Formula 1

Gp Messico 2019-Analisi Tecnica: Ferrari vs Mercedes

Gp Messico 2019 – Analisi Tecnica: Ferrari vs Mercedes


Il Gran Premio del Messico, quartultimo round del mondiale 2019, porta il Circus sulla retta finale del campionato. Malgrado il trionfo iridato di Mercedes, l’ennesimo, le gare restano comunque avvincenti. La Ferrari c’è. Lotta e ci crede. Non importa se i giochi sono fatti. Tutto questo rende comunque avvincente il finale di stagione. Arriva il Messico, interessantissima sfida tecnica. Ne abbiamo parlato in tutte le salse (click qui). I 2285 metri di altezza, con rispettiva rarefazione dell’aria, rende il week end messicano diverso dal solito. Si perché rispetto ad un tracciato collocato sul livello del mare, la densità dell’aria è superiore del 25%.

splendida cornice dello stadio nel circuito Hermanos Rodriguez

Le differenze, motoristiche ed aerodinamiche sono diverse. L’utilizzo di ali stile “Montecarlo” è necessaria visto la mancanza di spinta verticale, generata dalla perdita di un quarto di deportanza. Malgrado l’assetto super carico i valori di downforce sono paragonabili a quelli di Monza. Per questa ragione le vetture riescono a raggiungere velocità di punta pazzesche. Non dimentichiamo però le curve. Il terzo settore, del tracciato Hermanos Rodriguez, ne è ricco. In questa parte della pista, il rischio overheating è tangibile, capace di condizionare la corretta trazione delle vetture. 


Gp Messico 2019 – Analisi Tecnica : Mercedes 

In mattinata, grazie al pezzo di FUnoAT (click qui), abbiamo approfondito i temi legati alle power unit in Messico. Oltre la parte aerodinamica infatti, anche le unità motrici sono soggette alla peculiare ubicazione del tracciato messicano. La potenza dei propulsori scende del 25%, compensata, in questo caso, dal turbo. Quest’ultimo, controllando la pressione dell’aria immessa nella camera di combustione, aumentando la propria rotazione, ha la facoltà di “compensare” la perdita di performance. 

sistema di raffreddamento Mercedes W10

Il team di Brackley, utilizzando una specifica di turbo molto grande corre un rischio. L’esplosione dell’elemento data dall’utilizzo troppo spinto. Se aggiungiamo “l’handicap Mercedes” nel sistema di raffreddamento, descritto ampiamente nell’articolo FUnoAT di qualche giorno fa (click qui), possiamo capire la preoccupazione dei tedeschi. In questo senso, la filosofia della W10 che predilige un vantaggio aerodinamico rispetto alla superficie di scambio termico, può davvero fare la differenza. 


Gp Messico 2019 – Analisi Tecnica : Ferrari 

LA SF90 sembra non sbagliare più un colpo. 6 sono le pole position conquistate consecutivamente da Spa. I favori del pronostico, secondo molti, sono ancora per il team italiano. C’è però da tenere in considerazione un fattore. L’altitudine del circuito Hermanos Rodriguez, oltre a privare le monoposto di carico aerodinamico, diminuisce notevolmente anche il livello di drag.

La Ferrari SF90 in azione a Suzuka

In questo senso, l’ottimo coefficiente di penetrazione della Ferrari, arma fondamentale durante gli ultimi Gran Premi, potrebbe perdere parecchia efficienza livellando, sotto questo aspetto, le prestazioni.


Gp Messico 2019 – Analisi Tecnica : Conclusioni 

Dando un’occhiata alla passate edizioni, le vetture capaci di generare tanto carico sono sempre andate fortissimo su questa pista. Senza andare troppo lontani, pensiamo alla passata stagione quando, dopo la prima fila del sabato, Red Bull vince in “nonchalance” la gara con Max Verstappen. Ragionando su questo punto di vista le Mercedes, capaci di generare con fondo e corpo vettura tanta spinta verticale, potrebbero avere un vantaggio su Ferrari. Dall’altra parte la Rossa, grazie alla grande potenza del propulsore unita all’efficienza della parte ibrida, possono fare la differenza. Insomma, uno a uno palla al centro?

Autore: Alessandro Arcari @berrageizf1

Foto: Glenn Dunbar

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Zander Arcari