Formula 1

F1 2021: meno potere decisionale ai team?

F1 2021: meno potere decisionale ai team?


Team: un altro passo indietro. Il nuovo che avanza porta continui cambiamenti, non soltanto in fatto di regole. Oltre alle novità tecniche e sportive e alla definizione del budget cup, il 2021 investe anche la procedura decisionale. Parametri differenti per definire il concetto di maggioranza utile per votare i regolamenti futuri. L’ennesima rivoluzione che sembrerebbe portare a un’ulteriore perdita di potere da parte delle squadre. Secondo il sistema attuale, ogni modifica del regolamento deve essere necessariamente approvata dallo Strategy Group, in seguito dalla F1 Commission e, in ultimo, dal Consiglio Mondiale FIA che ne decreta l’approvazione. Una lunga sequenza di passaggi che complica le cose e comporta lungaggini burocratiche anche per quanto riguarda semplici modifiche. Si è quindi pensato di agire in modo da favorire una semplificazione delle procedure riformando l’intero apparato.

Via quindi Strategy Group e F1 Commission per creare una commissione unica composta da 30 membri aventi ciascuno diritto di voto. Di questi trenta, 10 saranno rappresentanti della FIA, 10 di Liberty Media e altri 10 rappresenteranno i team. Cambiamenti anche per quello che concerne il numero dei voti utile per deliberare le proposte. Si avranno due diverse soglie di maggioranza: una che necessità 25 voti a favore, l’altra che ne prevede 28. La piccola maggioranza riguarderà le decisioni in merito alla stagione successiva ed eventualmente anche a quella in corso, a patto però che la votazione abbia luogo entro il 30 aprile. Se entro tale data non vi sarà una delibera i voti a favore dovranno essere 28.

Certamente, rispetto ad oggi, potrebbe sembrare un’apertura. Si tratterebbe di avere un organo più flessibile. Va infatti ricordato che, con il sistema attualmente in vigore, per deliberare un nuovo articolo o per modificarne uno esistente, era necessaria l’unanimità tra gli aventi diritto. Il nuovo sistema quindi sembrerebbe apparentemente più ‘democratico’. Ma è davvero così? In linea teorica e negli intenti potrebbe anche rappresentare un indiscusso vantaggio, grazie a uno snellimento delle procedure che faciliterebbe la velocizzazione dell’iter decisionale e promuoverebbe la possibilità di variare o rivedere eventuali soluzioni in corsa.

Tuttavia sussistono alcune perplessità soprattutto da parte dei team minori, che percepiscono una sensibile riduzione del loro potere decisionale. Partendo infatti dal presupposto che FIA e Liberty Media siano coese e concordi e che i top team possano contare sulle loro squadre satellite, si arriverebbe presto a superare la soglia di 25 voti. Dunque, nel caso di un provvedimento favorevole ai big, appare quasi scontato che il nuovo sistema non favorirebbe una piena e consapevole libertà decisionale.

Otmar Szafnauer, team principal Racing Point

Timori che riguardano soprattutto il rischio di incorrere in costi più elevati e di veder soffocata la proliferazione di idee innovative. Come fa notare il team principal della Racing Point Otmar Szafnauer: “Diventerebbe per noi impossibile reagire di fronte a un cambio regolamentare a metà della stagione. Questo tipo di interferenze solitamente si risolvono con il denaro. La mancanza dell’unanimità renderà più difficile contrastare il vantaggio tecnologico delle altre squadre. Prima, per proteggersi, era necessario votare contro.”

Com’era prevedibile aspettarsi, ogni novità comporta entusiastiche adesioni e comprensibili scetticismi. Comunque è quantomeno apprezzabile l’idea di facilitare e rendere più immediate alcune decisioni che potrebbero rivelarsi fondamentali, in caso di regolamenti da rivedere. Prima, un solo voto negativo aveva il potere di bloccare l’intero sistema. Ora non si rischieranno più lunghi periodi di stallo legati ad un unico parere contrario. Ma siamo sicuri che questo possa bastare ad ottenere una struttura decisionale più equa e realmente scevra da condizionamenti esterni?

Autore: Veronica Vesco

Foto: F1Ferrari

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