Formula 1

Hakkinen: Binotto è sotto pressione

Mika Hakkinen è una certezza. Serio e ponderato, non ama sparlare, né tantomeno parlare a sproposito. Immancabilmente anche il due volte campione del mondo Finlandese si è espresso in merito all’incidente fratricida occorso tra le due Ferrari a Interlagos. E lo ha fatto in maniera misurata, senza cedere all’eccesso di critica, riportando piuttosto alla mente analoghe situazioni da lui vissute nel corso della carriera. “Il contatto e il doppio zero sono stati per Vettel e Leclerc il peggior risultato possibile. E posso veramente capire che cosa abbiano provato. Alle volte capita che tra compagni si verifichi un incidente in pista.” Queste le parole di Hakkinen, che ricorda due episodi in particolare: “A me è accaduto due volte, una in Portogallo nel 1996, l’altra in Austria nel 1999. In entrambi i casi con David Coulthard. A Zeltweg, tra l’altro, eravamo in prima fila e avremmo potuto vincere facilmente la gara. Ma la vittoria andò a Eddie Irvine.”

Comprensione per il rammarico e la frustrazione provata dai piloti in simili frangenti. Queste in sostanza le considerazioni di Mika Hakkinen, sempre garbato e mai fuori luogo. A differenza dell’ex compagno Coulthard, che sull’episodio si è espresso in maniera lapidaria, utilizzando parole più dure. “Credo che le persone disperate facciano cose disperate. Con questo non intendo dire che Vettel sia disperato, solo ritengo che non sia così bravo nei duelli ruota a ruota, non come gli altri. Dovrebbe guardarsi allo specchio e riconoscere di avere la colpa maggiore nell’incidente.”

David Coulthard, ex pilota di Formula Uno

Lo scozzese non usa mezzi termini, incolpando Sebastian per il contatto. Opinione condivisa da molti in questi ultimi giorni. Nel frattempo in Ferrari si è avuto modo di riflettere sull’accaduto e di parlarne con entrambi i piloti. Da Maranello fanno sapere è tornato il sereno. Ma questa quiete potrebbe anche non durare a lungo, vista l’eco mediatica della tempesta brasiliana. I sorrisi di facciata che vedremo ad Abu Dhabi potrebbero non protrarsi in vista della prossima stagione, creando qualche grattacapo di troppo alla dirigenza del Cavallino.

Sempre Hakkinen, a proposito della questione, sostiene che proprio il team principal potrebbe essere nuovamente messo a dura prova nella ricerca del difficile equilibrio. “I fatti di Interlagos mettono sotto pressione Mattia Binotto. In quanto responsabile del team deve trovare assolutamente un modo per far lavorare meglio i due piloti per la squadra, in vista del prossimo anno.”

Charles Leclerc, Mattia Binotto e Sebastian Vettel

Il campione finlandese sostanzialmente sposta la sua attenzione non tanto sull’avvenimento in sé, quanto su i meccanismi che questo potrebbe innescare in futuro. Molto si è detto a proposito della convivenza tra i due piloti Ferrari, ma Hakkinen ribadisce quanto sia importante e delicata la posizione di Binotto, che deve giocoforza trovare un punto d’incontro prima di ritrovarsi a un punto di non ritorno. La situazione può e deve essere recuperata. Ma certamente occorrono polso e chiarezza, oltre che una buona dose di rigore. La libertà è cosa buona e giusta, a patto che inciti i piloti a stimolarsi vicendevolmente e non a farsi fuori reciprocamente alla prima occasione.

Servono regole e serve dare una regolata alle ambizioni di entrambi. Altrimenti Vettel e Leclerc, da eroi e paladini, si trasformeranno in cannibali, pronti a divorarsi pur di non soccombere l’uno davanti all’altro. Binotto è chiamato a diventare un novello Salomone, per il bene della scuderia, ma anche per il bene dei suoi alfieri. Alfieri che ogni tanto devono accettare di essere declassati a pedine, in nome di una nobile causa.

Autore: Veronica Vesco

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