Formula 1

Wolff avvisa: “Il vantaggio di potenza della PU Ferrari è anomalo…”

Wolff avvisa: “Il vantaggio di potenza della PU Ferrari è anomalo…”


Toto Wolff non è una persona banale. Né lo sono le sue dichiarazioni. Da ogni sua esternazione si possono trarre interessanti spunti di discussione perchè, al di là della normale diplomazia lessicale che un personaggio così importante deve necessariamente mantenere, esprime senza filtri la sua idea. E lo fa con gran classe, evitando di scadere in accuse o critiche infondate come spesso succede ad altri personaggi di spicco che affollano il paddock del Circus. Dopo un’inaspettata doppietta nel Gran Premio di Russia, il manager austriaco ha affrontato un tema parecchio dibattuto negli ultimi tempi: la supremazia del motore Ferrari in termini di potenza.

Le performance del V6 ibrido di Maranello sono state oggetto, dopo la pausa estiva, di chiacchiericcio e di accuse velate e non. Tanti dubbi sulla legalità di un non ben identificato sistema interno che aiuterebbe la SF90 ad usufruire, in dati momenti, di una potenza extra. Prima i media tedeschi, poi qualche frecciata dal mondo Red Bull hanno gettato un’ombra sinistra sulle performance della power unit progettata e curata dall’equipe di Corrado Iotti. Senza che la FIA, va sottolineato, abbia eccepito in merito. Formalizzando, dunque, la piena liceità del propulsore ferrarista.

power unit Mercedes W10

Va immediatamente specificato che Wolff si è chiamato fuori dal coro accusatorio, smorzando sul nascere una polemica nella quale, indirettamente, era stato tirato in ballo perchè, nelle parole rilasciate a L’Equipe, non ha mai fatto cenno a presunte pratiche illecite operate dalla Ferrari. Ciò di cui ha parlato è invece di una sensazione di straniamento nell’osservare una crescita così repentina in un periodo di stabilità regolamentare: “Il vantaggio di potenza della power unit Ferrari è un’anomalia” ha esordito Woff. “A fronte di un accordo stabile è insolito trovare tali discrepanze.

La F1 è ormai una disciplina nella quale il motore ha un peso specifico molto alto. Dobbiamo quindi capire come migliorare le nostre prestazioni. Ma anche trovare il giusto rapporto tra potenza e resistenza aerodinamica, oltre a capire meglio le gomme“. E’ chiaro che, in virtù di quanto affermato dal numero uno delle attività sportive della Mercedes, il deficit non sia ascrivibile alla sola deficienza in cavalli del V6 tedesco, ma anche alle caratteristiche costruttive di una monoposto, la W10, che abbonda di a scapito della penetrazione. Cosa nella quale la SF90, invece, eccelle.

A conferma di ciò, Wolff prosegue: “La Ferrari batte tutti in rettilineo. Si tratta di una combinazione di elementi (potenza e aerodinamica). E’ difficile per noi recuperare nelle curve ciò che perdiamo in rettilineo. E’ una situazione che dobbiamo invertire. A Sochi – ha proseguito l’azionista Mercedes la Ferrari avrebbe potuto ottenere la quarta vittoria di fila senza il problema alla PU di Vettel che ha determinato anche l’arretramento di Leclerc“.

Wolff non cerca alibi e fa una critica, presumibilmente costruttiva, ai suoi tecnici: “Dobbiamo osservare ogni aspetto del nostro motore. Potrebbero esserci delle innovazioni che non abbiamo saputo applicare? Ciò che accaduto è proprio questo. Ed ecco perchè, in termini di performance pura, non c’è troppo da aspettarsi da qui a fine stagione. Il gap che si è aperto con la Ferrari non è colmabile nel 2019. Per questo dobbiamo insistere sulla comprensione degli pneumatici e nell’ottimizzazione delle strategie di gara. Queste sono le aree nella quali possiamo migliorare. Fermo restando che, considerando le prestazioni recenti della Ferrari, non ci aspettiamo di dominare nei prossimi cinque Gran Premi“.

La SF90 senza cofano motore svela l’alloggiamento del V6 ibrido

Le parole dell’ex pilota austriaco suonano come un monito all’ambiente che dirige. Un incitamento all’equipe diretta da Andy Cowell a fare meglio, a produrre una power unit che, nella prossima stagione, possa essere l’elemento fondativo sul quale basare una monoposto chiamata a confermarsi, per la settima stagione consecutiva, la stella polare tecnica della Formula Uno. In anni di stabilità normativa la vera sfida di un motorista è quella di mantenere la supremazia sugli avversari che, evidentemente, hanno fatto passi da gigante da quel 2014, anno di debutto dei V6 turbo-ibridi. Un tecnologia che Mercedes conosceva meglio di ogni altro team e che ha spinto fortemente ad essere introdotta in luogo dei V8 aspirati che imperavano fino alla stagione 2013. La sfida per la Stella a Tre Punte è ardua perchè la Ferrari, ad oggi, sembra leggermente davanti e Honda è ormai arrivata dopo anni di calvario e di bocconi amari ingoiati. Ma a Brixworth vi sono uomini capaci e competenze tali da poter ridare alla Mercedes il ruolo di riferimento motoristico del Circus.

Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: Alessandro Arcari@berrageizf1

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Diego Catalano