A Spa, tanto ottimismo Ferrari. Spa, Belgio. Tredicesimo appuntamento di ventuno. Dopo lo spettacolare Gran Premio di Ungheria, vinto da Lewis Hamilton ma con un Max Verstappen e la sua Red Bull RB15 “on fire”, e la canonica pausa estiva di 4 settimane, la F1 torna in pista come sempre partendo dal Belgio, per poi sbarcare a Monza in quello che è il classico Back To Back di inizio della seconda parte della stagione 2019 di Formula 1. Si corre sul tracciato più lungo del mondiale con i suoi 7.004 metri di lunghezza, immerso nel verde delle Ardenne tra boschi e alture con grandi dislivelli (104 m tra il punto più basso e il punto più alto) e passaggi mozzafiato (Eau Rouge e Blanchimont).
Prove Libere 1: 11:00 – 12:30
Prove Libere 2: 15:00 – 16:30
Prove Libere 3: 12:00 – 13:00
Qualifiche: 15:00 – 16:00 (ore 18.00 su TV8)
Gara: 15:10 (ore 18.00 su TV8)
GP BELGIO: è un tracciato da medio o medio-basso carico aerodinamico, piuttosto sensibile alla potenza delle unità motrici
Quello di Spa è un tracciato semi-permanente situato nelle vicinanze di Francorchamps, una cittadina di Stavelot, a circa 150 km da Bruxelles. E’ considerato uno dei più belli al mondo, si trova alla quota di 416 m sul livello del mare sulla linea del traguardo ed è dotato di notevoli dislivelli per ben 104 m di massima differenza tra le quote con il punto più alto situato alla curva Malmedy mentre quello più basso è la curva Paul Frere. Le due curve più impegnative sono l’Eau Rouge e la Blanchimont, curve veloci con grande accelerazione laterale.
I ben 7004 m riducono a
“soli” 44 i giri di gara; sono ben cinque i tratti ad alta velocità considerando il rettilineo principale e i tratti che vanno da curva 1 a curva 5, da curva 7 alla 8, dalla 9 alla 12 e infine dalla 15 alla 18. Tre sole invece le curve lente: la 1, la 18 e la 19) con due chicanes ideali per il sorpasso.
Sono due i tratti dove è possibile utilizzare l’ala mobile per il sorpasso: nel rettilineo principale e sul Kemmel Straight (20 metri in meno rispetto allo scorso anno). Dal punto di vista aerodinamico si possono utilizzare due tipologie di assetti: un livello di carico medio, per favorire l’aderenza, o medio basso (più indicato), per favorire le velocità di punta e quindi il sorpasso oltre a risparmiare benzina in gara. Il tracciato, in generale, è quindi favorevole al concetto aerodinamico a “basso drag” della SF90.
Ci sarà solamente da capire quanto Ferrari perderà nel secondo settore che richiede molto carico aerodinamico dalla vettura. In generale comunque è richiesto un ottimo bilanciamento aerodinamico tra anteriore e posteriore per essere competitivi nelle chicanes e nei curvoni veloci. Sarà più il tempo guadagnato nel settore 1 e 3 o quello perso nel settore 2?
Parlando di motore endotermico, gli endotermici dei quattro motoristi lavoreranno a pieno carico per oltre il 70% del tempo sul giro. Impressionanti i secondi Full Gas tra curva 1 e curva 5, oltre i 20, per circa 1900 m, e quelli tra curva 15 e la 18, quasi 20 per circa 1500 m. I vari Team dovranno prestare particolare attenzione al sistema di lubrificazione che vista l’altimetria del tracciato è messa a dura prova al Raidillon; le vetture verranno infatti sollecitate con una accelerazione verso l’alto di ben 1 g (poco meno di 1000 kg)). Il consumo di carburante è piuttosto basso. Tre motoristi di quattro, Ferrari, Mercedes e Renault, hanno già pronte e a Spa le loro prime evoluzioni post pausa estiva (non per i motoristi, per cui non vale il blocco di 14 giorni imposto dalla Fia). I primi due, almeno secondo le notizie raccolte prima della pausa estiva, potrebbero effettuare scelte diverse. Ferrari con PU (3) Evo 2 in Belgio, Mercedes con PU (3) Evo 2 in Italia. La differenza tra un motore a fine vita ed uno “nuovo” spesso si aggira attorno ai 10-15 CV che sommati a possibili ulteriori (piccoli) guadagni in termini di potenza massima, possono portare a ottimi vantaggi introducendo una nuova unità a Spa. Pensando ovviamente alle giuste rotazioni per terminare poi serenamente la stagione sulle tre Power Unit concesse dal Regolamento Sportivo.
GP BELGIO: Soft per la qualifica, Medium e Hard per la gara
Le mescole utilizzate su questo tracciato, che sollecita le gomme sia in direzione (combinata) longitudinale (Eau Rouge) che in quella laterale (Pouhon), sono la Soft per la qualifica e la Medium e Hard per la gara; una combinazione molto conservativa quella scelta dalla Pirelli e che ha visto i Team puntare (ovviamente) molto su C2 e soprattutto C3. Tutti i Team, tranne Williams, arriveranno in gara senza aver provato la Hard (C1). Il che è piuttosto “strano” e mette sicuramente in evidenza la non felice scelta di Pirelli.
Mercedes la più conservativa. Ferrari e Red Bull con ben 10 set di C3 a disposizione. Il Team anglo tedesco ha optato per ben 4 set a testa di Medium per Hamilton e Bottas andando a penalizzare la scelta sulle Soft (solo 8 treni).
Spa sollecita molto le gomme in verticale per l’alta velocità combinata col medio o medio basso carico, in particolare all’Eau Rouge ma anche in laterale a Pouhon.
Pressioni 2019: 24 psi all’anteriore, 20 psi al posteriore
Le variabili condizioni climatiche a Spa giocano un ruolo molto importante nella gestione delle prove in pista ed è molto probabile avere forti acquazzoni e pioggia in qualche momento del weekend. Inoltre, l’estensione del circuito e le sue differenze di quota esaltano condizioni climatiche inconsistenti rendendo possibile avere pioggia su qualche tratto del circuito mentre altrove l’asfalto rimane asciutto, determinando varianti strategiche nella gestione della gara. Non sembrerebbe il caso di questo GP 2019. Le previsioni odierne vedono un weekend piuttosto stabile a Spa. Da segnalare la possibilità di un drastico calo termico tra il sabato (26°C di massima, piuttosto ventosi) e la domenica (16°C di massima). Come sempre però, essendo a qualche giorno di previsione, aspettiamo le previsioni più dettagliate del nostro meteorologo Andrea Pini che arriveranno nella giornata di domani.
Autore: PG – @SmilexTech