Formula 1

GP Stati Uniti-Analisi Gara: Red Bull costringe Bottas alle 2 soste, disastro Ferrari…

GP Stati Uniti-Analisi Gara: Red Bull costringe Bottas alle 2 soste, disastro Ferrari…

La prima grande sorpresa della giornata è stata la strategia vincente di gara. Pirelli, dai dati raccolti durante le libere, si aspettava una corsa a singolo stop. Così non è stato. Il primo classificato, Bottas, e il terzo, Verstappen, hanno optato per una doppia sosta. Questa discordanza tra realtà è simulazioni si è avuta semplicemente perché, la gara, è stata disputata qualche ora rima rispetto alle libere e alle qualifiche. Con temperatura più alta il degrado e l’usura sono state più alte rispetto a quanto previsto. La seconda sorpresa, in negativo, del Gp di Austin è stata la Ferrari. Un fatto molto negativo per la scuderia italiana. Ci si aspettava molto di più dalla SF90 che, dopo la pausa estiva, era sembrata, almeno in qualifica, la vettura più performante. Negli Stati Uniti, invece, la Rossa si è smarrita. Colpa di un assetto sbagliato, oppure ha influito la nuova direttiva FIA che ha limitato le performance della Power Unit specifica 3 della Rossa

power unit, Ferrari SF90

A questa domanda avremo una risposta molto più chiara nelle prossime gare. Per la scuderia di Maranello le cose si sono messe male fin dalle FP3 quando, Leclerc, a causa di una perdita di olio è stato costretto ad utilizzare il motore endotermico specifica 2 che, rispetto alla 3, è meno potente e meno efficiente in termini di consumo di carburante. Per Vettel, invece, la gara è durata pochissimi giri a causa di un cedimento strutturale della sospensione posteriore. 

GP Stati Uniti-Analisi Gara: Ottima Mercedes

Tornando all’analisi della gara, Bottas, è stato portato ad effettuare una doppia sosta dal team Red Bull. Verstappen è stato richiamato ai box molto in anticipo per un duplice motivo: tentare l’undercut sul pilota finlandese e per togliersi dalla pressione di Hamilton che lo stava tallonando da molto vicino. Mercedes, vedendo gli ottimi intertempi del pilota olandese, realizzati con gomme hard nuove, ha richiamato immediatamente ai box il suo pilota per proteggere la posizione. Hamilton, invece, per cercare di ottenere bottino pieno aveva un’unica chance: andare lungo per cercare di effettuare una singola sosta. 

Il team tedesco ha rischiato questa strategia anche perché, alle loro spalle, la pressione della Ferrari era praticamente inesistente vista la mancanza di passo di Leclerc. L’unica sosta, alla fine, non ha pagato ai fini del successo della gara, anche se è stata decisiva per arrivare al secondo posto davanti alla Red Bull di Verstappen. Hamilton, nel secondo stint, ha gestito gli pneumatici in modo ottimo ma non è riuscito, sul finire, a tenere alle sue spalle Bottas con gomme molto più fresche delle sue.  

GP Stati Uniti-Analisi Gara: Pessima Ferrrari

Per quanto riguarda la gara di Leclerc c’è da segnalare un primo stint veramente pessimo per il pilota monegasco che, fin dai primissimi giri, si è lamentato con il suo ingegnere per mancanza di grip sull’anteriore. A fine gara, il monegasco, era piuttosto sorpreso dell’accaduto e non ha saputo dare una spiegazione di cosa sia successo: “Non capisco cosa sia successo nel primo stint. Dobbiamo capire perché mi mancava il grip all’anteriore sinistra. Ho faticato molto come in Ungheria. La situazione, però, è stata di differente perché lì ho sofferto dal primo all’ultimo giro, mentre qui non capisco perché il primo stint sia stato così negativo”.

Con gli altri set di gomme le cose sono migliorate, infatti, con le hard, è riuscito, come potete osservare dal grafico in basso, a girare su tempi discreti, anche se non in linea con quelli di Bottas e Verstappen. Sul finire di gara, per cercare di ottenere il punto del giro veloce, la scuderia di Maranello ha optato per le Soft. Con queste gomme il passo è stato buono ma, ormai, la corsa era già compromessa. 

Autore e grafici Cristiano Sponton – @csponton

Foto: Alessandro Arcari @berrageizf1

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Pubblicato da
Cristiano Sponton