Formula 1

La doppietta del cuore…

La doppietta del cuore…

Archiviata Spa-Francorchamps, che oltre a regalare la prima vittoria a Leclerc ci ha ricordato quanto il Motorsport possa essere pericoloso, è già tempo di voltare pagina. Il Gran Premio d’Italia, evento da sempre ricco di emozioni, è oramai alle porte. Monza è per antonomasia il tempio della velocità, circuito unico nel suo genere. Il record di velocità appartiene a Juan Pablo Montoya con i suoi 370 Km/h… anche questo è Monza.

La passione che si respira nel Gran Premio di casa, per la Formula Uno e per la Ferrari, è unica nel suo genere, simboleggiata dalla storico striscione a forma di cuore rappresentante il Cavallino Rampante, che i tifosi della rossa esibiscono sotto il podio.

Storie e aneddoti se ne potrebbero raccontare a bizzeffe, tanto da poter scrivere un libro. Poiché quest’anno si festeggiano i novanta anni della fondazione della scuderia Ferrari, ci tengo a riportare alla memoria un’edizione che mi sta particolarmente a cuore. Il ricordo è ancora vivo, sebbene all’epoca fossi solo un bambino. Correva l’anno 1988 e la storica scuderia si apprestava a disputare il Gran Premio di casa con il lutto nel cuore, visto la triste scomparsa di Enzo Ferrari. Sono sicuro che se avesse saputo come sarebbe andato a finire la gara di quell’anno, avrebbe chiesto al buon Dio di attendere ancora la sua dipartita; in modo tale da potersi godere una fantastica doppietta.

Ayrton Senna – Alain Prost

In quel periodo la Ferrari stava subendo qualcosa di analogo al presente, visto il dominio assoluto da parte della McLaren di Senna e Prost. Tutte le piste del mondiale erano, per ”the magic” ed “il professore”, cosi come succede oggi con Mercedes, terreno di caccia per i piloti del team inglese, capaci, con la loro destrezza al volante, di non lasciare neanche le briciole agli avversari. La stessa Monza recitava un copione già scritto, con Ayrton ed Alain abili nel monopolizzare la prima fila, seguiti dalle due Ferrari di Berger ed Alboreto.

Al via le posizioni rimangono inalterate, fino a quando non succede l’impensabile: a metà gara il propulsore giapponese della McLaren di Prost cede, regalando un momentaneo podio ai due ferraristi, oltre che punti pesantissimi al brasiliano in ottica mondiale. Ormai la vittoria di Senna sembrava cosa praticamente fatta, quando improvvisamente accade un altro clamoroso colpo di scena: l’incomprensione tra il pilota McLarenSchlesser durante il doppiaggio di quest’ultimo provoca una collisione, che costringe Ayrton al ritiro. L’autodromo nazionale di Monza esplode in un delirio di gioia, come non succedeva da anni.

Louis Schlesser colpisce Ayrton Senna – Gran Premio d’Italia 1988

Doppietta Ferrari nel Gran Premio di casa a poche settimane dalla morte di Enzo Ferrari. Nemmeno uno sceneggiatore professionista avrebbe osato immaginare tanto. Ricordo ancora quel cuore immenso che tutti i tifosi sventolavano dalla gioia, lo stesso cuore che mi auguro che tutti noi possiamo rivedere sotto il podio, con una Ferrari nuovamente vincente.

Michele Alboreto – Gerhard Berger – Ferrari F187/88C – Gran Premio d’Italia 1988

Purtroppo la SF90 è un progetto fallace, eppure in piste come quella brianzola può dire la sua eccome. Farebbe il paio, con la grande vittoria di Charles ottenuta la settimana scorsa, proprio in un tracciato veloce (sebbene con caratteristiche differenti) come quello belga. Mi auguro che sul gradino più alto questa volta ci sia Vettel, in quanto, alla stregua di Charles, merita una vittoria reale, perché sta dando tanto alla scuderia; sebbene la monoposto non lo asseconda.

P.s.

Un piccolo ed umile pensiero lo rivolgo a tutti coloro si troveranno a Monza, esortandoli a non fischiare nessun pilota indipendentemente dalla tuta che indossano. Lasciamo il tifo da stadio fuori dagli autodromi.

Buon GP a tutti.

Autore: Vito Quaranta – @quaranta_vito

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Vito Quaranta