Formula 1

Singapore sling

Per chi non lo conoscesse Il Singapore Sling è un cocktail alcolico piuttosto intenso, inventato nel 1915 al ‘Raffles’ di Singapore. Per la cronaca l’ho assaggiato proprio lì, e vi assicuro che è da perdere la testa. Non voglio divagare troppo, parliamo della gara. Ferrari ha realizzato una splendida doppietta, e la testa (della corsa) non l’ha mai persa, Giovinazzi a parte. Bravo Antonio e “chissenefrega” per una volta della strategia! Sotto le luci della città del leone, in questo caso non è stata un’allucinazione da Singapore sling.

Lo possiamo definire senza problemi il risultato più clamoroso e inatteso degli ultimi anni. Proprio qui…dove nel 2017 ci fu uno degli episodi più agghiaccianti della storia Ferrari. E nel 2018, ironia della sorte, l’inizio della fine. La ormai nota spaccatura interna tra Binotto e Arrivabene, causa di un lavoro non eccezionale nella parte finale del mondiale, così come nel progetto 670. Pagato poi proprio ad inizio anno…

Siamo passati da chi discuteva sulla permanenza o le capacità di Binotto di Team Principal a tre vittorie consecutive. Ad osannarlo perché ha sbrogliato il bandolo della matassa in fabbrica e in pista, e perché, con quel fare da “papà”, sa mettere il ‘punto’ quando serve. 

Una consistenza e continuità del pacchetto piloti-muretto-vettura che non si vedeva da anni. Ma parlerò dopo dei piloti.

Charles Leclerc, Iñaki Rueda e Sebastian Vettel sul podio di Singapore 2019

Mi piace soffermarmi prima sul grosso lavoro, mirato ed efficace, di chi in fabbrica ha saputo rimettere le mani in corsa sulla SF90. La chiave di volta è nell’effetto domino cominciato con l’istallazione della Power Unit 3, che ha messo a posto consumi ed erogazione (Spa-Monza), favorendo (al momento giusto) il pacchetto da alto carico che ha migliorato tutto ma senza penalizzare i punti forti. In Ferrari erano fiduciosi da mesi sulle novità, nonostante gli alti e i bassi.

Sapendo comunque di essere fuori tempo massimo per il campionato, si è deciso di investire già da tempo per due motivazioni precise. 

La prima, in ottica 2020, per ovvie ragioni è puramente tecnica. La seconda invece è più umana, cercando di fare gruppo per ottenere i risultati. Il clima è buono sin dall’inizio, vincere porta entusiasmo. Ne porta di più se prima hai sofferto. Una vittoria che non doveva esserci è arrivata perché tutto ha girato nel verso giusto. Si nota che qualche casella invisibile è andata al posto con la calma e la serenità di Binotto,nonostante gli errori, molti, nella prima parte. Ero convinto che Belgio e Italia non sarebbero state le uniche vittorie, le ultime spiagge. Ad ogni modo, a prescindere da quanto io ci credessi o meno, ammetto di non aver mai visto sovvertire un pronostico del genere, chiarissimamente tutto a favore di Mercedes e in parte di Verstappen

Evidentemente stavolta la scuderia di Brackey ha sbagliato qualcosa. Già a Sochi, prossimo weekend, vedremo se è stato un semplice episodio, oppure, come accennai tempo fa, la W10 ha raggiunto il limite di sviluppo, essendo già perfetta nella gestione gomme.

Arrivo quindi ai piloti.

Per motivi diversi, consiglio anche a loro un Singapore sling

Charles Leclerc si complimenta con Sebastian Vettel per la vittoria nel Gran Premio di Singapore

A Vettel per festeggiare a dovere, meritatamente. Perché quando un pizzico di fortuna arriva è oro…come un salvagente. La gara gli è venuta incontro, stavolta se l’è presa in maniera impeccabile. A Leclerc invece, sempre ammesso che ne abbia voglia, consiglio un Singapore sling per distendere un po’ i nervi. Avrà certo capito a freddo che in quella sosta ai box è girata così e basta. Il suo lato del muretto poteva farci poco. E comunque, diciamolo, andava benone a tutti anche così. 

E vi dirò sinceramente che, se potessi, tornerei proprio ora al ‘Raffles’, per un Singapore sling

Autore: Giuliano Duchessa@GiulyDuchessa

Foto: F1Ferrari

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Giuliano Duchessa