Vincere. Un parola che racchiude tantissime sfaccettature dell’individuo. Il suo contrario, perdere, è il motivo per il quale esistono i campioni. A loro non piacciono gli insuccessi, e sono pronti a tutto per evitarli. Talvolta esagerano sorpassando il limite, ma è la loro natura che li spinge a tanto, collezionando i trionfi che “creano” gli sconfitti.
Può darsi sia ancora prematuro ma, dando un’occhiata alle spalle di Charles Leclerc, si intravede, scartabellando nella sua storia, la stoffa del numero uno. Il giovane monegasco ha un viso dolce, ispira tenerezza. In pista, con il casco allacciato, si trasforma. L’istinto non perdona, è quello di un “killer”. Ultimamente, le “diatribe” con il compagno di squadra hanno messo l’accento alle sue azioni. Chissà, probabilmente si è ricamato parecchio attorno alla faccenda, ma fa parte del gioco.
Charles è cosciente del suo status. Ha solo 21 anni ma dimostra forza e maturità quasi sempre. Quando non ci riesce ha l’umiltà per giudicarsi, traendo insegnamento dai propri sbagli.
“Ho fatto degli errori, ma la situazione non mi spaventa”, esordisce Leclerc nell’intervista rilasciata al web magazine Motorsport. “Quando vado a dormire penso alla vittoria. Mi alzo al mattino e penso alla stessa cosa. Mentre sono a bordo della SF90 voglio solo vincere. Durante il Gran Premio di Singapore, per colpa dell’adrenalina, ho straparlato. Non era necessario farlo”.
Malgrado non abbia disputato neppure un’intera stagione con la Rossa, Charles è già l’idolo dei ferraristi. Il suo coraggio, la sua determinazione ed il suo talento, unito a quella giusta dose di spregiudicatezza, infiamma i tifosi. Ha già vinto, in pista e fuori, il duello con Sebastian, relegando il tedesco, almeno per gran parte dei supporter, al ruolo di seconda guida.
“Per noi piloti gli interessi della squadra hanno la priorità. Serve il giusto compromesso. Detto questo io voglio battere Seb, e lui vuole fare lo stesso con me. Come per qualsiasi pilota, il primo obbiettivo è quello di stare davanti al compagno di squadra, essendo l’unico che possiede la tua stessa monoposto”.
La sfida in pista è parte della competizione, anche all’interno del team. In questo caso però, per evitare di darsi la zappa sui piedi, il livello di attenzione deve per forza salire.
“Dal risultato delle tue azioni spesso dipende il lavoro di tantissime di persone. Per questo, quando stai battagliando con il tuo compagno, pensi bene a quello che fai. Nella lotta con Sebastian tengo presente questo aspetto, cercando di non prendere rischi”.
Parole di facciata a parte, il messaggio di Charles è forte e chiaro. Il monegasco vuole essere il migliore, e lo vuole essere sempre. Dopo le vittorie di Spa e Monza, malgrado le concrete chance di vittoria, Leclerc è rimasto a bocca asciutta. La miglior vendetta, sportivamente parlando, è un grande successo. E solo i grandi campioni se lo ricordano ogni domenica…
Autore e foto: Alessandro Arcari – @berrageizf1