La Ferrari per confermarsi, la Mercedes per ritornare a brillare, la Red Bull per affermare il ruolo di outsider nonostante la Spada di Damocle della penalità per i suoi alfieri causata della sostituzione delle power unit Honda. Questi i temi delle qualifiche del Gp di Russia, sedicesimo appuntamento di una stagione 2019 che, iniziata sotto le insegne della Stella a Tre Punte, si è repentinamente ribaltata nei rapporti di forza dopo la superba ascesa post estiva della Ferrari.
Il turno di qualifiche si disputa su una pista illuminata dal sole. E questa è la prima notizia visto che si preannunciava pioggia. Le condizioni sono, quindi, le medesime del terzo turno di libere dominato dalle due SF90. Ed è proprio la Rossa di Charles Leclerc a prendersi la pole position (tempo di 1’31”628), la quarta di una striscia fantastica avviatasi in Belgio e che non conosce stop. Il monegasco costruisce il giro perfetto nei primi due settori tenendo bene anche nel terzo che è appannaggio della Mercedes. Altro capolavoro di un pilota che si sta imponendo sempre più come leader della squadra. A completare la prima fila troviamo, un po’ a sorpresa per come erano andate le cose sino nei turni di libere, Lewis Hamilton che paga mezzo secondo nel solo primo settore. Una W10 che mantiene un leggero vantaggio nei tratti guidati ma che, nel complesso, non riesce più ad essere dominante come accadeva nella prima parte di campionato. Domani il campione del mondo sarà stretto nella morsa rossa e partirà con un “gomma di svantaggio” rispetto ai rivali ferraristi.
Ad aprire la seconda fila troviamo Sebastian Vettel che non riesce ad avere la meglio sul compagno di squadra a causa di un terzo settore nel quale non si è espresso al meglio. Cosa che si è sistematicamente verificata in tutti e tre i turni di prove libere. In ogni caso la Ferrari ha di che gioire perchè la prima parte di campionato è ormai un brutto ricordo. L’equipe diretta da Mattia Binotto ha fatto gli straordinari ed ha restituito ai piloti una vettura performante in ogni condizione. Peccato che il recupero sia arrivato in ritardo poichè l’annata poteva avere tutt’altro epilogo. Ma, guardando al futuro, c’è di che essere fiduciosi. Il quarto tempo è di Max Verstappen che subirà l’arretramento di cinque posizione per la sostituzione della power unit. Ma su un circuito che consente i sorpassi le chance di podio del talento olandese non debbono considerasi nulle.
Quinto tempo per un Bottas che, da specialista della pista russa, delude per due assalti in Q3 mal condotti. Un errore nel primo tentativo; un secondo addirittura abortito per un’altra topica. Continua il periodo opaco del finlandese che a questo punto deve seriamente guardarsi le spalle dal duo ferrarista che si fa sempre più minaccioso. Sainz segue l’alfiere della Mercedes a confermare che la McLaren, fresca di accordo con la Stella a Tre Punte per il 2021, è una monoposto ben concepita. Tant’è che Lando Norris ottiene si prende l’ottavo crono. Tra i due portacolori di Woking troviamo la Renault di Nico Hulkenberg che vince il duello intestino con Daniel Ricciardo che chiude la prima decina. Nono crono per Romain Grosjean che non aveva iniziato bene il week end russo ma che sta andando in crescendo.
La seconda parte della della lista dei tempi si apre con Pierre Gasly estromesso dalla Q che conta per 50 millesimi. Una prestazione comunque positiva per il francese che, tornato in Toro Rosso, sembra aver ritrovato la verve dell’anno passato. Da sottolineare che il ventitreenne di Rouen, così come tutti gli altri motorizzati Honda, subirà l’arretramento in griglia di partenza di cinque posizioni. Dodicesima è la Racing Point di Sergio Perez. Il messicano vince l’ennesimo duello con Lance Stroll che ottiene il quindicesimo crono. Siamo su un insindacabile 15 – 1 in favore del messicano che molto dice della stagione del canadese. A frapporsi tra i due alfieri della ex Force India troviamo Antonio Giovinazzi, che batte ancora Raikkonen confermando il momento molto favorevole, e un Kevin Magnussen molto staccato da un buon Grosjean.
Primo degli eliminati alla fine della Q3 è Kimi Raikkonen autore, fin qua, di una trasferta russa veramente anonima. Il finlandese, estromesso dalla Q2 dal compagno di squadra per 85 millesimi, paga le modeste performance di una Alfa Romeo molto in sofferenza tra i muretti di Sochi. Alle spalle dell’ex campione del mondo troviamo la coppia Williams: George Russell – non più una notizia – tiene ancora alle sue spalle Robert Kubica che si era girato senza conseguenze durante il suo primo assalto.
Penultimo tempo per Alexander Albon che, nel suo tentativo con gomme soft, va in testacoda in Curva 13 e mette a muro la sua RB15. Nulla da fare per il thailandese che partirà in penultima posizione. Dopo un positivo esordio a Spa Francorchamps l’ex Toro Rosso sta è in piena fase calante, soffrendo, come era accaduto a Pierre Gasly, un compagno di squadra scomodo ed ingombrante come Max Verstappen. Per ora il rimpasto operato da Helmut Marko non ha dato i frutti sperati e per l’anno prossimo sembra nuovamente tutto in discussione per il secondo sedile del team di Milton Keynes. Chiude il plotone Daniil Kvyat che non ha preso parte alle qualifica per l’ennesima defaillance della sua power unit Honda. Il driver casalingo conta, domani, di invertire la rotta in un fine settimana finora avaro di soddisfazione e nel quale la sfortuna è sembrata accanirsi.
La gara scatterà alle 13:10 ora italiana con una Ferrari che a questo punto si candida seriamente al poker di vittorie dopo quelle di Spa, Monza e Singapore. Anche se bisognerà capire quel è la strategia di gomme vincente. Se le due Rosse hanno passato la tagliola della Q2 con gomme Soft, le Mercedes partiranno con pneumatici a banda gialla. Questa differenza potrebbe essere la discriminante vincente.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto:
– Alessandro Arcari – @berrageizf1
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