La prima parte del campionato 2019 della Ferrari non è certo andata secondo i piani. Un progetto tecnico non all’altezza delle aspettative, “aggravato” dal reiterato strapotere Mercedes, ha reso tutto maledettamente difficile. Oltre alla competitività del team di Brackely, a mettere i bastoni fra le ruote ecco la Red Bull capace, a suon di ottime prestazioni, di scalzare la Rossa (per ora) dal secondo gradino assoluto in termini prestazionali.
La casella ferrarista delle vittorie marca ancora zero, nonostante le tre pole position (2 per Leclerc, 1 per Vettel) e alcune buone prestazioni sfoderate. Insomma, al di là delle frasi di circostanza di Binotto la sofferenza c’è… ed è più che evidente. L’impressione è che l’ambiente Ferrari si sia gradatamente incupito. E la speranza, almeno, di un’ipotetica vittoria, pare aver lasciato spazio all’immobilità della rassegnazione.
Talvolta, per cercare di ottenere il bottino pieno, anche quando il mezzo meccanico non era all’altezza, i piloti della Rossa hanno spinto oltre il limite, incappando in errori evitabili in altre circostanze.
Sotto questo profilo, Sebastian Vettel fa autocritica, considerandosi parte in causa della stagione fallimentare del team di Maranello.
“In differenti occasioni non ho fatto il lavoro migliore, devo ammetterlo ed essere sincero. In futuro cercherò di concentrarmi di più, per migliorare nella seconda parte della stagione”, dichiara il tedesco riconoscendo i propri demeriti.
“In tutta onestà, devo dire che il mio inizio è stato abbastanza altalenante”, ribadisce Sebastian che poi confessa: “Forse le ultime due gare prima della sosta sono andate un po’ meglio, ma nei primi round mondiali ho faticato di più”.
Dopo aver “vuotato il sacco”, Sebastian guarda avanti, parlando delle aspettative che il team nutre per il prossimo futuro.
“Sotto diversi punti di vista, classifica, posizioni e distacchi presi nell’ultima gara, è chiaro che non siamo affatto dove vorremmo stare. In queste aree, rispetto alla concorrenza, siamo parecchio indietro” racconta il pilota della Rossa.
Nonostante gli evidenti problemi, il tedesco non molla, descrivendo un ambiente Ferrari unito nella lotta, voglioso di migliorare al più presto.
“Stiamo lavorando tutti molto duramente, analizzando ed affrontando questo momento. Di sicuro quello che non manca è il forte impegno. Tutti noi siamo molto appassionati, quindi penso che restare calmi e concentrati sia la cosa migliore. Dobbiamo fare il nostro dovere cercando di recuperare terreno il più presto possibile”, conclude il ferrarista.
“Belle” e usuali parole di circostanza, anche se francamente inutili. Troppe volte quest’anno abbiamo ascoltato questa “cantilena” da parte di piloti e tecnici. A volte, dipingendo una situazione tragicomica, sembrano “quasi contenti” di ammettere le proprie colpe, con quel sorriso abbozzato sulle labbra di chi, ritenendosi incapace di reagire, debba fare quasi tenerezza al pubblico.
In realtà, quello che la Ferrari ha dimostrato, nella stagione in corso, è una completa incompetenza strutturale, figlia di una disorganizzazione aziendale ormai cronica. I vertici della società, dopo la prematura e inaspettata dipartita di Marchionne, sembrano non avere la minima intenzione di provare ad invertire il “trend” negativo. Ma, probabilmente, non saprebbero neanche da dove iniziare.
D’altronde, fino a che ci sarà il Vettel di turno davanti ai microfoni, sarà sempre tutto sotto controllo. Del resto, a pensarci bene, il lavoro di gruppo è essenziale. Ti permette sempre di dare la colpa a qualcun altro…
Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Foto: Ferrari
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Vettel direttore tecnico confermato?