Lo abbiamo visto rilassato in compagnia di suo fratello Nicolas durante queste meritate ferie estive. Evidentemente, il Re nero non sente troppo la pressione di un avversario in grado di insidiarlo nella conquista del sesto tipo piloti nella massima serie: semplicemente, in questo momento, un avversario non lo ha. Chi può fermare Lewis Hamilton?
Se lo chiedono in tanti nel paddock e a casa: 81 vittorie (a -10 da Michael Schumacher), 87 pole position (record assoluto) e 5 titoli mondiali con le mani già poste sul sesto. Ad oggi, inutile negare l’evidenza, niente e nessuno può privare il campionissimo di Stevenage del titolo numero 6 nella categoria regina del motorsport.
Per la verità Valtteri Bottas ci ha provato quest’anno, partendo con una performance superlativa nel Gran Premio inaugurale a Melbourne. Il biondo pilota di Nastola è poi caduto alla distanza, dove non è riuscito ad essere costante come il compagno ed ha a mano a mano perso terreno dalla vetta e fiducia nei propri mezzi.
Sperava di riuscirci Sebastian Vettel con la sua SF90, che però fin da inizio stagione non si è dimostrata essere quel mezzo di cui il tedesco aveva bisogno: una vettura ipercompetitiva in grado di essere costantemente davanti a tutti. La SF90, invero, si è dimostrata superiore alla W10 in alcune tappe (Bahrain, Baku, Canada, Austria e Germania) senza però riuscire mai a portare a casa la vittoria: gravi problemi di affidabilità in Bahrain, errori dei piloti a Baku, Canada e Germania e una strategia errata in Austria hanno vanificato la superiorità dimostrata in pista a favore degli avversari.
E allora è evidente che per il 2019 i giochi, quelli che contano, sono ormai chiusi.
Se il record di vittorie di Michael Schumacher appare ormai alla portata del Re nero, che dire del suo numero di campionati piloti vinti? A Hamilton basta vincere quest’anno (dove all’appello manca ormai solo la certezza matematica) e il prossimo per eguagliare quanto meno il Kaiser in quella altissima e prestigiosissima vetta di pilota più titolato di tutti i tempi.
Il 2020 non dovrebbe presentare importanti novità a livello regolamentare (sia sportivo che tecnico) e pertanto è lecito aspettarsi che la W11 (se così si chiamerà), a meno di improbabili errori progettuali, sarà ancora la macchina da battere.
La nuova vettura che uscirà dalla fabbrica di Maranello potrà insidiare la temibile avversaria anglo-tedesca? Difficile dirlo visto che in terra romagnola sembra che non abbiano ancora sufficientemente compreso il carattere della SF90, ma certamente si sta già lavorando alla vettura del prossimo anno. Non dimentichiamo che macchina orribile fosse la SF16H del 2016 e che gioiello fosse invece quella dell’anno dopo, la SF70H: un mezzo capace di lottare per il mondiale per ben oltre metà delle tappe a calendario. Quindi, benché le vetture moderne di F1 siano, anno dopo anno, una evoluzione delle precedenti, non mancano neppure gli stravolgimenti progettuali in grado di realizzare una macchina capace di lottare (o meglio vincere) per il titolo.
E che dire della RedBull Racing?
Siamo partiti ad inizio anno che neppure si discuteva del team di Milton Keynes come quello capace di insidiare le frecce d’argento. Ed invece cosa è riuscito a far uscire dai suoi progetti l’illustre genio che risponde al nome di Adrian Newey? A conti fatti, l’unica monoposto capace di vincere quest’anno quando all’appello sono mancate le W10.
E non è mica un mistero che siamo andati tutti in ferie con la consapevolezza che, al momento, subito dietro le Mercedes c’è la RedBull (solo quella di Max, in quanto Gasly rimane pressoché non pervenuto).
Ma quindi, chi può fermare Lewis Hamilton?
La risposta è: nessuno per ora, se parliamo di vittoria del titolo piloti.
Ma qualcosa potrebbe seriamente cambiare nel 2021, col nuovo regolamento tecnico e perché a quella data la Red Bull e la Ferrari potrebbero essere capaci di offrire a Verstappen e Leclerc un mezzo in grado di farli vincere. Ed a quella data, la bravura di Verstappen sarà ancora più consolidata e Leclerc avrà invece perso la cera del “novellino”, avendo acquisito quell’esperienza necessaria (quasi sempre, e la storia lo insegna) a non commettere quegli errori che quest’anno lo hanno privato di almeno due vittorie (Baku in qualifica e Germania in gara) ed avendo invece fortificato quelle straordinarie doti velocistiche di cui il pilota del principato è dotato.
Al netto di sorprese, certamente non prevedibili da noi commentatori della massima serie, attendiamo dunque di chiudere questa stagione e probabilmente la prossima, con ancora la Mercedes al top.
Il 2021, credo e spero, sarà un anno diverso!
Forza Max, forza Charles, andate a vincere il vostro primo titolo iridato.
E tu, magnifico Lewis Hamilton, fammi un favore: eguaglia pure il numero di campionati vinti del Kaiser, ma non lo superare, non vincere l’ottavo!
Ci tengo talmente tanto al mio beniamino di Kerpen che mi piacerebbe molto continuare a vederlo lì, al top!
Grazie.
Autore: Federico Vicalvi
Scusate f1 analisi tecnica… Ma su questo sito non si parla più di analisi tecnica? Una volta era il punto di riferimento per quanto riquarda gli aggiornamenti aereodinamici e meccanici. Senza contare i rumor… Ora solo chiacchiere. Zero tecnica.
Bell’articolo. A mio avviso, l’unico GP 2019 con la Ferrari nettamente superiore alla. Mercedes è stato il Barhain.