alfa Romeo, ha intrapreso un cammino ambizioso per poter scalare
posizioni in classifica, anche se l’impresa non è affatto semplice come
testimoniano le prime gare del mondiale 2019.
Nell’accettare
tale sedile (tra l’altro quello da cui la sua carriera ebbe inizio) e tale
progetto, Kimi ha dimostrato
coraggio: passare da una squadra di alta classifica ad una ambiziosa ma
costretta al momento alle sole posizioni di ripiego, è la prova della gran
voglia di correre e di mettersi in gioco che Raikkonen tuttavia nutre. Andando ad
analizzare i risultati ottenuti in questo inizio stagione dalla scuderia
guidata da Frédéric Vasseur, notiamo
come i tredici punti accumulati dalla team di Hinwil siano stati conquistati tutti quanti da Kimi. Il finlandese ha preceduto sul traguardo il proprio compagno
di squadra in tutte quante le gare del 2019. Ulteriore aspetto da considerare
sono le posizioni ottenute in qualifica, dove Raikkonen batte Giovinazzi
cinque a uno.
Questi
dati come ben sappiamo non hanno carattere definitivo, in quanto ci troviamo
solamente al sesto appuntamento mondiale. Tuttavia questa analisi ci fa riflettere
sull’uomo e sulla fame di risultati che Kimi
nutre tuttora dentro di se. Ancora oggi dopo aver disputato trecento Gran Premi, grazie al suo modo di
essere sia al volante che nella vita riesce ad accendere emozioni tra i propri
tifosi, tanto da risultare uno dei piloti più amati nel panorama mondiale. In
fondo l’ultima vittoria della Ferrari
nel mondiale dello scorso anno, che avvenne nel circuito statunitense di Austin, è stata conquistata proprio da
lui…
Grazie Kimi
Autore: Andrea Saberogi –