Le vicissitudini del giro 48 durante il Gran Premio del Canada
hanno lasciato strascichi pesanti, non solo tra i fan della Ferrari. Ex piloti, tecnici,
giornalisti, addetti ai lavori e chi più ne ha più ne metta hanno letteralmente
preso d’assalto le reti sociali, creando un polverone dal quale tuttora non se
ne esce. D’altronde le diatribe fanno da sempre parte dello sport, e la Formula Uno non può certo esimersi.
Ross Brawn,
attuale manager sportivo della massima categoria del Motorsport, è intervenuto sulla faccenda cercando di fare
chiarezza, difendendo a spada tratta i commissari nel difficile compito
assegnato, senza peraltro giudicare il fatto ritenendolo un eventuale sbaglio.
“La penalità che
gli stewards hanno inflitto a Sebastian
durante il Gran Premio del Canada ha fatto parlare tutti quanti.
Posso capire esattamente come si sente Vettel,
d’altro canto so anche che i commissari lavorano duramente. Devono prendere la
loro decisione in pochissimo tempo, producendo un verdetto che può influenzare
l’esito della gara. Proprio per questa ragione non desidero esprimere
un’opinione in merito…sarebbe un errore farlo. Ho molto rispetto per il
lavoro degli stewards e per la loro professionalità. Penso che sarebbero i
primi a preferire che l’esito della gara non fosse determinato da una penalità.”
Brawn è convinto
che qualcosa si possa fare per minimizzare queste polemiche, avvicinando la
figura dello stewards al tifoso. Mostrare le decisioni e i modi di procedere
per rendere trasparente il contesto potrebbe essere la giusta via da
percorrere.
“Capisco quanto
sia difficile per i fan capire perché il pilota che sale sul gradino più alto
del podio non è quello che ha tagliato il traguardo per primo. Ecco perché la
trasparenza è importante per spiegare le decisioni dei commissari, specialmente
in uno sport complesso come la Formula Uno.
È un po come nel calcio quando, nonostante l’utilizzo del VAR, ci chiediamo sempre se un fallo di mano debba essere punito
con una penalità o meno. Pertanto in futuro può essere davvero utile lavorare
con la FIA, per trovare soluzioni
che consentano agli stewards di spiegare ai fan come hanno preso le decisioni.“
In conclusione l’ex team
manager della Ferrari ci tiene a
parlare dell’integrità morale utilizzata dalle persone preposte al giudizio,
ricordando che i commissari sono professionisti senza secondo fine.
“Detto questo,
vorrei aggiungere con forza che una tale decisione non è sinistra. Si può
essere d’accordo o no, ma nessun commissario ha intenzioni nascoste… i fan
possono starne sicuri”.