Formula 1

GP Ungheria: Ferrari con aggiornamenti

GP Ungheria: Ferrari con aggiornamenti
Si vola in Ungheria dopo il “pazzo”, per molti interessante, per me meno, GP di Germania. Dodicesimo appuntamento di ventuno e quindi si entra nella seconda parte di stagione con un’interessante novità rispetto alle prime gare: Verstappen è incredibilmente il pilota che ha fatto segnare più punti negli ultimi tre Gran Premi, oltre 70, staccando in modo importante Hamilton, Leclerc e Vettel. Nel prossimo weekend si correrà in Ungheria, in quello che è il terzo tracciato per livello di carico aerodinamico dopo Montecarlo e Singapore, sul bel circuito dell’Hungaroring che potrebbe tornare a dar grandi soddisfazioni ai tifosi Mercedes.
GP UNGHERIA: esclusiva Sky, con orari europei “classici”
Ecco gli orari ITALIANI:

Prove Libere 1: 11:00 – 12:30
Prove Libere 2: 15:00 – 16:30
Prove Libere 3: 12:00 – 13:00
Qualifiche: 15:00 – 16:00 (ore 18.00 su TV8)
Gara: 15:10 (ore 18.00 su TV8)

GP UNGHERIA: è un tracciato da alto carico aerodinamico che esalta le Power Unit efficienti 

La dodicesima gara del Campionato del Mondo di F1 2018 si corre all’Hungaroring, un tracciato permanente stretto e tortuoso di tipo stop&go, con un asfalto a bassa aderenza e in cui effettuare i sorpassi sarà difficile; per questo, cosi come a Monaco e a Singapore, sarà molto importante la qualifica. I vari Team potranno optare per alti livelli di carico o medio alti, se supportati da un’ottima meccanica della vettura, per ridurre il consumo di carburante. Elevati livelli di carico aerodinamico per ottenere la migliore assistenza in frenata accoppiati ad assetti meccanici più morbidi del solito al posteriore e più rigidi invece all’anteriore per avere una vettura più precisa in inserimento.

Quattro sono i tratti ad alta velocità se si considera il rettilineo principale, i brevi tratti che portano a curva 2 e 12 e ovviamente la serie di curve 3-4-5. Sono invece tre le curve lente, (1, 2 e 6) oltre ad una chicane, che vanno ad esaltare la motricità delle varie vetture. Sorpassi difficili come abbiamo anticipato in precedenza: due sono i punti ideali ossia Curva 1, dopo il rettilineo di partenza, e Curva 2. In entrambe le zone sarà possibile sfruttare l’ala mobile.

Parlando di motore endotermico, gli endotermici dei quattro motoristi lavoreranno a pieno carico per quasi il 70% del tempo sul giro. All’Hungaroring sarà fondamentale l’erogazione del motore per ottimizzare la parte meccanica e di trazione. Al contrario di molti altri anni, i Team non dovranno portare molta attenzione alle temperature previste in media e sotto i 30°C. Temperature ambientali molte elevate comporterebbero un occhio di riguardo al raffreddamento del motore e dei suoi accessori anche per via della bassa velocità media sul giro. Per via degli elevati livelli di carico aerodinamico servono teoricamente più dei 105 kg di benzina concessi dalla FIA per completare la gara.

GP UNGHERIA: C2, C3 e C4 nella nuova denominazione, UltraSoft, Soft e Medium nella vecchia
Le mescole utilizzate su questo tracciato, che sollecita le gomme in direzione (combinata) longitudinale in frenata e in uscita curva in trazione e laterale nei bruschi cambi di direzione, sono la C4 (la vecchia UltraSoft) per la qualifica e la C2 (vecchia Soft) e C3 (vecchia Medium) per la gara; gli stesso compound già utilizzati pochi giorni fa in Germania.

