Singapore GP: Ferrari conquista Marina Bay
Doppietta Ferrari in un Gp di Singapore anomalo nel ritmo prima e segnato dalla safety car nella seconda parte. Un risultato assolutamente non prevedibile e immaginabile alla vigilia del weekend, che dimostra l’impressionante progresso fatto dalla Ferrari alle ultime tre gare. Andiamo a riviverlo insieme.
In partenza Leclerc stacca molto bene, prendendosi immediatamente un po’ di margine, aiutato anche da due attacchi di Vettel ad Hamilton nelle prime curve, ma l’inglese resiste tenendolo all’esterno. Dietro, grande e immediato recupero di Ricciardo che guadagna cinque posizioni allo start, prendendosi molti rischi: il più grande con Russell, con cui si tocca, nessuna conseguenza per lui, ma ala anteriore rotta per il pilota della Williams. Altro contatto: Hulkenberg prende Sainz, forandogli la posteriore sinistra e condannandolo ad una gara compromessa.
I primi sedici giri scorrono a ritmo lento, ben 13 secondi più alto della pole position, Leclerc fa lift and coast prima e usa una mappatura di risparmio carburante medio dopo, e il suo ritmo, con il target time fissato sul minuto e 49 secondi, viene dettato dal suo ingegnere dai box, così il gruppo continua compatto.
Nel frattempo, specchio dell’andamento anomalo della gara, i primi a fermarsi sono coloro che erano partiti con la gomma media, Perez e Raikkonen. Dal diasettesimo giro a Leclerc arriva il via libera per spingere e i tempi vanno sul minuto e 47 secondi. Un giro dopo il leader della gara si prende un rischio notevole toccando un muretto.
Tornata numero 20: si fermano in contemporanea Vettel e Verstappen, gomme bianche per entrambi; il giro successivo tocca a Leclerc, ottima sosta solo in due secondi e quattro decimi, pneumatici duri anche per lui. Leclerc rientra in pista in ottava posizione di un soffio dietro a Vettel. Charles chiede via radio ripetute spiegazioni alla squadra, gli rispondono di restare concentrato perché la mossa è stata studiata sulla strategia di Hamilton. Seguono giri di tensione, con le Ferrari nel traffico, Hamilton che continua su un’altalena di tempi e Verstappen che dietro si avvicina alle rosse.
Al 26esimo passaggio Hamilton rientra, monta gomme bianche e torna in pista davanti al suo compagno, che si era fermato tre giri prima, in ottava posizione , sette secondi dietro alle Ferrari. Leader della gara è Giovinazzi, seguito da Gasly, non avendo ancora entrambi effettuato la sosta. Vettel inanella una serie di sorpassi molto decisi: Ricciardo, Gasly (con cui si prende un rischio non trascurabile al fine di mettere insieme più vantaggio possibile su Leclerc) e infine Giovinazzi, prendendo la testa. Dietro Charles deve sudarsi ogni posizione e perde rispetto al tedesco e, quando riesce a terminare la stessa sequenza di sorpassi, è secondo, ma distaccato di 6 secondi e sei.
Nel frattempo, Giovinazzi viene inspiegabilmente lasciato fuori con gomme ormai compromesse e viene passato innumerevoli volte: quando tocca a Ricciardo, i due si toccano. In contemporanea, Leclerc fa segnare due giri veloci.
La gara viene rimessa in discussione al giro 36 per un contatto fra Grosjean e Russell, in cui il giovane inglese ha la peggio, andando a muro: esce la safety car e il gruppo si ricompatta. In Ferrari è tutto un fiorire di discussioni via radio: Leclerc è molto infastidito per non essere stato fermato per primo ai box mentre era in testa al GP e se ne lamenta, chiedendo se gli sarà possibile attaccare Vettel. Gli rispondono di sì, ma di farlo con ragionevolezza, visto che Charles da dopo il pit non è per niente calmo. Vettel domanda se non possa usare la safety per fermarsi, ma dal box replicano che perderebbe troppe posizioni a farlo e gli comunicano che, alla ripartenza, sarà gara libera contro Charles.
La safety dura 5 passaggi e rientra a 21 dal termine, con queste posizioni: Vettel, Leclerc, Verstappen, Hamilton e Bottas. Gasly supera Stroll per l’undicesimo posto; lo passa, e molto bene, anche Giovinazzi, poi il canadese patisce una foratura all’anteriore sinistra. Il momento negativo per le Racing Point continua con il ritiro di Perez che causa una nuova safety car, visto che è costato ad abbandonare la sua vettura lungo il circuito.
Al 48esimo giro si riparte, mancano 26 minuti al termine del limite delle due ore; ci sono stati altri team radio in cui Leclerc scalpita, dalla squadra gli ribadiscono che la gara è libera, ma che la priorità è portare a casa la macchina. Il nuovo via libera alla gara, però, dura pochissimo: Raikkonen viene passato da Sainz e Giovinazzi; ci prova anche Kvyat ma entra in contatto con il finlandese costringendolo al ritiro, esce un’altra safety car, la terza. Alla ripartenza, mancano 10 giri alla fine; Giovinazzi passa entrambe le Haas, entrando in zona punti in decima posizione.
Vettel spinge molto al 54esimo giro, creando un gap di un secondo e un decimo su Leclerc che, da parte sua, ci mette tutto: il distacco va ad elastico appena sopra e sotto il secondo, entrambi disputano giri da qualifica. Hamilton che, fra le prime posizioni è colui che ha le gomme più fresche, spinge per cercare di guadagnare su Verstappen e portarsi in zona DRS. Dietro, è battaglia per la settima piazza fra Norris e Gasly, entrambi autori di un ottimo GP. Vettel continua a inanellare giri veloci, mentre Leclerc, a 6 giri dalla fine, accusa una lieve flessione nei tempi.
Finisce cosi, con Vettel che si è imposto meritatamente: la chiave della sua vittoria sono stati i sorpassi effettuati con decisione e velocità dopo il pin stop di Leclerc e l’ultima fase di gara in cui ha spinto facendo la differenza.
Aurtore: Elisa Rubertelli – @Nerys__