Formula 1

Regole tecniche 2021: Ferrari e Mercedes dicono di no

Sabato di riposo forzato quello appena trascorso in Giappone. L’ormai famoso tifone Hagibis ha scaricato il suo impeto sulla Prefettura di Mie determinando lo stop delle attività in pista. In attesa che domani si disputino, a distanza di poche ore, sia le qualifiche che la gara, i team principal non sono di certo rimasti con le mani in mano. Mentre gli ingegneri analizzavano i dati raccolti nei primi due turni di libere, i dirigenti sportivi hanno avuto un incontro per discutere delle regole che dovrebbero entrare in vigore dal 2021. Nei giorni passati Ross Brawn aveva lamentato una preoccupante divisione tra le varie squadre sui provvedimenti da adottare (link), cosa che è stata formalizzata anche nella riunione odierna che, senza girarci troppo intorno, possiamo definire infruttuosa.

I dieci TP si sono seduti intorno ad un tavolo per anticipare una discussione già programmata, che si terrà il prossimo 16 ottobre a Parigi. Come anticipato in apertura non v’è sintesi tra le parti. Le scuderie sono spaccate in due blocchi ben definiti: da un lato, si apprende da AMuS, Mercedes, Ferrari, Red Bull, Racing Point, Haas e Toro Rosso; dall’altro squadre che in questo momento sembrano possedere un minor peso politico: Renault, McLaren, Alfa Romeo e Williams. Quest’ultimo fronte è quello che spinge per il cambiamento così come è stato postulato dai vertici FIA col placet di Liberty Media. Il gruppo più corposo, quello nel quale siedono i tre top team, osteggia con forza il corpus tecnico normativo pensato da Brawn e soci.

Mattia Binotto e Toto Wolff a colloquio

Il motivo di questa ferma opposizione risiede essenzialmente nella non accettazione di regole che rischiano di limitare lo spazio di manovra dei tecnici. Inoltre, le tre squadre più potenti, non ritengono di dover abbracciare un sistema di standardizzazione di alcune parti meccaniche. Cosa che renderebbe superflua la presenza di molti esperti in seno agli staff e che snaturerebbe la stessa idea di Formula Uno che s’è sempre basata sulla peculiarità progettuale. Il board tecnico della FIA, a ben vedere, qualche apertura l’aveva fatta abolendo il bando di concorso per la fornitura unica degli impianti frenanti. Ma, a quanto pare, il provvedimento non ha soddisfatto appieno i top team.

Naturalmente Mercedes, Ferrari e Red Bull non intendono solo rigettare le proposte di Liberty Media. Dalla riunione odierna, infatti, pare essere emersa la volontà di presentare un progetto alternativo atto a favorire i sorpassi, in ossequio alle indicazioni fornite della proprietà statunitense, ma che mantenga lo status quo in termini di maggiore libertà per i progettisti. Una bella gatta da pelare col tempo che stringe inesorabilmente. E non solo in vista della riunione di mercoledì prossimo, ma proprio in chiave 2021. Ogni squadra ha delle equipe di lavoro che stanno già operando sui modelli futuri e questa incertezza regolamentare non sta facendo altro che produrre un grave ed inutile dispendio di risorse economiche e intellettive.

In questo momento pare che tra le due fazioni non vi siano punti di contatto. Una dialettica è sicuramente in corso e probabilmente c’è l’intenzione di trovare un punto d’intesa. La diplomazia del motorsport è al lavoro per smussare le criticità, ma non è detto che possa riuscire nell’opera perchè c’è un’ombra sinistra che si allunga su questo già intricatissimo scenario: il diritto di veto della Ferrari. Maranello, infatti, ha fatto sapere in via ufficiosa che potrebbe esercitare un diritto concessogli dalle norme vigenti. E se la cosa succedesse i tavoli delle trattative verrebbero spazzati via, giusto per restare in tema di tifoni.

Modello monoposto 2021 testata nella galleria del vento

Proprio sulla Ferrari, in conclusione, bisogna fare una valutazione. Binotto, in questa battaglia, è sulla stessa lunghezza d’onda di quel team che sta dominando l’era turbo-ibrida. Uno stravolgimento regolamentare potrebbe aiutare a distruggere lo status quo, come avvenne nel 2009 quando s’impose la cenerentola Brawn Gp. Perchè Maranello non percorre una strada diversa? Forse questo finale di stagione ha dato la consapevolezza agli “uomini in rosso” di aver ormai colmato il gap prestazionale e di poter battere i rivali anglo-tedeschi sul proprio campo di battaglia. La stabilità regolamentare e l’apparente difficoltà della Mercedes a produrre power unit particolarmente potenti potrebbero aver convinto i vertici della Ferrari che il processo di sviluppo della monoposto partito dal Belgio possa, negli anni a venire, imporre un nuovo sistema di forze che metta proprio Maranello davanti ai concorrenti.

Il timore di cambiare repentinamente indirizzo tecnico sta probabilmente condizionando la Scuderia che si trova, a questo punto, ad essere alleata di Mercedes che della stabilità è un grande sponsor. Ma, paradossalmente, anche della Red Bull che si candida altrettanto per un posto al sole in virtù di una Honda che pare aver raggiunto le avversarie in termini di efficienza ed affidabilità dei propri V6. Domani si tornerà finalmente in pista, ma la guerra politica continuerà nelle segrete stanze dei bottoni. Perchè si corre sempre di più il rischio che la montagna partorisca il topolino: ad oggi non è da escludere che tra due anni la F1 sia basata sul regolamento odierno.

Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: Mercedes, F1

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Diego Catalano