Formula 1

Vettel: troppi gli esperimenti fatti sulla SF90…

Vettel: troppi gli esperimenti fatti sulla SF90…

Vettel: tempo di stilare un bilancio, una riflessione. Sulla stagione in corso, su quel morso a una vittoria desiderata, attesa, contesa. Sulle aspettative deluse, sulle difficoltà profuse. Un anno che si snoda tra critiche e inciampi, rimpianti ed errori. Con la certezza che forse qualcosa di più si sarebbe potuto ottenere. Qualche punto perso per strada, qualche intoppo, qualche frustrazione di troppo. Con l’amarezza di rassegnarsi a lottare al massimo per un posto in prima fila, sempre senza attaccare il bottino più grosso, già pressoché consegnato nelle mani di Hamilton.

Sebastian, nel corso di un’intervista con Sport Bild, viene invitato a valutare e ad analizzare il campionato in corso. Il tedesco, nonostante manchino ancora cinque gare alla fine della stagione, ha già le idee chiare in merito. Per quanto riguarda il proprio rendimento si attribuisce un voto positivo, all’incirca un 8 (2 utilizzando la scala tedesca, che va da 1 a 6, dove 1 è il massimo e 6 il minimo). Per Vettel la cosa più importante resta comprendere quanto sia accaduto durante la stagione ed è molto onesto nel condurre una serena autocritica:

Se si è onesti con se stessi (naturalmente non solo nel campo sportivo) si sa sempre se si è dato realmente tutto oppure se qualcosa si sarebbe potuta fare in un modo migliore. Non solamente nel corso di una gara, ma anche prima o dopo. Non ho particolari problemi con le critiche che mi vengono mosse da fuori. Il punto è riconoscere se queste critiche siano giustificate. Non mi disturba il fatto che la gente abbia una propria opinione“.

Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari

Vettel è molto lucido in merito al tema delle critiche. Consapevole di aver disputato una stagione altalenante, accetta che possano esistere differenti punti di vista in merito alle sue performance. Sebastian nel corso del 2019 è stato autore di prestazioni eccellenti, come in Canada, in Germania, a Singapore e nel corso della prima parte del Gran Premio di Russia. Tuttavia non sempre è riuscito a concretizzare al meglio le opportunità offerte dalla Ferrari, che si è rivelata una monoposto particolarmente difficile da interpretare. Sempre in tema di valutazioni, il tedesco attribuisce alla SF90 lo stesso voto positivo che ha riservato a se stesso, un 8 pieno (2), motivandolo con l’enorme lavoro svolto dal team sia in fabbrica che in pista. Sebastian poi aggiunge di non dubitare né del team, né di sé:

Piuttosto direi che faccio una riflessione critica. L’autocritica è il primo passo per ottenere buoni risultati. Guardo al mio rendimento in modi differenti e penso costantemente a come posso fare per migliorare. In Formula Uno si registrano cambiamenti di settimana in settimana: un pilota deve continuamente porsi delle domande, sia quando tutto va bene, sia quando le cose non vanno al meglio“.

Charles Leclerc in azione sul circuito di Sochi, Russia

In seguito Vettel ammette, sempre parlando della Ferrari, che forse le cose non sono migliorate per molto tempo perché “si sono provate troppe soluzioni diverse e quindi un vero feeling con l’auto non si è mai realmente sviluppato”. Naturalmente è una considerazione dettata dal senno del poi, tuttavia Sebastian sottolinea come “probabilmente sarebbe stato meglio non sperimentare così tanto, ma semplicemente cercare di adattarsi alla vettura”. In effetti, dopo l’ottima prestazione in Baharain, la Rossa ha accusato un forte gap con i rivali, e questa situazione si è protratta fino all’estate, culminando nella disfatta di Budapest, in cui la SF90 ha rimediato praticamente un minuto di distacco dai rivali. La Ferrari, prima della pausa, appariva come una vettura ancora in cerca di identità, ma grazie al proficuo lavoro svolto nelle settimane più calde dell’anno è riuscita a ritrovare la competitività necessaria.

Prestazioni estremamente positive che hanno permesso a Leclerc di mettersi in luce, conquistando due vittorie consecutive a Spa e a Monza e un filotto di quattro pole da Spa a Sochi. Vettel elogia il compagno riservandogli il massimo dei voti (l’1 della scala tedesca), riconoscendo l’eccellenza del monegasco. Differenti aspettative nei confronti della giovane promessa, che, alla sua seconda stagione, riesce a stupire grazie a una costanza e a una velocità stupefacenti. Sebastian non ha difficoltà ad ammettere che “le cose sono andate meglio per lui” nel corso della stagione, ma comunque riconosce il grande talento di Charles.

Charles Leclerc, Scuderia Ferrari

Una convivenza difficile, quella tra i due piloti del Cavallino, ma allo stesso tempo un grande stimolo per entrambi, anche se Vettel, alla quinta stagione in Ferrari, non è riuscito a capitalizzare la sua avventura in rosso. Due annate caratterizzate da una vettura non ancora all’altezza, a cui hanno fatto seguito due campionati combattuti, capaci di regalare l’illusione di un trionfo, miseramente svanito al cospetto delle prime nebbie autunnali, che hanno riservato l’amarezza di guasti, errori e dissapori. Un 2019 in chiaro scuro, in cui le luci della ribalta sono riservate al nuovo che avanza, alla stella di Charles, che rifulge splendente in ogni angolo di cielo e di pista. E quello scomodo paragone con il tedesco più amato di sempre, che Sebastian rifiuta categoricamente:

Non c’è nessun tipo di corrispondenza in questi paragoni, anche se voi vi riferite sempre a Michael Schumacher. Non esiste una guida che spieghi come diventare un Campione del Mondo tedesco con la Ferrari. Non si possono comparare epoche e situazioni così diverse. Quello che funzionava allora potrebbe non essere la cosa migliore oggi. Quindi non c’è motivo di insistere in merito: quello che ha raggiunto Michael non deve essere forzatamente considerato il mio target.

Un Vettel sincero ed equilibrato, che si racconta a tutto tondo e mantiene intatto il mordente. Archiviata la delusione per il ritiro nel corso del Gran Premio di Russia, Sebastian volge il pensiero direttamente a Suzuka, teatro della prossima gara. “Premendo un bottone per resettare le proprie emozioni”, come spiega, al fine di arrivare all’appuntamento seguente con la “massima concentrazione possibile“. Sincerità, passione e dedizione unite alla ragionevole certezza di poter cogliere un buon risultato. Ingredienti indispensabili per tornare a graffiare e, possibilmente, a vincere.

Autore: Veronica Vesco

Foto: Ferrari

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  • Avere il coraggio di ammettere anche proprie debolezze senza cadere nella "falsa" umiltà..ragazzi, questo é un campione!

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Veronica Vesco