La Mercedes ci teneva dannatamente ad infliggerci l’ennesima bastonatura. Dai, lo sapete e lo sappiamo tutti. In casa nostra. Perché il potere delle immagini, dei simboli, è tutto. Voi fate la festa, e noi vi facciamo la festa. Me li immagino, lo so. Li conosco. Sono avversari leali ma feroci e determinati. Non lasciano nulla al caso: se possono darti il colpo di grazia, non ci pensano due volte. La festa grigia, d’altronde, era apparecchiata. Secondi e terzi dopo gli ultimi surreali minuti della Q3. I due portacolori della stella a tre punte erano pronti a fare un solo boccone del giovane monegasco domenica. E come… se il tavolo era apparecchiato! Toto, sornione, pregustava la doppietta, se la sentiva. Hamilton era lì, come un’ombra. Le dichiarazioni tranquille, i sorrisi, il linguaggio non-verbale. Non c’era alcuna preoccupazione. D’altronde il passo in gara era migliore e già l’anno scorso avevano giocato al gatto col topo…
La festa era apparecchiata, la tavola imbandita proprio qualche giorno dopo la festa rossa a Milano. Te lo immagini: che smacco! Magari avrebbero fatto pure la solita parata con l’ordine via radio. A casa dei rossi. A casa nostra. Pensavano: Che botta! Lo vedi come li sistemiamo questi italiani, ancora una volta…
Figurati i primi giri, come se la sono goduta. Vettel si è tolto subito dagli specchietti di Bottas, “suicidato” e rientrato da folle. Solo come pochi. Quasi abbandonato da tutti. E allora, cosa vuoi che accada se non la solita doppietta monzese a tre punte, davanti alla marea rossa? E invece. E invece arriva la variabile che non ti aspetti. Quel dannato numero 16 che non vuole lasciarti campo libero. 2, 3, 5, 6 decimi, sempre lì davanti. Dannazione!
Quello lì che ti dice che per superarlo devi passargli sopra, che non si fa affatto intimidire…
E poi, all’ultimo, realizzi che no, stavolta niente parata. Ti devi accontentare della doppietta dei perdenti. Per almeno per due gare di fila, poi magari tornerà il solito meritato dominio, hai visto gli scarichi di una monoposto italiana, hai sentito il rombo della sua power unit. Senza riuscire a prenderla.
Leclerc. Voto: FEBBRE. Ok, è il predestinato (sostantivo che a me non piace tanto), ok è dannatamente veloce, ma vederlo in azione per tutto il gran premio, in quel modo, beh… è uno spettacolo assoluto. E lo abbiano noi, in casa nostra. E quella gioia, per quella impresa a suo modo storica, ci resterà un bel po’ dentro. Grazie!
Bandiera bianconera. Voto: quando l’analogico batte il digitale. Sembra la scoperta dell’acqua calda. L’avevano annunciata. E funziona. Se un episodio è al limite del regolamento ma non danneggia nessuno, ti avvisano. Credo che i piloti potranno darci grande spettacolo. Era ora!
Vettel. Voto: 3. Dall’esterno, tensione palpabile. Domenica era al limite. Lo sappiamo, la SF90 non gli si adatta per nulla. Il problema è che quando tutto ti gira male, ti gira male davvero. Quindi non solo sbagli in solitaria, ma fai danni assurdi. Penalizzazione giusta, gara andata e soprattutto il rammarico di non aver potuto dare una mano alla squadra. Eppure, eppure io credo in Sebastian. Soprattutto ora. Ho tuttavia l’impressione che il team non lo protegga quanto necessario. Vettel non è un problema. Vettel è un quadricampione del mondo. Non mi aggiungo alla canea dei detrattori urlanti, mentre rispetto chi lo critica con cognizione di causa (e ci sono motivi per criticarlo). Ma mi sento libero di pensare (e sperare) che questa brutta parentesi finirà. E poi voglio vedere Bottas e Hamilton lottare con tutti e due i piloti della Ferrari al top…
Toto. Voto: divertimento. Vederlo rosicare, dire e non dire, lanciare e ritrattare, fare la battuta sardonica è uno spasso. A me piace un sacco il manager austriaco e lo troverei perfetto per il timone della Rossa, ma se deve restare in casa Mercedes, mi piacerebbe vederlo rosicare per due o tre anni. Sportivamente, s’intende. Non accadrà, lo so (troppo forti), ma lasciatemi almeno sperarlo.
Hamilton. Voto: Boh.
Ho difficoltà a capire l’Hamilton uomo, mentre non ha alcun dubbio nel talento stratosferico del pilota. Succede per tanti campioni d’altronde. Lewis ha anche il “vizio”, secondo me non proprio bello, di dire una cosa al diretto interessato e dopo, nelle interviste, di dirne un’altra. E poi magari, dopo, di ritornare alla prima “posizione”. Leclerc è come Max e come tutti i giovani che spingono per arrivare e detronizzare il re. Nessuno sconto. E Lewis se ne sta accorgendo.
Bottas. Voto: Cortoricuito. Ma povero, tu gli dici di prenderti la vittoria, e me lo mandi in tilt caricandolo di pressione e facendolo sbagliare! Quando Lewis è andato lungo, Alberto Sabatini ha tweettato: se Lewis non c’è riuscito, ci deve riuscire Bottas? Ho cominciato a sperare…
Mossa alla Hamilton di Lecerlc in conferenza stampa (arrivare in ritardo): Ops!
Sarà stato casuale, ma io ci vedo una certa malizia e “bastardaggine” (passatemi il termine). Pungoli psicologici. Vedremo se ho ragione.
Muretto Ferrari. Voto: 10. Per ben due gare hanno fatto tutto quello che c’era da fare. Ottimo. Anche la scelta della gomma bianca, che sembrava assai rischiosa, ha pagato. Speriamo che queste due vittorie siano il viatico per una gestione all’altezza di chi vuole vincere il titolo Mondiale. Non accadrà quest’anno, ma fare pratica aiuta.
SF90. Voto: 5. La mediocrità è legata alle speranza che avevamo su questa monoposto, ed alla triste realtà. Se tutto fosse filato liscio, forse avremmo avuto in carniere non due ma quattro o cinque vittorie. Poco cambiava per il risultato finale, molto per l’onore. Il primo progetto supervisionato e seguito da Binotto (non è lui che progetta ovviamente, lo sappiamo) si è rivelato un mezzo disastro. Godiamoci queste due vittorie perché da qui sino alla fine del mondiale, fatti salvi aggiornamenti funzionanti (in quel caso dovremmo accendere un cero in Chiesa, rigorosamente rosso), non credo vedremo altre vittorie di questa strana monoposto, di questo strano missile senza carico.
“Storica” Q3. Voto: meglio stendere un velo pietoso…
Regia internazionale. Voto: mi prudono le mani. Avrei in mente più di una punizione corporale per chi ci rompe i cosiddetti con camera car random, replay ed altro, mentre davanti se le danno di santa ragione…
P.S.: pensiero personale. Marchionne si sarà fatto una risata compiaciuta da lassù. Ma Biagio secondo me qualche cavallo in più, a Leclerc, lo ha dato. E qualche folata di vento improvvisa ha fatto fare qualche errore di troppo al re nero ed a Bottas. Voglio immaginarla così. Grazie babbo. Per tutto.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Si ringraziano come sempre @FormulaHumor e la pagina FB Le cordiali gufate di Gianfranco Mazzoni.