Formula 1

La rinascita di Sebastian Vettel

Dopo la sosta estiva la Ferrari sembra completamente un altro team essendo passata dal minuto preso a Budapest a fare 5 pole di fila e vincere 3 GP, perdendo le altre due gare a causa dell’affidabilità e per una partenza errata. Ma la notizia più positiva di questo scorcio di stagione per Maranello è sicuramente la rinascita di Vettel che, dopo un periodo veramente difficile, riesce ad esprimersi come più gli compete. E questo è un ulteriore segnale che la monoposto rossa è diventata efficace.

Sebastian Vettel in azione durante il Gp del Giappone

IL MERITO È DEGLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

Il tedesco veniva dall’orribile 2018 condito da parecchi errori che hanno condizionato negativamente quel mondiale. Scorie che probabilmente si è portato dietro anche in questo 2019. Cosa che, unita anche ad uno scarso feeling con la SF90, ha fatto sì che spesso e volentieri il 4 volte campione del mondo si trovasse sovente dietro al nuovo compagno Charles Leclerc che si è rilevato una spina nel fianco. Il punto più basso della stagione per il pilota di Heppenheim è stato sicuramente a Monza, dove al sabato è rimasto “fregato” dal mancato gioco di squadra da parte del monegasco e alla domenica si è fatto fuori da solo con l’ormai famoso testacoda con la ripartenza incauta che ha penalizzato l’accorrente Stroll. Questo mentre Leclerc trionfava dinnanzi all’estatica folla rossa.

Sebastian Vettel si prepara per scendere in pista

Nel momento più buio della sua carriera, ecco che quasi a sorpresa arriva la rinascita di Vettel: a Singapore, circuito dove è sempre andato forte, è arrivata la prima vittoria della stagione grazie alla strategia e ad un out lap fantastico. Ma è a Sochi e a Suzuka dove abbiamo rivisto il Sebastian dei tempi migliori: solamente un problemino di affidabilità e una falsa partenza gli hanno negato quelle due vittorie. Ma qual è il segreto dietro alla rinascita di Seb? Con gli aggiornamenti portati nella città del leone il tedesco si è trovato a suo agio con la monoposto, cosa che non gli era mai accaduta fino ad ora come ha spiegato egli stesso: “L’aggiornamento con cui siamo arrivati a Singapore ci ha aiutato molto e potrebbe avermi aiutato in alcune aree in cui ho avuto problemi.”

Vettel dopo il trionfo di Singapore

Non è un mistero che il campione tedesco prediliga una macchina con molto carico aerodinamico e un posteriore ben piantato a terra, quindi un Sebastian tornato competitivo non può che essere una buona cartina tornasole per gli ingegneri Ferrari. Un Vettel che va forte è segno di una macchina che finalmente è riuscita a trovare un buon compromesso di set up e un buon bilanciamento aerodinamico, ma soprattutto che il team ha imboccato la giusta strada di sviluppo permettendo di guardare al prossimo anno con un rinnovato ottimismo. Con la speranza che il ritorno di Vettel si completi e che torni ad essere quel pilota ammirato ai tempi della Red bull. Perché la Ferrari ha bisogno di due alfieri competitivi che sbaglino poco se veramente vuole lottare per il mondiale contro una corazzata come Mercedes.

Autore: Mattia Maestri @mattiamaestri46

Foto: Ferrari

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Mattia Maestri