Metà agosto. L’Europa è sferzata da un’ondata di caldo africano con pochi precedenti. Ma a ribollire non è solo il Vecchio Continente. Ad ardere è anche il mercato piloti della Formula Uno, letteralmente agitato da voci incontrollate, rumors e scenari che in alcuni casi sembrano usciti dalla penna di un autore di romanzi fantasy. In questo panorama variegato vi sono delle certezze dalla quali potrebbe scaturire, da un momento all’altro, un effetto domino inarrestabile che sconquasserebbe le attuali line-up delle scuderie. E’ notizia di ieri quella dell’avvicendamento tra Pierre Gasly e Alexander Albon che sono andati a scambiarsi le casacche. Questa situazione potrebbe riverberarsi nell’ambiente Mercedes e soprattutto su chi ultimamente sta rendendosi protagonista di prestazioni non proprio rimarchevoli. Valtteri Bottas: un futuro da scrivere. Al più presto. Perchè il ventaglio delle alternative si restringe sempre più.
Apparentemente sembra non esistere un legame tra il destino del finlandese e la Red Bull. Ma ci sono più aderenze di quelle che si possono immaginare. Valtteri non è al sicuro in seno al suo team: Esteban Ocon allunga minacciosamente la sua ombra e a dirigere il fascio di luce c’è proprio chi volle Bottas in Mercedes tre anni fa, Toto Wolff. Il manager austriaco ha manifestamente aperto all’ipotesi di un avvicendamento interno che di fatto metterebbe il finnico con le spalle al muro. Con una Ferrari che riconferma Vettel e Leclerc e una Red Bull sistematasi 24 ore fa, lo spazio di manovra del “77” si fa molto esiguo.
Eppure lui continua a predicare calma. In un’intervista rilasciata alla colonne di Ilta-Sanomat, uno dei maggiori quotidiani finlandesi, Bottas si è detto sicuro di avere un paracadute: “Nonostante i pessimi GP di Germania e di Ungheria, nei quali sono stato molto sfortunato perchè potevo lottare per la vittoria, la mia situazione non è cambiata. Sono tutt’ora in attesa di ricevere notizie dal team. Ora non posso aggiungere altro – ha continuato il ventinovenne di Nastola – nè lo farò finchè non vi sono informazioni più chiare. Ma ritengo che tutto andrà bene, in un modo o nell’altro“.
In realtà, a ben guardare le cose, Bottas ne avrebbe di motivi per sentirsi tutt’altro che tranquillo. Dovesse Wolff decidere di promuovere Ocon (a proposito, la decisione è attesa tra Spa Francorchamps e Monza) non resterebbero che scuderie di secondo livello per l’ex Williams. Guardando tra i motorizzati Mercedes, il team di Grove sarebbe una bocciatura clamorosa dal sapore della stangata. La Racing Point, con Stroll blindato dalla parentela diretta che ha col proprietario del team, dovrebbe silurare un sempre affidabile Perez e puntare su un driver che comunque percepisce un ingaggio di quelli grossi.
Insomma, la matassa è tutt’altro che semplice da districare. Il nodo è quasi gordiano e la sua soluzione passa per tre momenti che non è detto si verifichino:
1. Bottas fa una seconda parte di campionato di livello altissimo, tale da convincere Wolff a tenere in ghiacciaia Ocon. Scenario difficile perchè il manager austriaco potrebbe presentare il benservito al finnico già in Belgio, a fine agosto;
2. Albon fallisce in Red Bull con un contestuale cattivo adattamento di Pierre Gasly in Toro Rosso che non consentirebbe il ritorno del francese a Milton Keynes. Panorama talmente ingarbugliato e cervellotico che non pare avere fondamenta concrete;
3. Un clamoroso, imprevedibile e rumorosissimo addio di Sebastian Vettel alla Ferrari che potrebbe affiancare a Charles Lecerc un pilota affidabile ed incline ad accettare anche il ruolo di fido scudiero. Ma non v’è nulla che lasci pensare che questo contesto possa divenire reale.
insomma, per Valtteri è un’estate ricca di dubbi, ansie e timori che emergono nonostante dichiarazioni improntate alla calma serafica. Il pentolone bolle e il coperchio è pronto ad esplodere. Chissà se Bottas ne uscirà indenne.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto:
Alessandro Arcari – @berrageizf1
Mercedes F1 AMG