Gp Stati Uniti 2019-Analisi libere: Mercedes favorita, Ferrari insegue…
Per la prima volta, nella giornata di ieri, i piloti hanno potuto testare ufficialmente i pneumatici P-Zero 2020. La scelta sui compound è avvenuta al termine del programma di sviluppo dopo una serie di test, l’ultimo dei quali a inizio ottobre a Barcellona, dove hanno partecipato Ferrari, Mercedes e Red Bull. Ogni pilota ha avuto a disposizione due set della specifica C4 2020 da utilizzare esclusivamente in FP1 e/o FP2. 40 set a in tutto, di cui 36 utilizzati. Dopo le molte critiche arrivate a Pirelli durante la prima parte di questa stagione, sfociate peraltro nella votazione (con esito negativo) in Austria su un possibile ritorno delle mescole 2018 dal GP d’Italia in poi, il fornitore italiano ha voluto rimettersi in gioco. Lo usa fatto grazie ad una nuova lettera di intenti, capace di fissare i tre (principali) obiettivi per le stagioni 2020 e 2021.
Dopo i test effettuati in pista, a quali conclusioni sono arrivati i piloti? Ben poche. Il tutto per via, principalmente, di temperature molto basse. Come appena detto, uno degli obiettivi dei nuovi pneumatici consiste nella riduzione del surriscaldamento. Purtroppo però, con le “fredde temperature” dell’aria inferiori ai 10°C, è stato praticamente impossibile verificare ciò. Comunque qualche parere è arrivato. Piuttosto negativo quello di Vettel: “Le gomme sono state una delusione, non ho notato progressi. Sfortunatamente lo sviluppo è terminato. I compound sono pronti e non possiamo fare altro“. Romain Grosjean si è espresso invece più diplomaticamente, parlando di “nessuna differenza” rispetto alle gomme attuali.
Il suo compagno di squadra, Kevin Magnussen, ma anche molti altri piloti hanno trovato degli pneumatici “più lenti”. Charles Leclerc, invece, li ha visti semplicemente “più duri”. Ma il commento forse più interessante è quello di Nico Hulkenberg secondo cui il bilanciamento anteriore/posteriore è cambiato in modo importante. Ciò potrebbe portare qualche grattacapo. Mercedes è stato il team più attivo in termini di raccolta dati sui nuovi pneumatici, effettuando un test comparativo di 12 giri sulla mescola C4. I tecnici di Brackley non sono scesi troppo nei dettagli anche se, a fine sessione, trapela, come prima impressione, una certa positività.
Pirelli, dalla sua, risponde cosi con Mario Isola: “Speravamo che i conducenti potessero avere la loro prima impressione delle gomme 2020 in migliori condizioni meteorologiche, ma ovviamente non possiamo farci molto. E’ importante sottolineare come la rilevanza dei dati è ostacolata dal fatto che abbiamo usato le gomme 2020 sulle auto 2019. Le vetture attuali non erano chiaramente ottimizzati per questa specifica di pneumatici“.
Ma ovviamente non era solamente il giorno delle Pirelli 2020. Lewis Hamilton, soprattutto con le mescole più dure presenti ad Austin,è stato il pilota più veloce in pista, sia nella simulazione di qualifica che in quella di gara. Gli stessi pneumatici che hanno portato alla vittoria in Messico dell’oramai quasi sei volte campione del mondo. Seconda e quarta posizione per le due Ferrari che, utilizzando la Power Unit numero 1, non hanno mostrato ancora il loro reale potenziale sul giro secco. Restano sempre, pur accentuati per lo stesso motivo, alcuni problemi sul passo gara. Il film, visto negli ultimi Gran Premi, sembra essere sempre lo stesso.
Gp Stati Uniti 2019-Analisi libere: Mercedes
Partiamo analizzando il venerdì di casa Mercedes. Se Lewis Hamilton può considerarsi soddisfatto Valtteri Bottas risulta perplesso, visti gli oltre otto decimi presi dal suo compagno di squadra. Quasi la metà si spiegano con la “provvidenziale scia” presa dall’inglese su Robert Kubica, come svela il team radio rivolto al finlandese: “Abbiamo perso del tempo in rettilineo che conferma quanto la scia sia abbastanza potente qui“. C’è poi il fattore vento. Bottas, durante il suo tentativo, non goduto favorevole di questo parametro, come afferma James Allison: “Valtteri non era così felice e, a differenza di Lewis, non ha trovato vento favorevole nel suo giro veloce. Tuttavia è sembrato abbastanza veloce nei long run”.
