Ancora nove giorni d’attesa e poi i motori potranno ritornare a rombare per la prima sessione di prove libere. I V6 ibridi urleranno tra i boschi delle Ardenne per il più suggestivo appuntamento stagionale: Spa Francorchamps, il circuito che quasi tutti i piloti e gli appassionati mettono in cima alle personali preferenze. Ed è facile immaginare per quale motivo ciò accada. Nel frattempo, nell’attesa che il mondiale riparta per volare a rotta di collo verso la gara finale di Abu Dhabi che si terrà agli albori del mese di dicembre, è tempo di volgerci al recente passato e fare un’analisi sul percorso sin qui compiuto dall’apripista della classifica piloti. #EssereMercedes, rubrica che si era presa una pausa nella settimana ferragostana, ritorna oggi per mostrare che quello osservato fino a questo momento, numeri alla mano, è il miglior Lewis Hamilton di sempre.
Fino alla pausa estiva si sono disputati dodici Gran Premi. Il dominio della Mercedes è stato evidente e quasi incontrastato. La W10 ha portato a Brackley ben dieci vittorie di tappa, condite da sei doppiette. Cinque delle quali nelle prime cinque gare. Col succedersi dei GP la preponderanza tecnica delle Frecce d’Argento si è leggermente ridimensionata, per due fattori:
Venendo al cuore di questo scritto, quindi ai numeri, sono otto i trofei del vincitore che Hamilton aggiunge alla sua già pingue bacheca. Un’incidenza percentuale del 67%. Un qualcosa senza precedenti nella carriera del talento di Stevenage. Nella tabella riassuntiva qua sotto riportata si può innanzitutto osservare un dato particolare: Hamilton riesce a vincere in ogni stagione delle tredici alle quali ha finora preso parte.
A scendere ancor di più nello specifico si evince un altro elemento: almeno un trionfo arriva nella prima metà del campionato. Questo dato, unito al totale dei gradini più alti conseguiti fino alla pausa estiva, confuta una vulgata comune sul britannico, ossia quella che racconta di un driver che parte sovente in sordina. La sensazione è questa, ma i numeri dicono altro: delle 81 vittorie totali ottenute dal penta-campione, ben 46 sono arrivare prima della sosta agostana. Sul dato, naturalmente, pesa in maniera determinante ciò che si verifica nel 2019 in corso, anno in cui il “44” sta facendo incetta di allori.
Visivamente si può osservare un’evidenza interessante: nell’era turbo-ibrida Hamilton è stato molto costante nella prima metà del campionato. Dal 2014 al 2018 ha ottenuto 24 vittorie. Cinque per anno, col solo 2017 in cui ne guadagna quattro. Come abbondantemente dimostrato è l’annata in corso ad essere deviante poichè è un’eccezionalità nell’intera carriera del pilota britannico.
Alternante – e meno abbondante di successi – è stato l’andamento riscontrabile quando Hamilton non ha avuto tra le mani una vettura in grado di consentirgli di lottare per il titolo. Dal 2009 al 2013 ha ottenuto un totale di sette vittorie con un andamento perfettamente altalenante: 1-2-1-2-1. Per ritornare a un numero di vittorie più sostanzioso bisogna andare a ritroso fino agli anni d’esordio in McLaren-Mercedes. Si può vedere che in ogni campionato del mondo che ha portato a casa ha ottenuto almeno quattro primi posti prima della pausa estiva. Ecco perchè il bottino incamerato nel 2019 lascia pensare, con pochi margini di errore, che l’ottenimento della sesta corona è quasi una formalità che potrebbe verificarsi aggiungendo alla striscia poche altre affermazioni.
L’impronta che Hamilton sta apponendo su questa stagione è riscontrabile dal grafico che mostra l’incidenza percentuale delle vittorie in base al numero di gare disputate fino alla barriera del Gp ungherese che fa da spartiacque ai campionati. Per la prima volta in carriera Hamilton sfonda e supera abbondantemente la soglia del 50% delle gare messe in carniere. Nella stagione 2018, chiusa col record di punti per la Formula Uno, il campione del mondo superava appena il 40%. Quest’anno si attesta su uno spaventoso 67%. Perchè è potuto accadere ciò? quattro fattori:
Dunque, come dimostrato, quello che fa scorribande sui tracciati del carrozzone della F1 in questo 2019 è il Lewis Hamilton più forte di sempre. Lo dice la matematica che è una scienza difficilmente confutabile. L’obiettivo del trentaquattrenne di Stevenage è chiaro: conquistare il sesto mondiale avvicinandosi sensibilmente alle 91 vittorie di Michael Schumacher (per ora è a -10 dal target). Con la volontà, magari già l’anno prossimo, di ottenere anche la settima corona d’alloro per proiettarsi nell’Olimpo e diventare, numericamente, il più grande di sempre.
Foto:
Alessandro Arcari – @berrageizf1
Mercedes F1 AMG