Formula 1

Vettel: “Fanstastico il podio del Messico, ma che trofei di m**rda”

Il Gran Premio del Messico ha confermato un andamento che si sta imponendo come una costante per la Ferrari: l’incapacità di trasformare le pole position in vittorie. Su nove partenze al palo (7-2 di Leclerc su Vettel, nda), la Rossa è riuscita ad imporsi solo tre volte. Un risicato 30% che stride col dato della Mercedes che, con otto pole totali (4-4), vince ben tredici volte in stagione e supera il valore del 100% del rapporto partenze al palo-trionfi.

Una gara iniziata nel miglior dei modi per la Ferrari che, alla prima staccata dell’Hermanos Rodriguez, vedeva entrambe le vetture a regolare il gruppo, con Verstappen ed Hamilton impegnati a prendersi a sportellate e a perdere posizioni. Una condizione che lasciava presagire un comodo trionfo che – complice il solito passo gara spaziale della W10 e qualche errore di troppo del muretto agli ordini di Mattia Binotto che ha letto male alcuni momento chiave del GP – è sfumato nell’ennesimo tripudio di coloro grigio-argento.

E proprio sui temi podio e festeggiamenti annessi che sono state introdotte una serie di novità che hanno fatto discutere tifosi e addetti ai lavori. Vedere la monoposto vincente emergere dal sottosuolo come una colata lavica domata dal nocchiero che l’ha portata al traguardo è un inedito che ha colpito non solo i fan ma anche i piloti. Sebastian Vettel, uno che solitamente si distingue per posatezza e mancanza di eccessi, si è detto positivamente impressionato dell’iniziativa. Anche se non è ci è andato giù dolce quando ha parlato di altre cose accadute sui tre gradini della gloria.

La Mercedes W10 in bella mostra sul podio del GP del Messico

Portare la macchina sul podio è stato bello – ha esordito il tedesco – E’ stato un buon modo per coinvolgere ulteriormente tutti i tifosi che erano presenti nello stadio. Ovviamente questo tipo di iniziativa non si può esportare ovunque, anche per questioni tecniche. Ma quello messicano è stato il contesto ideale per questa operazione“. Ma se Vettel promuove l’esposizione della W10 d’altro canto in F1 a vincere è il connubio auto-uomo – il suo giudizio non è altrettanto entusiastico sulla presenza di un DJ e di una mascotte che imperversava con la sua irruenza durante la cerimonia della premiazione, un momento sacro per chi ha condotto in porto una gara dopo due ore di fatica agonistica e mentale.

Della cerimonia del podio non mi è piaciuto il momento in cui Mario Archi (la mascotte del GP, nda) ha tentato di fare una foto. L’ho respinto (il gesto di Seb è stato plateale) perchè la sua presenza non era idonea al momento e anche perchè non amo troppo fare selfie“. Il disappunto del trentaduenne di Heppenheim non si è di certo fermato al portafortuna tarantolato e al disc jockey Tiesto che sparava musica a volume degno di quello di una colata d’acciaio appena uscita da un altoforno. “I trofei non mi sono piaciuti! Hai fatto una gara importante, ti sei impegnato al massimo delle forze e poi ti danno una coppa di merda (ci perdonerete per aver riportato le sue testuali parole). Credo che in futuro questo aspetto vada migliorato visto che potrebbero utilizzare qualcosa più aderente alla grande storia del Messico. Servirebbe qualcosa di più bello e simbolico, come accadeva nella Formula Uno del passato. Tutta la pista è piena di scritte che pubblicizzano l’Heineken, mi pare esagerato che pure il trofeo debba ricondurre a quel marchio“.

Sebastian Vettel saluta il pubblico messicano

Insomma, un Seb che si fa portavoce di un cambio di protocollo “morbido” per il cerimoniale post gara. Va bene per l’esaltazione della macchina che vince, meno bene tutto lo show che la nuova proprietà americana sta portando ed imponendo ad un pubblico saldamente legato a tradizioni ormai sedimentate. E’ vero, come sosteneva Henry Ford, che l’entusiasmo è alla base di ogni progresso, ma domenica sera, secondo Vettel (e anche secondo chi scrive, ma questo è un dettaglio non di primo piano), si è un tantino ecceduto nell’ardore di rendere tutto più spettacolare. La F1 si apra alle novità, ma pur sempre con moderazione. Perchè poi il giudizio del tifoso potrebbe essere il medesimo che Vettel ha del trofeo del GP.

Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Ferrari

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Diego Catalano