4318 metri per 10 curve su un saliscendi incastonato nel verde della Stiria, sud est dell’Austria.
È questo il palcoscenico per il nono Gran Premio del mondiale 2019 dove la Mercedes arriva da autentica mattatrice con le sue otto vittorie in altrettante gare, con Hamilton che ne detiene sei a discapito di un Bottas che, partito alla grande, ha bloccato la sua crescita a Baku dove ha ottenuto il secondo e ultimo – per il momento – trionfo stagionale.
Il tracciato che sorge a Spielberg è sicuramente quello che “il boscaiolo” preferisce, avendo sciorinato prestazioni di altissimo livello sin dai tempi della Williams. Ma attenzione a ritenerlo assoluto favorito. Questa pista, infatti, potrebbe esaltare la Ferrari alla spasmodica ricerca della della prima vittoria stagionale. Ma questa è una cosa di cui sidibatterà domani dopo la bandiera a scacchi.
Da un sabato dominato dalla canicola con temperature dell’asfalto prossime ai 50° spunta il numero 16 di Charles Leclerc che, col tempo di 1’03”003, che vale anche il record della pista, ottiene una pole spettacolare e convincente visto che è stato il più veloce in entrambi gli assalti della Q3. Il Monegasco è alla seconda partenza al palo stagionale e si candida prepotentemente alla vittoria di tappa in virtù di un feeling subito apparso grande con il tracciato di proprietà della Red Bull.
Alla spalle del talentino della Ferrari si stabilisce un Lewis Hamilton che agguanta la prima fila sulla sirena finale. La posizione del cinque volte campione del mondo è comunque sub judice per un “impeding” ai danni di Kimi Raikkonen (che risponde con un perentorio e poco elegante dito medio) che sarà valutato dai commissari dopo le qualifiche. In ogni caso Hamilton, al pari di Bottas, partirà con gomme medie. Strategia differente da quella di Leclerc che dovrà usare le soft. E sarà questo il tema tecnico dominante della gara. La seconda fila si apre con Max Verstappen che fa un giro perfetto che gli consente di mettersi dinnanzi a Valtteri Bottas ancora una volta anonimo. E stavolta la cosa fa rumore perchè il nastro d’asfalto austriaco ha sempre esaltato le caratteristiche di guida del pilota di Nastola.
Quinto tempo per un sontuoso Kevin Magnussen che esalta una Haas misteriosamente inefficace nelle mani di Romain Grosjean. Purtroppo il danese sarà arretrato di cinque posizioni per la sostituzione della trasmissione. Resta comunque la prestazione superba sancita da un team radio euforico. Dopo il disastro francese questa è la giusta risposta.
Sesto tempo (quinto in griglia) per Lando Norris che conferma i passi da gigante compiuti dalla McLaren già in terra transalpina grazie alla nuova sospensione. Le prestazioni del giovane britannico ormai non sono più una sorpresa.
Settime e ottave le Alfa Romeo di kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi. Il team svizzero conferma l’impetuosa ascesa prestazionale iniziata da qualche gara. Una buona notizia per il pilota italiano che proverà ad ottenere il suo primo punto iridato in F1.
Nono tempo per Pierre Gasly, ancora una volta battuto in maniera netta e umiliante dal proprio compagno di squadra. Il francese non ha ancora trovato il feeling con la RB15 e sorge il dubbio che la cosa possa verificarsi dato che ci avviamo verso la metà del campionato. Erano ben altre la aspettative che ruotavano intorno all’ex Toro Rosso che pare entrato in un tunnel senza fine.
In decima posizione troviamo Sebastian Vettel che è la sorpresa negativa di giornata, ovviamente non per sue responsabilità. La power unit della SF90 n°5, infatti, ha avuto un problema durante la Q2, una defaillance che gli uomini di Maranello non sono riusciti a risolvere in tempo per mandare il tedesco in pista negli ultimi minuti. Dopo la Francia continua il periodo no di Seb al sabato pomeriggio. Il quattro volte campione del mondo è chiamato all’ennesima rimonta su una pista che comunque agevola i sorpassi.
LA SECONDA DECINA
Primo degli eliminati in Q2 è Romain Grosjean che impallidisce al paragone col collega di team. Alle sue spalle si stabilisce Nico Hulkenberg che sarà comunque arretrato di cinque posizioni per la sostituzione della parte endotermica della power unit Renault.
Tredicesimo tempo per Alexander Albon che, al pari del tedesco della Renault, subirà un penalizzazione che lo costringerà a partire in fondo alla griglia. La magra consolazione è rappresentata dal fatto che è riuscito comunque a battere il più scafato compagno di squadra. Alle spalle del talento thailandese si piazza Daniel Ricciardo a confermare che questa la RS-19 è lontana parente di quella che aveva rubato l’occhio in Francia. Ultimo eliminato in Q2 è Carlos Sainz che non aveva molto da chiedere alle proprie qualifiche dato che partirà nelle retrovie per la sostituzione completa della power unit.
Non passano la tagliola della Q1 Sergio Perez (16°) e Lance Stroll (9-0 nel confronto diretto appannaggio del messicano) con una Racing Point che peggiora di gara in gara. Terzultimo tempo per un Daniil Kvyat abbastanza anonimo. A chiudere lo schieramento saranno le due Rokit Williams Racing che, nonostante siano motorizzate Mercedes, proprio non riescono a sfornare una prestazione degna del valore del V6 ibrido che montano. Una volta ancora è George Russell a scattare davanti a Robert Kubica. Per il team inglese il 2019 èormai un lunghissimo allenamento, una calibrazionetecnico-organizzativa in vista di un 2020 migliore. Almeno si spera…
A seguire la lista completa dei tempi:
Foto: F1 – Ferrari