Formula 1

Qualifiche Canada – Un Vettel da urlo strappa sul finale la pole a Hamilton

La Formula Uno fa tappa in Canada per la settima gara stagionale. Teatro delle operazioni è il circuito intitolato a Gilles Villeneuve che sorge sull’isolotto artificiale di Notre Dame avvolto dalle placide acque del fiume San Lorenzo.
Il ritornello è il solito: Mercedes contro Ferrari con la Red Bull a fare da terzo incomodo. Unica variante allo spartito è rappresentata da un tracciato che, sulla carta, dovrebbe favorire, o almeno non penalizzare, la Rossa. Vediamo cosa ha decretato la pista.
Il terzo turno di libere, solitamente più probante dei due precedenti, aveva fatto intendere che le premesse potessero essere confermate. E così è stato. Grazie ad un terzo settore in cui la SF90 non aveva rivali e ad una ritrovata stabilità nella (poche) curve del nastro d’asfalto nordamericano è stato Sebastian Vettel a prendersi, con forza e autorità, la pole position di col tempo di 1’10”240.

 

Prima partenza al palo del tedesco in stagione; seconda per la Ferrari che non sbaglia su una pista amica. Seb non partiva là davanti dal Gran Premio di Germania 2018, quando è iniziato il calvario del ferrarista che ha aperto la strada al quinto titolo di Lewis Hamilton.

Una qualifica tiratissima e al cardiopalma con l’alfiere del Cavallino che sopravanza sulla sirena finale un Lewis Hamilton da record nei primi due settori ma che paga nel tratto tra il tornante e la chicane finale dove conta trazione e velocità di punta. Fondamentali nei quali la SF90 eccelle. Domani sarà battaglia entusiasmante tra i due pluri-iridati.

Il campione del mondo in carica è stretto nella morsa Rossa. Apre la seconda fila, infatti, un Charles Leclerc che aveva dato la sensazione di poter scalzare Hamilton dalla seconda piazza. Alla fine il distacco è stato di 4 decimi ma è parso bugiardo. La Partenza sarà un momento fondamentale per il giovane monegasco che è chiamato a stare accorto per non vanificare l’ottimo lavoro svolto sin qua.

La seconda fila è completata dall’MVP di giornata: Daniel Ricciardo. Non ce ne voglia Seb, ma quella del pilota italo-australiano odora di impresa titanica. Mettere una Renault in seconda fila è operazione che solo un fuoriclasse può fare. La Losanga ha di che festeggiare, anche perchè riesce a tenere dietro i motorizzati Honda e addirittura una Mercedes.
All’appello, in quinta posizione che sembrava scontata visti gli esiti delle terze libere, manca Max Verstappen, sfortunata vittima del botto di Magnussen di cui parleremo più avanti.
Le Red Bull superstite di Pierre Gasly, quinto, non riesce ad infastidire le regine del Canada e paga distacchi importanti. La power unit Honda, molto cresciuta sul versante affidabilità, ha evidentemente un bel pezzo di strada da percorrere per colmare il gap con i motori di Mercedes (qua con l’evoluzione 2) e Ferrari.
La terza fila è chiusa dalla delusione di giornata: Valtteri Bottas. Primo assalto della Q3 da incubo con salvataggio in extremis da un botto che sembrava inevitabile; secondo tentativo semidisastroso, con il finlandese a remare come uno dei fratelli Abbagnale. Il “77” continua a autoprofessarsi serio candidato al titolo, ma di sta manifestamente sentendo la pressione del compagno di squadra che, quest’anno, ha attivato la modalità “hammer time” con largo anticipo.
Scatterà dalla settima piazzola Nico Hulkenberg sulla seconda Renault. Prestazione buona che viene ridimensionata dall’exploit del compagno di squadra. Ottavo Lando Norris che tiene dietro il più esperto Carlos Sainz. La buone performance delle McLaren confermano la verve della power unit Reanult che ha sorpreso quando c’è stato da mostrare i muscoli.
Chiude la quinta fila Kevin Magnussen che distrugge la macchina sul muro dei campioni in chiusura della seconda Q. Gran spavento per il portacolori della Haas che può dirsi doppiamente fortunato dato che riesce a rimanere nella top 10. Anche se una probabile sostituzione del cambio potrebbe farlo arretrare in griglia. Aspettiamo sviluppi in merito.
LE QUALIFICHE DEGLI ALTRI
Ad aprire la seconda decina sarà clamorosamente Max Verstappen, letteralmente “fregato” dal botto di Magnussen sul finale della Q2 che, di fatto, ha congelato le posizioni ottenute fino a quel momento. L’alfiere dell Red Bull stava lanciandosi per il suo giro su gomme soft dopo che aveva tentato di passare lo sbarramento della Q2 con le medie, così come fatto dalle coppie Mercedes e Ferrari.

 

Alle spalle dell’olandese si piazza la Toro Rosso di Daniil Kvyat che può dirsi comunque soddisfatto per una buona prestazione.
la settima fila si apre con un grande Antonio Giovinazzi che spegne, per ora, i tanti rumors che iniziavano a girare intorno al suo nome. Un plauso va fatto al pilota pugliese che riesce a mettersi alle spalle l’erroraccio delle FP3 che gli ha sottratto un intero turno di libere. Ma non basta: si toglie anche lo sfizio e la soddisfazione di tenere alle spalle il suo compagno di squadra.
Accanto al pilota pugliese partirà la Toro Rosso di Alexander Albon che precede uno sfortunato Grosjean rimasto anch’egli condizionato dallo stop anticipato della sessione. Beffa suprema perchè il compagno che ha causato l’interruzione partirà decimo.
Molto male le Racing Point che devono accontentarsi della sedicesima piazzola con Sergio Perez e della diciottesima con Lance Stroll che ha dalla sua l’attenuante del problema all’endotermico avuto nelle terze libere che ha sensibilmente condizionato le performance del beniamino di casa.
Deludente la prova di Kimi Raikkonen, diciassettesimo, ingoiato dalla crisi tecnica nella quale è caduta l’Alfa Romeo dopo un inizio di mondiale molto promettente.
Nessuna sorpresa in ultima fila: George Russell si prende ancora una volta la soddisfazione di tenere dietro il proprio compagno di squadra. Robert Kubica non è mai riuscito, in questa stagione, a mostrare gli scarichi al debuttante driver britannico. Poca gloria per per la Williams che continua ad annaspare miseramente nelle retrovie senza abbozzare la benché minima reazione alla depressione tecnica nella quale gli inglesi sono sprofondati.

 

La gara, che si preannuncia molto interrante considerati i valori in campo molto simili, specie tra i top team, scatterà alle 20:10 ora italiana.
Autore: Diego Catalano @diegocatalano77
Foto:
FIA, Mercedes, Ferrari, Alfa Romeo

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Diego Catalano