Gp Stati Uniti 2019-Analisi libere: Ferrari
In casa Ferrari è il solito venerdì. Tanto lavoro da fare soprattutto sul passo gara. Sebastian Vettel non è tanto preoccupato per la qualifica di quest’oggi, ma per i long run che hanno mostrato unaMercedes ed una Red Bull con un minor consumo di gomme. Le condizioni fresche sembra non abbiano aiutato particolarmente le due SF90. Vettel: “Penso che stiamo ancora scivolando un pò troppo, soffrendo un enorme perdita di tempo nelle curve più lente del circuito”. Domenica dovrebbe fare più caldo. Questo fattore aiuterà sicuramente le rosse nel trovare la giusta finestra di utilizzo delle gomme.
Anche Leclerc sembra essere della stessa opinione: “Per la qualifica potremo giocarcela con Mercedes. Red Bull non so, non ho ancora analizzato i loro dati. Ma per la gara potrebbe essere difficile“. Poi c’è il capitolo asfalto sconnesso che sta mettendo in crisi le varie monoposto, creando problemi fisici anche ad alcuni piloti. “Penso che sia la peggiore condizione che possiamo avere“, afferma Sebastian. “Alcuni sembrano più salti con gli sci!“. Condizioni che mettono a dura prova i fondi delle varie vetture, cosi come anche le Power Unit. “Il mio problema è che la nostra sospensione non ha molto gioco (Mercedes, come scritto su queste pagine più volte, utilizza sempre un assetto più rigido rispetto a Ferrari e Red Bull), e quando i dossi colpiscono il fondo, mi arriva dritto alla spina dorsale. Dopo le prime libere ho sentito davvero un forte mal di testa, e ho dovuto sdraiarmi…il che non era eccezionale, commenta il tedesco della Ferrari.
Gp Stati Uniti 2019-Analisi libere: Red Bull
In casa Red Bull si respira invece molto ottimismo. L’unico dubbio resta sugli pneumatici Hard visto che, disponendo di un unico set per tutto il week-end, non sono stati testati in pista. Gomma dura che, esattamente come in Messico, si è dimostrata essere una mescola molto veloce in gara.
“La giornata è stata buona. Oggi il ritmo non sembra essere così male. Ci aspettavamo Mercedes e Ferrari due o tre decimi più avanti. Se non consideriamo la scia presa da Hamilton, saremmo tutti in meno di un decimo“, commenta Verstappen. Max giudica più positivo il giro secco rispetto alle tornate con i serbatoi pieni: “Nella simulazione di qualifica siamo sembrati molto competitivi. Non sono invece completamente soddisfatto dei long run. Dobbiamo ancora migliorare. La pista evolve molto velocemente ed è molto aggressiva sugli pneumatici. Se riusciremo a gestire le gomme potremo fare la differenza“.
Nel venerdì degli altri, c’è da sottolineare le ottime prestazioni di Renault e Toro Rosso. Soprattutto Gasly e Hulkenberg: “È iniziato davvero bene, sono molto contento. La macchina sta migliorando settimana dopo settimana. In Messico ho avuto un buon venerdì…ora di nuovo“, commenta il tedesco del team francese.
Gp Stati Uniti 2019-Analisi libere: Conclusoni
Le 6 pole positon ottenute consecutivamente dalla Ferrari non sono certo un caso. Le sole 3 vittorie altrettanto. La SF90 è capace di performare alla grande il sabato, dimostrando grande sofferenza nella gestione degli pneumatici la domenica. Lo sappiamo. Lo abbiamo già detto. Proprio per questa ragione, durante il fine settimana statunitense, la scuderia di Maranello sta cercando di cambiare questa situazione. I tecnici italiani sono concentrati sullo studio della vettura in pista, per poter disporre della migliore prestazione la domenica. Se ci riusciranno, la battaglia con Mercedes, è assicurata.
Qual è la miglior strategia per i top team?
Mario Isola, malgrado il delta Soft-Medium sia quantificato in un secondo circa, si aspetta una Q2 con le “gialle”, per poi concludere la gara su Hard.
Autore: Pj –@smilextech