Formula 1

Strali percentuali (terza parte)

Ho già lanciato “strali percentuali” in precedenti articoli, evidenziando che il valore assoluto di un numero non ha molto da dire se non viene rapportato al numero di “occasioni” avute per raggiungere quel numero; ho esaminato, allora, il rapporto tra vittorie e gran premi disputati, una volta per i piloti (link) e un’altra volta per i team (link).

Qui guardiamo, invece, cosa racconta il rapporto tra pole position e gran premi disputati.

A sancire con ancora più forza Hamilton come il più grande poleman della sua epoca è la corrispondenza tra il valore assoluto ed il valore percentuale risultante dal rapporto di cui sopra. L’asso di Stevenage, infatti, ha messo a segno 86 partenze al palo su 239 gran premi disputati: è quindi al primo posto sia considerando il numero nudo e crudo, sia considerando la sua spaventosa percentuale: 35,98%. Come dire… Una su tre.

Al secondo posto troviamo Vettel, che con 56 pole position su 229 gran premi fa segnare 24,45%.

Nell’ultimo periodo il tedesco è spesso assente dalla posizione al palo, ma mantiene comunque una media alta grazie al suo glorioso periodo in RedBull, dove riusciva quasi sempre ad avere ragione del suo team mate Webber.

Al terzo posto Bottas, che avrebbe sicuramente raccolto un numero maggiore di pole se non avesse avuto la sventura di avere nel suo box il martello inglese: con 10 pole su 128 gran premi, il finnico segna il 7,81%.

Fuori da questo speciale podio, ma con mensione d’onore, il grandissimo Leclerc, con appena 31 gran premi all’attivo e già due pole position: 6,45%.

Seguono: Raikkonen, 18/302=5,96%; Ricciardo, 3/160=1,88%; Kubica, 1/86=1,16%; Hulkenberg, 1/166=0,60%.

Curioso: Verstappen, nonostante i prodigi fatti vedere in gara, in 91 gran premi non si è mai issato al primo posto nel “giro della morte”: per lui un incredibile 0%.

Autore: Mauro Mondiello: @mauro_mondiello
Foto: Mercedes AMG F1 – @MercedesAMGF1

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT