Binotto svela la monoposto 2020…
La prossima stagione di Formula Uno è oramai iniziata da tempo. Almeno per i tecnici che si occupano della nuova vettura. Il progetto messo in cantiere dagli ingegneri di Maranello vuole fare centro. D’altronde, per una scuderia con il blasone del cavallino rampante, realizzare una monoposto vincente dopo undici anni a bocca asciutta deve essere l’obbiettivo. Sì, ok d’accordo… ma ci sono anche gli altri. E, ovviamente, non stanno certo a guardare. “Credo che non sia affatto facile, in questo momento, giudicare come la macchina 2020 sta nascendo. Anche i nostri competitor sanno esattamente cosa fare. Sono molto forti e senza dubbio creeranno una vettura molo buona. Solamente all’inizio della prossima annata sapremo se abbiamo lavorato bene in inverno”.
La verità è proprio quella lì. Sopratutto in una categoria dove oramai provare in pista non esiste più. Non è contemplato o non serve a una mazza. Insomma: tante belle simulazioni per ricreare una realtà che già esiste. Che per qualche motivo si è deciso che non era poi così bella. (il tema dei costi, in una categoria dove volano milioni di euro come noccioline, scusate ma proprio non regge… ).
Il futuro non si può prevedere. Vero. Ma si può programmare. Per farlo, il presente dev’essere ben chiaro nella testa di chi vuol vincere “Conosciamo i nostri punti deboli. Stiamo cercando di migliorarli, provando a costruire un vettura migliore per il futuro. Ancora parecchio tempo ci divide dalla prima gara. È ancora presto. Il lavoro in galleria del vento, per recuperare decimi di secondo, è ancora molto. L’architettura di base, comunque, è stata scelta. Non c’è niente da cambiare, solo molto da migliorare”.
Del resto apprendere dai propri errori e/o mancanze è intelligente. Fa crescere. E, soprattutto, consente di non commettere gli stessi errori. Imparata la lezione, si applica. “Certamente in gara non possediamo la vettura migliore. Non si vince perché gli altri hanno un passo migliore. In qualifica siamo spesso stati i migliori ma non basta per vincere”.
Inoltre, evitare di “restare a piedi” a più riprese, se si hanno velleità di vincere un campionato, è una questione da tenere ben presente. “Non siamo sufficientemente affidabili. Quest’area va senz’altro migliorata. Credo che in generale questo sia un punto sul quale dobbiamo crescere parecchio la prossima stagione”, sostiene lo svizzero della Ferrari. Poi, concludendo la propria riflessione, ci illumina: “Tutti gli aspetti della nuova vettura devono essere rafforzati: power unit, aerodinamica, telaio e set-up. La squadra, in generale, deve migliorare”.
Banalità a parte, scalzare dal trono sua maestà Mercedes, al momento speranza che pare utopica, richiede molto di più di quello che è stato detto, fatto e realizzato.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageizf1
Foto: Ferrari
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Articolo da zero non dice niente non viene svelato niente ., dice una cosa falsa solo una cosa palesemente falsa Binotto è italiano non svizzero.