Riguardo all’immagine poco sopra c’è da segnalare come i vari Team, rispetto alle passate stagioni, non portino più set piuttosto diversi dei tre compound scelti dalla Pirelli. In questo caso, solo Red Bull arriverà in gara senza provare il compound più duro (Medium), spesso utilizzato in questa stagione 2019 di F1.

L’Hungaroring si contraddistingue per la rapida successione di curve, la maggior parte delle quali lente. I pneumatici lavorano quindi costantemente, senza possibilità di raffreddarsi. I livelli di usura e degrado dei pneumatici sono generalmente bassi. Isola: “Come da tradizione, l’Ungheria ospita l’ultimo gran premio prima della pausa estiva. Per i piloti, si tratta di una gara particolarmente impegnativa dal punto di vista fisico e strategico. È un tracciato piuttosto stretto sul quale è difficile sorpassare, oltre ad essere scivoloso fuori traiettoria. Di conseguenza, la posizione in griglia di partenza è fondamentale, così come la tattica. Questa è una gara che può riservare delle sorprese e in passato abbiamo visto che i team possono ottenere un buon risultato anche con monoposto meno performanti. Nel 2018, con tre mescole molto simili a quelle di quest’anno, sono entrate in gioco diverse strategie, dopo una qualifica condizionata dalla pioggia. Speriamo di avere la stessa varietà di tattiche anche quest’anno”.

Come in Germania, anche quello ungherese è un circuito che va a limitare il treno posteriore essendo un tracciato Stop & Go. La superficie del circuito è piuttosto liscia quindi non è prevista una forte usura/degrado da parte di Pirelli. Questo, accoppiato al fatto che il sorpasso è cose molto difficile all’Hungaroring, porterà molto probabilmente tutti i Team ad optare per una strategia a singola sosta.

Capitolo pressioni: anteriore 20 psi (+1 psi rispetto al 2018), posteriore 17 psi (-1 psi rispetto al 2018).
Quello di Budapest è un circuito che, sulla carta, potrebbe favorire maggiormente la Mercedes W10, aggiornamenti permettendo. Il che è una novità. Gli aggiornamenti portati in pista in Germania, che teoricamente avrebbero dovuto garantire un miglioramento di 4 decimi, non hanno dato i risultati sperati come espresso sia da Hamilton che da Wolff. Ciò non vuol dire che non hanno portato miglioramenti, bensì che i miglioramenti non sono al livello che si aspettavano. Per questo sono state ore intense quelle post gara nel quartier generale del Team anglo tedesco per capire cosa non è effettivamente andato sulle W10 e su come preparare il GP di Ungheria. La W10 è apparsa piuttosto sbilanciata “a casa sua”, con un non ottimo sfruttamento degli pneumatici. E’ divenuta cosi vulnerabile, come in Austria, e il solito Verstappen ne ha approfittato. Ma se in Austria in casa Mercedes erano consapevoli già prima di iniziare il weekend delle difficoltà a cui potevano andare in contro, in Germania l’opposto. Arriveranno sicuramente in Ungheria più agguerriti del solito.
Non c’è comunque nemmeno da sottovalutare la crescita di Ferrari, da cui ci si aspettano alcune novità tecniche in Ungheria che dovevano essere introdotte inizialmente a Silverstone, e soprattutto del binomio Red Bull – Honda. Come spesso è successo negli anni scorsi, più passano le gare e più gli anglo austriaci crescono, acciuffando Ferrari e avvicinando addirittura le prestazioni di Mercedes. Delle tre vittorie che Marko aveva “promesso” in questo anno di debutto insieme ad Honda, ne sono arrivate già due nella prima parte dell’anno, solitamente il meno favorevole a Verstappen & Co. Se a questo ci sommiamo la possibilità di una ulteriore crescita della SF90, possiamo aspettarci una seconda parte di stagione di ottima qualità.

Autore: PG Tech – @smilextech

Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1

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Pubblicato da
PG Tech