Formula 1

Una gara tutta in salita per Sebastian!

La lotta in pista tra Charlse Leclerc e Max Verstappen nel Gran Premio d’Austria, nonché tutto il caos che si è verificato nel post gara che ha fatto sì che il vincitore fosse decretato dopo quattro ore dalla fine della competizione, hanno distolto le attenzioni da un’altra battaglia degna d’esser raccontata e che s’è tenuta alla spalle del terzetto giunto a podio. 
Sto parlando del GP disputato da Sebastian Vettel che è partito solo in nona posizione per non aver preso parte alla Q3 a causa di un guasto alla power unit della sua monoposto. Seb, in realtà, s’era qualificato decimo ed ha scalato una posizione per l’arretramento di Kevin Magnussen costretto a sostituire il cambio della sua Haas.

Ma torniamo a quel sabato pomeriggio, più precisamente alla Q2 e alla Q3,  ossia in quei momenti drammatici per il box della rossa.Mentre il pilota tedesco rimaneva seduto all’interno della propria auto, alcuni meccanici operavano nel retrotreno della sua monoposto senza però riuscire a trovare soluzione al problema. Sino ad arrivare al punto di arrendersi e far scendere il tedesco dalla vettura. Abbandonata la vettura n°5, Sebastian, prima di togliersi il casco, ha fatto il giro dei suoi meccanici sconsolati per l’accaduto, incoraggiandoli uno ad uno e dando loro la carica per continuare in quel lavoro intrapreso assieme.Un gesto, quello del tedesco, che si può considerare da grande uomo prima che da gran pilota. In fondo chi doveva essere incoraggiato in quel momento era proprio lui, privato dalla possibilità di prendere parte alla lotta per la pole position con una vettura competitiva.

Domenica, momento decisivo per l’assegnazione dei punti, il tedesco, grazie ad una partenza fulminea e anche a qualche errore davanti a sé, nel tempo di pochi giri si è ritrovato quarto alle spalle di Lewis Hamilton.Partendo con coperture soft come il compagno di squadra, Seb è stato il primo a rientrare ai box per il cambio gomme. Purtroppo, però, un errore da parte del muretto (radio mal funzionante,nda) ha fatto perdere tempo prezioso al tedesco, vanificando in parte quanto di buono fatto sino a quel momento.

Costretto di nuovo ad una rimonta per recuperare il terreno perso perso in un pit stop più lungo del normale, il “N°5”, ad un certo punto della gara, si è trovato terzo. Ma, purtroppo, per spingere sull’acceleratore e recuperare quanto perso, le sue gomme si sono usurate molto rapidamente.Raggiunto da un arrembante Max Verstappen, dopo aver cercato di resistere agli attacchi per alcuni giri, ha preferito cedere il passo al talento della Red Bull per poi tornare ai box per una seconda sosta.
Max, grazie ad una gran condotta di gara, si è laureato vincitore della stessa con conseguente – e arcinoto – strascico di polemiche per il contatto con Leclerc.Vettel, dopo aver montato un set di gomme soft ed essere rientrato in pista in quinta posizione dietro al rivale inglese della Mercedes, ha recuperato il divario che lo separava da quest’ultimo e, una volta raggiunto, con un bel sorpasso, lo ha superato riprendendosi il quarto posto.Un Gp d’Austria tutto in salita, quindi, per Sebastian che, partito in nona posizione, ha chiuso la gara quarto mettendosi alle spalle Hamilton. Mancando, tra l’altro, il podio per meno di un secondo. Tanto è stato il distacco da Valtteri Bottas su una Mercedes irriconoscibile. 

A fine gara il quattro volte campione del mondo ha dichiarato di essersi divertito in pista ed ha anche confermato la sua positività, ringraziando i meccanici a Maranello che hanno sagacemente lavorato per lo sviluppo della monoposto.Secondo Sebastian il team del Cavallino sa quali siano i problemi che affliggono la SF90, problemi che non è possibile risolvere in pochi giorni. Le evoluzioni che gli ingegneri porteranno nei prossimi GP saranno fondamentali per capire se la monoposto risponderà positivamente.Di certo una Ferrari più competitiva ed un Vettel in grado di lottare a pari ”armi” con il rivale Hamilton non possono fare che bene allo spettacolo che sovente latita in questo sport.In fondo quella che in molti invocano è competizione e non gare monotone.

Autore: Andrea Saberogi – @Racearrow

Foto: Stefano Arcari

Condividi
Pubblicato da
Redazione FUnoAT