“Lewis è cresciuto molto in questi anni nei quali è stato con noi. E’ un perfetto uomo squadra, mi piace tantissimo lavorare con lui. Non è solo merito mio e di Niki (Lauda, nda) la sua maturazione. E’ un qualcosa che dipende da tutto il team, da quelle tante persone che lavorano nell’ombra e non sono sotto i riflettori“. Queste le parole di Toto Wolff intervistato da Sky Sport pochi minuti dopo che il suo pilota di punta aveva conquistato il sesto titolo mondiale grazie al piazzamento alle spalle di Valtteri Bottas nella quattordicesima vittoria stagionale che è anche valsa la nona doppietta di un 2019 da incorniciare per la Mercedes. Dichiarazioni che esplicano quanto sia stretto il legame tra il britannico e la squadra che gli ha messo a disposizione monoposto che, eccezion fatta per il primo anno di legame (il 2013, nda), lo hanno sempre messo in condizione di lottare per il titolo. E Hamilton ha ripagato con cinque allori su sei. Numeri importanti che lascerebbero pensare che il matrimonio tra le parti possa durare ancora.
La situazione contrattuale di Hamilton è chiara: il laccio che lo lega a Brackley si spezza a fine 2020. Se per la prossima stagione non vi sono dubbi sulla sua permanenza, qualche nube si addensa sul 2021. A ben vedere, l’andamento delle esternazioni relative alla situazione che si presenterà nel nuovo decennio è parecchio ondivago, quasi lunatico. Da ambo le parti. In un primo momento è stato il “44“ a dichiarare di aver flirtato con Maranello, salvo poi precisare che l’aveva fatto per ottenere maggiore potere contrattuale con Stoccarda nel rinnovo biennale. Poi è stato il turno di Wolff che aveva blindato il rapporto parlando di contrattazioni in corso con scontato esito positivo (leggi qua). Il campione del mondo, un mese fa, aveva ribadito a chiare lettere che il passaggio al team italiano non era in programma, che il legame con la famiglia Mercedes era solido e che sarebbe felicemente proseguito con soddisfazione reciproca (leggi qua).
In questo saliscendi umorale si aggiungono altre esternazioni fresche fresche di un Wolff che effettua una strambata decisa rispetto a quanto riferito 72 ore fa. “E’ una cosa naturale che i piloti sognino sempre la Ferrari che resta il marchio più prestigioso della Formula Uno“. A leggerle così sembrano parole che sanno di addio. Ma le cose non stanno proprio in questo modo. “Il rosso della Ferrari è come il sole in F1, ma Lewis non ha necessità di quel sole. Lui vuole vincere, ne ha bisogno. E per farlo – ha proseguito il team principal della Stella a Tre Punte – deve essere legato a persone che amano lavorare. Il suo cuore è certamente con Mercedes“.
Quella che fa Toto Wolff è una semplice fotografia di quello che potrebbe essere uno scenario futuro: “Hamilton ha 34 anni. E’ comprensibile che voglia perseguire il sogno Ferrari dal 2021. Lewis è per noi la priorità, ma ha tutto il diritto di dare un’occhiata al mercato. Cosa che – mette in guardia l’ex pilota – faremo nel caso anche noi. Perchè di piloti che ci piacciono ce ne sono molti“.
Nomi, ovviamente, non ne sono stati fatti dal pluripremiato manager. E’ chiaro che queste parole lasciano intendere che le parti sono agli albori di una contrattazione che potrebbe aprire ad ogni scenario il cui il finale più prevedibile è quello che conduce alla prosecuzione del legame. Hamilton non guadagna bruscolini, al momento il suo ingaggio si aggira intorno ai 40 milioni di sterline. E’ vero che gli stupendi dei piloti non dovranno sottostare alle nuove regole sportive che, proprio nel 2021, sanciranno l’introduzione del budget cap. Ma è verosimile che Wolff e Kaellenius – che troppo entusiasta del programma F1 non sembra al di là del rinnovo deliberato fino al 2025 compreso – vogliano rivedere questo ammontare. Anche perchè Lewis avrà superato abbondantemente le 36 lune e il calo prestazionale potrebbe essere dietro l’angolo.
Dal suo canto, Hamilton potrebbe decidere di percorrere altre strade tecniche proprio perchè tra due anni potrebbero rivoluzionarsi gli attuali rapporti di forza in virtù delle nuove regole che proprio alla viglia del GP degli Stati Uniti sono state rese note al pubblico (leggi qua). Inoltre, il campione del mondo, potrebbe finalmente voler assaporare l’emozione rossa provando, magari, ad ottenere l’ennesimo prestigioso sigillo. Ma stavolta sotto l’effigie del Cavallino Rampante. Il che sarebbe il coronamento di una carriera che già ora ha assunto i crismi del leggendario.
Ma in questo continuo rimbalzo di dichiarazioni, di intenzioni e di volontà nessuno dei protagonisti si è fatto la domanda più elementare: la Ferrari cosa ne pensa? Maranello davvero vorrebbe Hamilton? A quasi 37 anni anno, peraltro? E con un Leclerc che ha ampiamente dimostrato di possedere manico, velocità e carisma per tenere testa a una volpe quale è Sebastian Vettel? Al momento sembra proprio questa la principale condizione ostativa ad una trattativa non ancora partita e che forse rimarrà per sempre una dolce idea destinata a non concretizzarsi. La sensazione netta e chiara è quella di una Ferrari usata come minacica da sbandierare in pieno volto della controparte per ottenere un vantaggio contrattuale. Le contrattazioni tra Hamilton e la Mercedes inizieranno l’anno prossimo, vediamo come si concluderà questa telenovella che nel frattempo è cresciuta di un’altra puntata.
Foto: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes
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Hamilton non reggerebbe la pressione a cui sono sottoposti i piloti in Ferrari, dove i piloti stessi devono fare da scudo alla squadra, issarsela sulle spalle e portarla alla vittoria. In mercedes è sempre stato il contrario per Lewis.
Non è detto,
ma vero che è una totale incognita l'effettiva resistenza psicologica di Lewis alla pressione e a un compagno di squadra altrettanto veloce e (se non più) aggressivo come sarebbe Leclerc...